WORLD POVERTY, IMMIGRATION & GUMBALLS
Presented by Roy Beck
Alcune persone dicono che l’immigrazione di massa negli
Stati Uniti può aiutare a ridurre la povertà nel mondo, è vero questo?
Beh,
non lo è. E lasciate che vi mostri il perché.
Gli Stati Uniti hanno fatto entrare 1 milione di immigranti
ogni anno a partire dal 1990. Ora, nel mondo, chi si merita la nostra
compassione umanitaria? La Banca Mondiale ha una misura per i più poveri
disperati del mondo, essi vivono con due dollari al giorno e quante persone
sono nel mondo?
In Africa ci
sono 650 milioni di persone che vivono
con due dollari al giorno.
In India
altre 890 milioni di persone
disperatamente povere.
La Cina aggiunge altre 490 milioni di
persone lasciate con meno di due dollari al giorno.
Il resto dell’Asia ha uno straziante numero di 810 milioni di persone di cui la Banca
Mondiale dice che vivono con due dollari al giorno.
Infine ci sono altre 105 milioni di persone delle popolazioni dell’America Latina
disperatamente povere.
Ogni anno noi prendiamo un milione di persone e sosteniamo
che, in qualche modo, abbiamo contribuito ad una missione umanitaria. Di certo
non prendiamo i nostri immigrati da queste popolazioni disperatamente povere,
no?
Queste persone sono troppo povere, troppo malate, troppo
estranee per farle arrivare qui come immigrati. Noi tendiamo a prendere gli
immigrati dai “migliori delle persone povere” nel mondo e il Messico tende a
definire il tipo di immigrato che portiamo qui perché la maggior parte delle
persone vengono qui dal Messico, e il Messico è povero.
Quante persone nel mondo vivono in un paese il cui reddito
medio è più basso di quello del Messico? La Banca
Mondiale ci dice che quel numero sono questi tre miliardi più altri 2,6
miliardi di persone. 5,6 miliardi di persone in questo mondo che vivono in
paesi con un reddito medio inferiore a quello del Messico.
Quindi cosa ci dice l’élite?
Ci dice che quando noi prendiamo questo milione di
immigrati, in un modo e nel altro, stiamo affrontando la povertà mondiale e
che dobbiamo farlo senza preoccuparci dell’effetto sui nostri disoccupati, dei
lavoratori poveri o dei membri più vulnerabili della nostra società e senza
preoccuparci dell’effetto sulle nostre risorse naturali.
Perché in quel milione che dobbiamo prendere ci sono i più
energici, spesso più istruiti, certamente le persone più insoddisfatte che se
non fossero emigrate, sarebbero state gli agenti per il cambiamento per
migliorare la maggioranza delle persone di questi paesi.
I veri eroi nel campo umanitario mondiale sono le persone
che hanno la possibilità di immigrare in altri paesi, ma restano nei loro e
usano le loro capacità per aiutare i propri connazionali.
Sfortunatamente il nostro sistema di immigrazione tende a
spingere questo tipo di persone ad abbandonare i loro connazionali.
L’impossibilità di creare anche solo un’ammaccatura è molto
peggio di quel che sembra, perché lo scorso anno quando abbiamo fatto entrare
un milione di immigrati, questi paesi hanno avuto più nascite che morti: 80
milioni in più nella popolazione più povera e quest’anno.
Il Congresso sta facendo entrare un milione di immigrati
legali e sempre quest’anno, secondo le Nazioni Unite, questi paesi avranno
altre 80 milioni di persone e l’anno prossimo potrete stare sicuri che se il
congresso non verrà fermato dagli elettori americani porterà un altro milione
di immigrati e questi paesi sfortunatamente cresceranno di altri 80 milioni di
persone e tutto questo impoverisce le nazioni.
Possiamo prenderne 5 milioni ogni anno ma non staremo mai
al passo di quello che accade in questi paesi, non in questo secolo.
L’immigrazione
non potrà mai essere un mezzo positivo o significativo per distribuire la
situazione di sofferenza nel mondo: devono essere aiutati dove vivono.
Il 99,9% di loro, non sarà mai in grado di emigrare verso
una nazione ricca. Non c’è speranza per questo, devono fiorire dove sono stati
piantati. L’unico posto dove il 99,9% di queste persone possono essere aiutate
è dove essi vivono.
Aiutiamoli là!
Trascrizione del video.
Roy Beck, giornalista e studioso statunitense, presidente
dell’associazione americana Numbers USA è protagonista di un filmato diffuso su
Youtube e Facebook in cui esprime tutto il proprio dissenso sulla politica
immigratoria finora adottata dalla Casa Bianca. Il filmato è apparso la prima
volta online nel 2010 ed è una versione rivista di una sua teoria del 1996.