mercoledì 25 dicembre 2013

FILOTEO ALBERINI L'Inventore del Cinema

Filoteo Alberini (Orte 14 Marzo 1867 - 12 Aprile 1937)
è stato un regista italiano, uno dei pionieri del cinematografo, nonché il primo inventore del cinema.

Nel 1894, traendo spunto da un invenzione di Thomas Edison, il Kinetoscopio (una macchina dotata di manovella che azionata permetteva di vedere tramite una lente i movimenti di alcuni  fotogrammi posti su una pellicola  interna),
 inventa il Kinetografo, un apparecchio per la ripresa e la proiezione.


kinetografo
Tale invenzione avvenne un anno prima di quella dei fratelli Lumière, ai quali venne mostrata dallo stesso Alberini direttamente a Lione, sede dei famosi fotografi francesi, prima del brevetto.

Purtroppo per un intoppo burocratico (?), il Ministero dell'Industria e Commercio rilascierà il brevetto (n° 245032) un anno dopo la richiesta di Alberini, precisamente nel Dicembre 1895, nello stesso mese e  anno in cui i Lumière proiettarono per la prima volta "L'arriveé d'un train" a Parigi con il loro Cinématographe.

A Filoteo Alberini si deve l'apertura, nel 1901, della prima sala cinematografica d'Europa e quindi del mondo: la sala Edison di Firenze, sotto il loggiato di Piazza della Repubblica.

Nel 1904 fonda a Roma in Piazza Esedra, il cinema "Moderno", prima sala di proiezione della capitale.
Nel 1905 fonda con l'amico Dante Santoni il Primo Stabilimento Italiano di Manifattura Cinematografica Alberini e Santoni, che nel 1906 cambierà nome in Cines, con sede a Roma.


Nel 1905 gira "La presa di Roma", primo lungometraggio italiano.

Del lungometraggio oggi restano circa  75 metri di pellicola, ovvero 4 minuti di proiezione, restaurati e conservati dalla Cineteca Nazionale.

Durante la sua carriera nel cinema, Alberini produsse altri 134 film, 36 documentari e 57 comiche, fra cui Quo Vadis? del 1913, primo kolossal italiano.

Fra le altre invenzioni di Alberini vi sono:
- la cinepanoramica, un sistema di obiettivo girevole che allarga l'immagine sullo schermo, un antenato dell'odierno Vistavision;
- il cinerologio, un disco rotondo di pellicola con tanti fotogrammi che potevano essere visionati con un apparecchio manuale;
- una pulitrice di pellicole;
- un accessorio da applicare alle macchine fotografiche, antesignano dello scatto in sequenza.

Fonte qui




domenica 22 dicembre 2013

LEOPOLDO NOBILI Il fisico "rivoluzionario"

Leopoldo Nobili (Trassilico, Lucca,7 Luglio 1785 - 15 Agosto 1835)               
La sua formazione scientifica avvenne nella nuova Scuola militare del genio e dell’artiglieria di Modena.
Nel 1807 con i gradi di capitano gli fu affidata la direzione della fabbrica d’armi di Gardana Val Trompia, nel Bresciano, dove rimase per quattro anni.
Nel 1812  si arruolò nell’esercito Napoleonico e fu aiutante di campo del viceré Eugenio di Beauharnais e partecipò alla Campagna Napoleonica in Russia, nella quale meritò la Legion d'Onore.  

Nel 1814 abbandonò la carriera militare per dedicarsi completamente agli studi; mantenne tuttavia il suo impegno politico e civile.

Galvanometro
Nel 1825 inventò il galvanometro  astatico, strumento fondamentale nella storia dell'elettromagnetismo.
Realizzò tre modelli di galvanometro: quello astatico, grazie alla sensibilità del quale dimostrò per primo l'esistenza delle correnti bioelettriche; quello verticale a fini puramente didattici; e quello astatico differenziale.

Nel 1828 Nobili realizzò una versione semplificata del galvanometro astatico, che chiamò portatile, concepito esclusivamente per le misure dirette.

Nel 1829, nel tentativo di determinare il rapporto fra l'intensità della corre e il grado di deviazione indicato dall'ago del galvanometro, costruì un galvanometro differenziale non astatico che chiamò comparabile.

mercoledì 18 dicembre 2013

GIOVANNI BATTISTA AMICI "L'Inventore eclettico"

L'ingegnere Giovanni Battista Amici (Modena 1786 - 1863) è stato uno scienziato eclettico. Si è interessato sia di fisica e di astronomia, che di biologia. 
E' stato il più grande costruttore italiano di strumenti ottici dell'Ottocento e dei migliori del suo tempo a livello internazionale.

Allievo prediletto del matematico Paolo Ruffini, frequentò i corsi all'Università di Bologna laureandosi in Ingegneria e Architettura nel 1807.

Nel 1815 diventò docente di Geometria, Algebra e Trigonometria presso l'Università di Modena e di Reggio Emilia.
Nel 1831 il governo provvisorio insediatosi in seguito ai moti rivoluzionari, nominò Amici prefetto della Pubblica Istruzione.

Nel 1835 venne nominato da Leopoldo II, Granduca di Toscana, direttore della Specola di Firenze.

Nel 1859, infine, gli fu affidato l'incarico delle osservazioni microscopiche nel Museo di Fisica e Storia Naturale.

Il suo nome è legato alla realizzazione di:
- riflettori e rifrattori; di micrometri; di cannocchiali per l'osservazione astronomica; di settori e circoli di riflessione; di circoli ripetitori; di meridiane; di prismi e camere lucide.
Il miglioramento che introdusse nella microscopia ottica permise l'affermazione della teoria cellulare. 
Nel 1838 applicò all'obiettivo del microscopio la lente emisferica frontale.
Successivamente per aumentare la potenza del microscopio, introdusse la tecnica dell'immersione in acqua e in diversi tipi di olio (obiettivo ad immersione omogenea). 

Infine inventò il prisma a visione diretta tuttora usato  in spettroscopia. 



Amici si interessò anche ai campi della botanica:
- studiò la circolazione della linfa e la fecondazione delle piante.
Si interessò all'istologia:
- descrisse nelle fibre muscolari le strie che portano il suo nome.
Si interessò della patologia vegetale:
- sulla crittogama della vite, sulla rachitide del frumento, sul seccume delle foglie del gelso e sul calcino del baco da seta.
Diventò noto in tutto il mondo per aver chiarito il meccanismo della fecondazione nelle piante fanerogame.
Compì, inoltre, numerose osservazioni astronomiche studiando le stelle doppie e i satelliti di Giove.


Fonte qui


sabato 14 dicembre 2013

FRANCESCO ZAMBECCARI L'Inventore del Pallone Aerostatico

Francesco Zambeccari (Bologna 1752 - 22 Settembre 1812), è stato un pioniere dell'aviazione italiano. 
E' senza dubbio uno dei più importanti protagonisti della storia dell'aerostatica di ogni tempo e di ogni Paese.
Inventore del pallone a doppia camera, con funzionamento misto ad aria calda e idrogeno, oggi conosciuto come "pallone Rozier" in seguito all'incidente che il 15 Giugno 1785 costò la vita a Pilatre de Rozier e Pierre Romain durante il tentativo di traversata della Manica.
Inventore anche di un dinamometro per misurare la tensione delle corde;  di una stadera anemometrica per identificare l’intensità delle correnti atmosferiche, nonché il cavo stabilizzatore, in seguito denominato "guiderope" (cavo pilota), impiegato fino ai giorni nostri. 

Zambeccari, figlio del senatore Giacomo, insofferente al conformismo delle tradizioni nobiliari si arruola giovanissimo nella Guardia Real spagnola e poi nella marina militare, dove divenuto ufficiale viene impegnato nella lotta ai pirati nel Mediterraneo e, successivamente nella difesa dei domini spagnoli durante la Rivoluzione Americana. In seguito a dei contrasti con l'inquisizione, lasciò l'Armada e si trasferì a Parigi, dove nel 1783 assistette ai primi voli dei fratelli Montgolfier e di Charles.
Successivamente seguendo la sua nuova passione per il volo, si trasferisce a Londra nel periodo in cui si effettuano i primi esperimenti di volo, dove iniziò ufficialmente la sua carriera da aeronauta compiendo il suo primo volo il 25 Novembre 1783.

martedì 10 dicembre 2013

MACEDONIO MELLONI Lo Scienziato "rivoluzionario"

Macedonio Melloni (Parma 11 Aprile 1798 - 1854) figlio di un ricco commerciante, studia nella sua città natale presso l'Accademia delle Belle Arti.
Nel 1819 si trasferisce a Parigi dove segue corsi di matematica e fisica presso l'Ècole Polytechnique.
Nel 1824 ritorna a Parma assumendo la supplenza della cattedra di fisica teorica e pratica di cui è titolare Pietro Spagnoni; divenendone, poi, titolare nel 1827.
Nel 1825 fece costruire per l'Università di Parma un "magnetoscopio" di notevolissima sensibilità.

Nel 1830 pubblicò alcuni lavori sulle previsioni barometriche ed igrometria.

Dopo la scoperta di un nuovo tipo di termoscopio da parte dello scienziato reggino Leopoldo Nobili, inizia a studiare l'energia radiante, ottenendo notevoli risultati scientifici: dimostra che il calore radiante si comporta come la luce, oggi è noto come col nome di "raggi infrarossi". 

Grazie ai suoi studi si arriva alla sostanziale unificazione di fenomeni fino ad allora noti come luminosi, caloriferi e chimici.
È stata la più grande unificazione in fisica, prima dell'unificazione dei fenomeni elettrici e magnetici fatta da James Maxwell.

giovedì 5 dicembre 2013

IL MISTERO DEL "CORAL CASTLE"


"Coral Castle" è un castello, situato a Homestead in Florida. La struttura megalitica è interamente composta da enormi blocchi di "Pietra di Corallo", una particolare tipo di roccia locale, bellissima ed estremamente pesante. La struttura ha visto la luce nei primi anni del Novecento e l'artefice è stato un unico grande genio: Edward Leedskalnin ( Riga in 
Lettonia 10 Agosto 1887 - 7 Dicembre 1951).


Egli, con la sola forza delle sue braccia e con l'ausilio di pochi rudimentali attrezzi come carrucole, corde, martelli e scalpelli ha estratto e scolpito più di 1.100 tonnellate di roccia corallina. Ancora nessuno tra scienziati ed ingegneri che hanno studiato e tuttora studiano il "Coral Castle" è riuscito a dare una spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin; l'unica affermazione sul metodo di costruzione proviene dal costruttore stesso che affermò: "Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate."



A seguito di queste affermazioni, molte teorie vennero formulate negli anni per cercare di dare una spiegazione quantomeno plausibile a questa straordinaria opera del minuto lettone.
In molti ipotizzano che Leedskalnin abbia scoperto il funzionamento delle "World Grid" ovvero uno schema invisibile di linee energetiche circondanti la Terra che concentrano grosse quantità di energia tellurica nei punti di intersezione. 

lunedì 2 dicembre 2013

RIMUOVERE VIRUS POLIZIA DI STATO


In quest'ultimo anno è stato diffuso un virus veramente pericoloso e difficile da rimuovere per computer Windows, il cui nome è Virus Polizia di Stato; questo nome deriva dal fatto che la prima volta che si manifesta vi mostra un avviso a pieno schermo, con scritto che se non mandate 100 euro ad un certo indirizzo postale entro 72 ore vi blocca per sempre il PC con                                       una schermata  bianca.

Attenzione però: pagare è la soluzione peggiore che uno possa intraprendere, perché ovviamente non risolve il problema, ma il computer vi viene comunque bloccato. La pericolosità di questo "Virus" (tra virgolette, perché sostanzialmente non è un virus che vi ruba dati, ma un programma che si attiva quando accendete il PC e vi blocca ogni sorta di processo) sta nel fatto che si può manifestare in tante varianti diverse, più o meno violentemente, e che quindi non esiste una guida "standard" su come eliminarlo.

mercoledì 27 novembre 2013

THOMAS HENRY MORAY L'inventore dell'Energia Radiante

Dr.Thomas Henry Moray (Salt Lake City 28 Agosto 1892 - Maggio 1974) , come Nikola Tesla, di cui era un accanito seguace, credeva che l'energia può essere presa direttamente dalla deformazione gravitazionale che ogni corpo, Terra compresa, applica allo spazio circostante, e credeva che era libero di essere sfruttato con la giusta attrezzatura.
Il problema che questa energia si trova in uno stato di equilibri da cui non si riesce a percepirla. 

Tesla disse: "questa energia è cinetica oppure statica? Se statica, le nostre speranze sono vane; se cinetica, e sappiamo che per certo è cosi, è una semplice questione di tempo.

Nel 1901,a soli 9 anni,, T.Henry Moray teorizzò che l'energia stesse fluendo dall'interno della Terra.
Tramite continue sperimentazioni e a dispetto dei dubbi della comunità scientifica del tempo, scoprì che l'energia non veniva dalla Terra, ma da una fonte esterna da essa lontana. Dopo il completamento del suo primo "Dispositivo di Energia Radiante", vennero condotti molti test ed esperimenti per il pubblico scientifico e comune. 
La canalizzazione delle onde di energia venne effettuata con un antenna. Una volta impostata e connessa a terra, quindi sintonizzata, il dispositivo avrebbe fornito l'energia elettrica. I risultati di questo esperimento hanno provato che l'energia generata non proveniva dall'interno del dispositivo. Il dispositivo, attraverso la canalizzazione dell'energia radiante, produceva fino a 50.000 Watts di potenza e funzionava per lungo tempo. 

sabato 23 novembre 2013

JOHN WORREL KEELY L"Inventore della Vibrazione Simpatica"

John Ernst Worrel Keely (Philadelphia 3 Settembre 1827 - 18 Novembre 1898) è stato un inventore incredibile, dotato di peculiari capacità mentali e psichiche; inventò numerosi e svariati dispositivi basati su una forza della natura ancora sconosciuta: la Sympathetic Vibratory Physics, ovvero Fisica della Vibrazione Simpatica. Manipolando le onde sonore si accorse che era possibile generare effetti stupefacenti, incredibili in quel tempo, ma ripetuti ed utilizzati tutt'oggi, quali: 
- disintegrazione della pietra con onde sonore (oggi è un processo di lavorazione comunemente utilizzato);
- effetti luminosi nell'acqua, oggi conosciuti come Sonoluminescenza;

- lievitazione acustica tramite onde sonore (esperimento positivamente replicato dalla NASA, riuscendo a sollevare piccoli sassi;
- intensificazione della pressione sonora senza aggiungere ulteriore energia brevetto in uso dalla MacroSonics;
- diminuzione della temperatura in presenza di certe vibrazioni (brevettato come refrigerazione acustica).
Dimostrò tutto ciò costruendo nel 1872 una macchina, il "Motore di Keely", basata sulla sua conoscenza della fisica della vibrazione simpatica; fondò la "Keely Motor Company", tentando di commercializzare il prodotto.

In pratica Keely utilizzava il suono prodotto da strumenti simili a canne d'organo, o da coni di ottone, propagato attraverso un filo metallico composto da oro, argento e platino, o da un semplice filo di seta. Sollevava sfere, composte dai tre metalli al solo suono di una nota. Le sfere di 900 grammi galleggiavano sulla superficie dell'acqua contenuta in un recipiente. La cosa straordinaria era che rimanevano a galleggiare anche dopo che si cessava di suonare; solamente al suono di una nota diversa da quella iniziale le sfere affondavano nel liquido. Riuscì anche a farle fluttuare nell'aria ripetendo la medesima cosa con un modello in scala di un veicolo di quasi quattro chili.


Per raggiungere lo scopo si avvalse di alcune apparecchiature da lui inventate: il "Liberatore", una grossa sfera di rame di trenta centimetri di diametro, bloccata da un sostegno verticale. Al suo interno una serie di piatti metallici e tubi risonanti. Al disotto una serie di aculei di metalli che pizzicati emettevano un suono simile al diapason.
Successivamente ridusse le dimensioni del suo liberatore, rendendolo grande quanto un orologio da taschino, ma il suo procedimento complicava l'utilizzo fuori dal suo laboratorio. Si rendeva necessario trovare la giusta intonazione fra le sue vibrazioni corporee e la risonanza dell'ambiente circostante (compresi eventuali visitatori).
Scoprì che le vibrazioni simpatiche erano in grado di disintegrare il quarzo ed altri tipi di roccia dura usando la nota giusta.
Ideò quindi un disintegratore che poteva venire impiegato nell'industria mineraria. Gli imprenditori minerari dell'epoca finanziarono ulteriori ricerche e Keely modificò di nuovo il Liberatore. 

mercoledì 20 novembre 2013

L'INVENZIONE DELLA MACCHINA PER SCRIVERE

Chi ha inventato la macchina da scrivere ????

Spesso erroneamente viene attribuita la scoperta della macchina da scrivere alla famiglia Remington cui viene, comunque, riconosciuto il merito della produzione della macchina di Christopher Latham Sholes & Gildden, nonché il suo sviluppo e commercializzazione industriale. 

Gli studiosi della materia  affermano che la macchina da scrivere è stata inventata più di venti volte, se si considerano le varie scoperte effettuate fino al raggiungimento del brevetto dell’inventore Sholes (1868).
In effetti, non  è facile ripercorrere a ritroso e citare tutti coloro che si sono interessati alla scoperta della macchina da scrivere, sia per lo spazio di tempo intercorso dalla prima scoperta conosciuta, sia per la mancanza di elementi utili allo scopo.
Comunque,  tra le tappe fondamentali di questo lungo e meraviglioso cammino della scoperta della macchina per scrivere possiamo evidenziare alcune date, mettendo in risalto qualche inventore:

1454
Il tedesco Johannes Gutemberg inventa la stampa a caratteri.

1575
Il tipografo italiano Francesco Rampazzetto esegue una serie di esperimenti per ottenere una forma di scrittura simile alla stampa e inventa un sistema di “scrittura tattile”, basato su elementi montati su aste che configurano dei caratteri in rilievo.

1714
L’ingegnere inglese Henry Mill inventa una macchina con i tasti in rilievo che permette l’impressione dei caratteri disposti in ordine alfabetico.

1802
Il conte Agostino Fantoni inventa la prima macchina per scrivere.

sabato 16 novembre 2013

AGOSTINO FANTONI "L'Inventore della macchina per scrivere"

rarissimo disegno della prima macchina
La storia della macchina per scrivere è complicata.
Molti si sono presi il merito. 
A tanti altri viene attribuita la paternità. 
Certo che i modelli di macchine cui eravamo abituati a vedere ed usare nel recente passato, sono tanti: tutti frutto di continue modifiche ed evoluzioni avvenute nel corso di centinaia d'anni.                                         Ognuna delle quali ha avuto una propria paternità.

Diversi "padri" sono universalmente riconosciuti tali per il successo commerciale ed industriale della loro macchina.

Eppure tutto ciò deve pur avere avuto un inizio. Il 6 Gennaio 1714, la Regina Anna d'Inghilterra riconobbe a Henry Mill il brevetto numero 385 con la descrizione: "Per una macchina artificiale e un metodo per imprimere o trascrivere le lettere, singole o in progressione una dietro l'altra, così da concentrare tutto lo scritto sulla carta o sulla pergamena in maniera tanto chiara e pulita da renderlo indistinguibile da un'opera stampata".
Tuttavia tutto quello che resta dell'invenzione è solo il nome del brevetto: non un prototipo, una descrizione o un disegno, neppure qualche informazione sull'inventore stesso. 
Così la "macchina per scrivere" cade nell'oblio per quasi un secolo, fino a quando non intervenne il "genio italiano".


Pellegrino Turri
Per anni la paternità dell'invenzione della prima originaria macchina per scrivere venne assegnata all'ing. Pellegrino Turri di Castelnuovo Garfagnana, uomo eccentrico e pratico, che perfezionò la macchina del suo grande amico, cugino della contessa Carolina Fantoni, per fare dono a quest'ultima di una macchina che l'aiutasse a scrivere visto che anch'ella era divenuta cieca. 
Una modifica integrativa e migliorativa apportata  è l'invenzione della carta carbone ("carta nera"), anticipando di qualche anno il britannico Ralph Wedgwood, che depositò il 7 Ottobre 1814 il brevetto.  

mercoledì 13 novembre 2013

GUIDA ALLA CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA


In caso di problemi con fornitori di servizi di telecomunicazione elettronica (gestori telefonici, fornitori di connettività, tv a pagamento), non si può ricorrere immediatamente al giudice di pace o in tribunale.
Quindi, se né la telefonata al call center, né il fax e neppure eventuale raccomandata  sortiscono effetto, occorre prima rivolgersi al Co.Re.Com. regionale o altro organismo non giurisdizionale per una conciliazione obbligatoria.

Divieto di sospendere il servizio in caso di contestazione di una fattura.

In premessa è utile sapere che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) detta precisi limiti alla possibilità di interrompere il servizio a seguito del mancato pagamento (parziale o totale) di una fattura.
L'utente che ravvisasse un addebito in bolletta che non riconosce, può pagare la parte che ritiene legittima e immediatamente procedere con l'ufficializzazione della situazione tramite raccomandata A.R. di messa in mora in cui inserisce copia del versamento effettuato. Senza una risposta ufficiale da parte del gestore, occorre procedere con il tentativo di conciliazione obbligatoria.

PROCEDURA ORDINARIA – FORMULARIO UG

I Co.Re.Com., Comitati regionali per le comunicazioni, sono organismi preposti a dirimere le controversie tra utenti e fornitori di servizi di comunicazione elettronica (gestori telefonici, tv a pagamento, ecc.). Svolgono anche altre funzioni, ma non tutti hanno la delega a gestire le conciliazioni.
Attenzione. Anche i gestori sono obbligati alla conciliazione. Sono escluse solo le controversie attinenti al recupero di crediti relativi alle prestazioni effettuate, qualora il mancato pagamento non sia contestato dall'utente: quando il cliente non paga le fatture per i servizi ricevuti.
L'utente finale, per opporsi a una richiesta di pagamento del gestore che giunge tramite un decreto ingiuntivo è invece esonerato dall'obbligo di conciliazione.

Come procedere

domenica 10 novembre 2013

ALESSANDRO CRUTO " L'Inventore della lampadina commerciale"

Alessandro Cruto
(Piossasco TO - 21 Maggio 1847 - 15 Dicembre 1908 ) è stato un inventore della lampadina elettrica, concorrente italiano di Thomas Alva Edison, conosciuto da tutti come l'inventore della lampadina.

Quasi completamente dimenticato eppure è stato titolare di un'invenzione, "la lampada di Cruto" che segue di cinque mesi Edison ma che fu subito in grado di essere sfruttata commercialmente. Piossasco fu la prima città, nel maggio del 1883, ad avere una via illuminata da lampade Cruto messe in batteria.

Dopo le scuole elementari si iscrisse ad una scuola professionale di architettura seguendo nel contempo le lezioni di Fisica sperimentale e di Chimica presso la Regia Università di Torino,  perseguendo il sogno di cristallizzare il carbonio per ottenere diamanti. Con l'aiuto dei risparmi della madre poté acquistare un compressore di gas e alcuni macchinari che sistemò in uno scantinato.
Dopo una lunghissima serie di esperimenti riuscì, nel 1874 ad ottenere del carbonio puro riscaldando ad alta temperatura dell'etilene.

Il procedimento da lui seguito era piuttosto semplice. in un piccolo forno era collocato un tubo di ferro che aveva all'interno un tubo di porcellana, nel quale veniva fatta scorrere dell'etilene sotto pressione; dopo alcune ore la parete interna del tubo di porcellana si ricopriva di una sottile guaina di carbonio che aveva l'aspetto di una lamina lucente ed omogenea e che poteva essere facilmente distaccata.

mercoledì 6 novembre 2013

MARIO TCHOU "Il Pioniere dei Computer Made in Italy"

Mario Tchou (Roma 1924 - 1961) è un ingegnere di origine cinese che ha realizzato il primo calcolatore elettronico a transistor commerciale al mondo, figlio di un funzionario dell'ambasciatore cinese presso il Vaticano, Yin Tchou e di Evelyn Wauang.
Mario studia nella capitale e si diplom nel 1942 presso il liceo classico Torquato Tasso. Si iscrive poi alla facoltà di ingegneria all'università di Roma. Nel corso del terzo anno si trasferisce, per motivi di studio, negli Stati Uniti dove, nel 1947 consegue la laurea (il Bachelor in Electrical Engeneering presso la Catholic University of America). 

Subito dopo è a New York per insegnare presso il Manhattan College. Nel 1949 ottiene il Master of Science al Polytechnic Institute of Brooklyn. Nel 1952 è assistant professor in ingegneria elettronica presso la Columbia University, per diventare subito dopo direttore del Marcellus Hartley Laboratory.



Nel 1954 accetta la proposta di Adriano Olivetti  e si trasferisce in Italia per dirigere il Laboratorio ricerche elettroniche (LRE) dell'Olivetti a Barbaricina, nei pressi di Pisa. Il team è formato da una decina di giovani ricercatori, reclutati attraverso un annuncio sui giornali in cui Olivetti l'Olivetti rende noto di essere in cerca di ingegneri e fisici con "vivi interessi ai problemi relativi alle calcolatrici elettroniche". L'idea di Adriano Olivetti è quella di creare a Pisa, dove proprio nel 1954 ha avviato il progetto CEP (Calcolatrice elettronica pisana) insieme a un gruppo di fisici e matematici dell'università toscana, sia una macchina calcolatrice di nuova generazione di interesse scientifico, sia una macchina di interesse commerciale. 

domenica 3 novembre 2013

ADRIANO OLIVETTI "L'Imprenditore Umano"



Adriano Olivetti nasce a Torino nel 1901 da padre di origine ebraica e da madre valdese. Suo padre Camillo, allievo di Galileo Ferraris, aveva fondato nel 1908, in una piccola cittadina nel Canavese, Ivrea, la "Ing. C. Olivetti & C", prima fabbrica italiana di macchine da scrivere. Dopo la laurea in ingegneria chimica al Politecnico di Torino, nel 1925 il giovane Olivetti trascorre sei mesi negli Stati Uniti, visitando le fabbriche americane e documentandosi a fondo sull'organizzazione del lavoro messa in pratica oltreoceano. 



Adriano, di ritorno dagli Usa, inizia la propria esperienza professionale, come operaio, nella fabbrica paterna. Ricorda così quel periodo: "Una tortura per lo spirito, stavo imprigionato per delle ore che non finivano mai, nel nero e nel buio di una vecchia officina". E dal suo apprendistato trarrà la convinzione che "occorre capire il nero di un lunedì nella vita di un operaio. Altrimenti non si può fare il mestiere di manager, non si può dirigere se non si sa che cosa fanno gli altri.

Suo padre Camillo è un socialista; durante il fascismo nasconde, nella sua casa di Ivrea, Filippo Turati ricercato dalla polizia e, insieme a Parri ed a Pertini, lo aiuta ad espatriare. Alla guida della vettura che porta il leader socialista fuori dall'Italia c'è proprio il figlio Adriano.

mercoledì 30 ottobre 2013

FEDERICO FAGGIN "L' Inventore del Microchip"

Federico Faggin è probabilmente l'Italiano più illustre che ha operato e che opera nella Silicon Valley, nato a Vicenza nel 1941 è il padre del microchip.

A soli 19 anni entra nell'orbita Olivetti dove svolge attività di ricerca per la progettazione e la costruzione di un "piccolo" computer digitale.
Dopo la laurea in Fisica presso l'Università degli Studi di Padova, nel 1967 passa alla SGS/Fairchild di Agrate Brianza dove opera sempre nel campo della progettazione e crea un metodo per lo sviluppo e la produzione di componenti in tecnologia MOS       (Metal Oxide Semiconductor).

Qualche mese dopo il futuro "papà" del microprocessore ha l'opportunità di fare uno stage di sei mesi (Febbraio 1968) in  California, presso la divisione statunitense della SGS/Fairchild: si tratta di un momento cruciale nella storia del fisico vicentino che, purtroppo, sancisce anche il suo definitivo addio al Bel Paese.

A Palo Alto, Fagin affina la tecnologia MOS (1968-1970) applicandola alla creazione del primo circuito integrato (il 3708) e ponendo le fondamenta per i relativi processi produttivi, utilizzati ancora oggi per la realizzazione di oltre il 90% dei circuiti integrati in commercio.


Nel 1970 Faggin raggiunge alcuni dei suoi ex colleghi nella loro nuova società, l'Intel e, insieme a Stanley Mazor e Ted Hoff, realizza quello che ufficialmente è conosciuto come il primo microprocessore della storia : l'Intel 4004 (1974).
Ma Faggin ha una visione diversa dal management Intel in merito al potenziale dei microprocessori e, dopo aver realizzato l'i8008 (evoluzione in chiave 8bit del 4004), fonda a San José la Zilog.

domenica 27 ottobre 2013

ALBERT BRUCE SABIN - L' Uomo che sconfisse la "Polio"

Albert Sabin, di origine ebrea, nacque nel 1906 a Bialystok, una città polacca.
Emigrò negli Stati Uniti nel 1921 con la sua famiglia, dove, nel 1930, acquisì la cittadinanza statunitense. Il padre Jacob, un artigiano, decise di lasciare la Russia per le ostilità contro gli ebrei.
Lo stesso Albert ne fu vittima. Sin dalla nascita non vedeva dall'occhio destro, e quando era ancora piccolo un coetaneo gli scagliò contro una pietra che per poco non colpì in pieno                                      l'occhio sano, rischiando di accecarlo.
A 20 anni era uno studente modello di odontoiatria alla New York University.
Un giorno però Albert lesse il libro "I Cacciatori di microbi" di Paul de Kruif, e ne rimase così  affascinato che passò alla facoltà di medicina, frequentando con passione e successo i corsi di microbiologia. Intanto coltivava la sua passione anche al di fuori dell'università, raccogliendo microbi dovunque capitasse...
I suoi studi sulle malattie infettive dell'infanzia lo portarono a fare ricerche su quelle provocate da virus ed in particolare sulla poliomielite (o "polio"), che a quei tempi mieteva migliaia di vittime, in particolare su bambini a partire dal secondo anno di vita.

giovedì 24 ottobre 2013

GAETANO FUARDO - L'Inventore della benzina solida.

Gaetano Fuardo (Piazza Armerina EN 1878 - 1962)

Ingegnere e inventore italiano. 
Dopo la laurea in Ingegneria Chimica, diventa ufficiale di fanteria durante la Prima Guerra Mondiale.
Nel 1920 emigra in Francia, dove un'industria si offre di fargli continuare gli studi sulla benzina solida intrapresi negli anni precedenti al Politecnico di Torino. Nel 1935, a Parigi, Fuardo comunica ufficialmente la scoperta della benzina ininfiammabile solida, ribattezzata in suo onore benzina "F".

Secondo il geniale procedimento, la comune benzina veniva trasformata in una sostanza solida, spugnosa e friabile, senza che si modificasse la struttura molecolare della benzina, né le sue proprietà chimiche. Il suo peso specifico era lo stesso che allo stato liquido e il prodotto ottenuto era, quindi, in condizione di galleggiare sull'acqua. 

Fuardo dichiarò:<<Non è solubile. La riconversione avviene per pressione fisica. Sottoponendo la nuova sostanza ad una spirale in camerica conica tipo pesta patate, viene fuori la benzina allo stato liquido>>.

La scoperta divulgata seminò lo sbalordimento sulle ipotesi di utilizzazioni, a cominciare dalle petroliere che non avrebbero più avuto motivo di esistere, dal momento che la benzina solida si sarebbe potuto impacchettarla in balle come il cotone. 
Per continuare con il prezzo dei carburanti, che sarebbe stato costretto a scendere, anche per via della possibilità di far raggiungere le mete più isolate della terra molto rapidamente. 
Ed ancora, le compagnie di assicurazioni sarebbero state costrette a perdere miliardi di affari. 
Infine, ogni mezzo di locomozione avrebbe potuto portare la scorta di carburante occorrente al proprio fabbisogno. Tale scoperta avrebbe risolto anche il drammatico problema degli inquinamenti dei mari.

lunedì 21 ottobre 2013

GIUSEPPE ZAMBONI - Il Moto "quasi" Perpetuo

Giuseppe Zamboni  (Arbizzano 01 Giugno 1776 - 1846),
è stato un abate, fisico e docente italiano, padre dell'elettromotore perpetuo. Nel 1812 inventò la pila a secco. Nonostante questo il suo nome oggi è praticamente sconosciuto. 


l'elettromotore di Zamboni
Dai suoi carteggi con altri ricercatori risulta che aveva fatto i primi esperimenti con la pila di Volta (inventata da Alessandro Volta nel 1799) già nell'anno 1800.
Uno dei suoi principali intenti era rendere più efficiente, durevole e maneggevole la pila appena inventata dal suo conterraneo.
Tale fonte di energia aveva infatti diversi difetti, tra cui il fatto che lo zinco si consumava per effetto dell'acido solforico anche quando la pila non era in uso; inoltre vi era il problema della "polarizzazione": dopo un certo periodo di funzionamento, quantificabile in ore o minuti, la pila cessava di funzionare; ciò rendeva necessario mescolare l'elettrolita e ripulire accuratamente gli elettrodi.
Attorno al 1812 Zamboni mandò alcune lettere ad Alessandro Volta, da cui ricevette tra l'altro alcuni suggerimenti sui materiali da utilizzare. Zamboni fece diversi esperimenti, realizzando pile composte da 2000 e più dischetti fatti con una carta speciale, chiamata "carta d'argento", una carta su un lato della quale era stesa una sottile lamina di stagno o di una lega di rame e zinco detta tombacco.


le pile di Zamboni 

Tali dischetti venivano spalmati sull'altro lato con una pasta di carbone di legno dolce polverizzato, impastato con acqua o lavorato con acido nitrico.
Come consigliatogli da Volta, Zamboni sperimentò successivamente con successo l'ossido di manganese sciolto in acqua insieme a colla d'amido. I dischi venivano infilati in un tubo di vetro verniciato dentro e fuori con un prodotto isolante. 
La poca umidità dell'aria che riusciva a penetrare il sistema era sufficiente a scatenare la forza elettromotrice. Le tensioni raggiungibili con questo sistema potevano andare dal centinaio di volt a qualche migliaio, anche se con un amperaggio bassissimo, sull'ordine dei microampere.
Tale pile, risolvendo i problemi della corrosione degli elettrodi avevano una durata lunghissima, anche se le loro applicazioni sono limitate a causa delle correnti in gioco che sono estremamente basse.



la pila di Zamboni 
Nonostante questo, le pile di Zamboni hanno trovato alcune applicazioni, tra le quali la realizzazione di dispositivi per la misurazione della corrente; Zamboni stesso, considerata la sensibilità delle sue pile all'umidità pensò fosse possibile il loro impiego per farne degli igrometri.
All'inizio del 1900 pile simili sono state impiegate nell'ambito delle ricerche 
sulla radioattività e radiazione cosmica. 
Nella Seconda Guerra Mondiale e nella guerra del Vietnam sono state utilizzate come fonte di energia per visori a raggi infrarossi.


l'orologio perpetuo di Zamboni 
Ma l'impiego che ha reso famose queste pile sono stati certamente i celebri "orologi perpetui di Zamboni ", esposti in vari musei in Italia e nel mondo. Non servono a molto, ma funzionano. A Modena ne è esposto un esemplare, realizzato su progetto di Zamboni nel 1817 circa da Carlo Streizig e avviato nel 1839. Funzionò quasi ininterrottamente per circa un secolo. Il pendolo, costituito da un filo di platino leggerissimo e da due anelli concentrici in metallo, compieva inizialmente 95 oscillazioni al minuto. Nel 1932 lo stesso pendolo oscillava ancora, anche se 46 volte al minuto. 
Dopo alcuni mesi di riposo la pila riuscì a riprendersi riportando le oscillazioni a 60 al minuto.
Al museo Traversi a Venezia è visibile un modello non funzionante perché rotto. 

                                          https://www.youtube.com/watch?v=icxHnB4sCQI


Fonte qui


martedì 15 ottobre 2013

BARTOLOMEO CRISTOFARI " L'Inventore del Pianoforte"


            Intorno al 1700, grazie all’arte del padovano Bartolomeo Cristofori (1655-1731) e al mecenatismo del Gran Principe Ferdinando de'Medici (1663-1713), Firenze fu sede di una delle più importanti intuizioni nella storia della musica: la realizzazione del gravicembalo, lo strumento musicale precursore del moderno pianoforte.
Il principe Ferdinando, infatti, attento collezionista di strumenti musicali, in uno dei suoi primi viaggi verso l’amatissima Venezia, nel 1688, sostò volutamente a Padova per conoscere Bartolomeo Cristofori, la cui fama di abile costruttore di strumenti musicali a corda e a tastiera (cembali, clavicembali e spinette) era giunta fino a Firenze. 

Il principe-musicista, riconoscendone subito il talento artigianale, pensò bene di portarlo con sé a Firenze, offrendogli di fatto l’incarico a corte di conservatore degli strumenti musicali. 
Nel 1690 quindi Cristofori si trasferì definitivamente a Firenze allestendo nelle vicinanze degli Uffizi, sotto la tutela di Ferdinando, un laboratorio artigianale  in cui ideò e realizzò strumenti musicali profondamente innovativi per struttura, materiali utilizzati, meccanica e sonorità.


Ma oggi il nome di Cristofori è ricordato principalmente per i suoi studi sulla meccanica del pianoforte che rappresentarono una vera rivoluzione nella storia della musica moderna, sebbene solo molti decenni dopo la sua morte gliene fu riconosciuta la paternità. Verso la fine del Seicento, infatti, le esigenze dell'arte musicale erano diventate tali che il vecchio clavicembalo, dai piccoli suoni fuggenti, non le riusciva più a soddisfare. Si sentiva quindi la necessità di uno strumento capace di rendere sonorità maggiori e graduabili, ed all'occorrenza riassumere e sintetizzare l'orchestra. Cristofori vi riuscì nel primo decennio del XVIII° secolo, sostituendo, nel clavicembalo, al meccanismo dei salterelli quello dei martelletti (cembalo a martelletti), in modo da variare l'intensità del suono a seconda della pressione del tasto e garantendo un suono meno meccanico e metallico, tale da soddisfare la sensibilità estetica del nuovo secolo. Nel 1711 il marchese e letterato veneto, Scipione Maffei, in un articolo comparso nel veneziano "Giornale de'Letterati d'Italia", raccontando i suoi soggiorni a Firenze, effettuati tra il 1709 ed il 1711, e l’incontro con Cristofori nella sua bottega, così descrive il nuovo strumento: “martelletti articolati, indipendenti dai tasti, forniti di uno scappamento semplice e smorzatori singoli per ogni corda”.

domenica 13 ottobre 2013

FREE ENERGY


IL MONDO DELLA FREE ENERGY
di Peter Lindemann, D.Sc. Marzo 2001


Nei lontani anni intorno al 1880, le riviste commerciali delle scienze elettriche stavano predicendo “l’elettricità gratis” nel prossimo futuro. Incredibili scoperte riguardo la natura dell’elettricità stavano divenendo di dominio pubblico. Nikola Tesla stava dimostrando “l’illuminazione senza fili” (wireless lighting) ed altre meraviglie associate alle correnti ad alta frequenza.                                                        C’era eccitazione riguardo al futuro come mai prima.
Entro 20 anni, ci sarebbero state automobili, aeroplani, film, musica registrata, telefoni, radio e macchine fotografiche pratiche. L’Età Vittoriana stava cedendo il passo a qualcosa di completamente nuovo. Per la prima volta nella storia, le persone comuni furono incoraggiate a prevedere un futuro utopistico, pieno di abbondanti trasporti e comunicazioni moderne, come lavoro, casa e cibo per ognuno.
La malattia sarebbe stata sconfitta e così la povertà. La vita stava migliorando e adesso, ognuno si accingeva ad avere “un pezzo della torta”. Allora, cosa accadde? Nel mezzo di questa esplosione tecnologica, dove andò la conquista energetica? Tutto questo eccitamento riguardo “l’elettricità gratis”, poco prima dell’inizio del secolo scorso, fu solo un bel sogno che la “scienza reale” confutò?


Attuale Stato della Tecnologia
Attualmente, la risposta a questa domanda è NO . Infatti è vero l’opposto. Tecnologie energetiche spettacolari furono sviluppate insieme alle altre conquiste. Sin da allora, sono stati sviluppati diversi metodi per produrre una grande quantità di energia ad un costo estremamente basso. Comunque, nessuna di queste tecnologie ha raggiunto il “libero” mercato come articolo in vendita. Il perché questo è vero sarà discusso con precisione tra breve.
Ma prima, vorrei descrivervi una breve lista di tecnologie a “energia libera” (free energy) di cui sono attualmente a conoscenza e che sono provate oltre ogni ragionevole dubbio. La caratteristica comune che unisce tutte queste scoperte, è che utilizzano una piccola quantità di una forma di energia per controllare o rilasciare una grande quantità di differenti tipi di energia. Molte di queste sfruttano in qualche modo il campo eterico fondamentale; una fonte di energia convenientemente ignorata dalla scienza “moderna”.

sabato 12 ottobre 2013

ENERGIA LIBERA E GRATUITA: Il brevetto italiano occultato



Guglielmo Marconi, facendo propria l'idea di Nikola Tesla, ideò un raggio in grado di disattivare e distruggere qualsiasi apparecchio elettrico.

Lo scienziato dette una dimostrazione, alla presenza del duce del fascismo, ad Acilia, sulla strada di Ostia, quando bloccò auto e camion che transitavano sulla strada.
A Orbetello, invece, riuscì a incendiare due aerei che si trovavano ad oltre due chilometri di distanza.

                                                                                                                               Tuttavia, riferì Mussolini, Marconi si fece prendere dagli scrupoli religiosi.
Non voleva essere ricordato dai poster come colui che aveva provocato la morte di migliaia di persone, bensì solo come l'inventore della radio.
Per cui si confidò con Papa  Pio XI, il quale gli consigliò di distruggere il progetto della sua invenzione. Da quelle ricerche altri scienziati trovarono il modo di produrre ingenti quantità di energia pulita a costi irrisori.
Mussolini voleva il brevetto, ma il Vaticano lo bloccò.



L'energia pulita tanto auspicata dai governi mondiali esiste, ma viene tenuta nascosta per interesse economico.

venerdì 11 ottobre 2013

MODULI RICHIESTE H3G


Sempre più spesso vengo contattato da numerosi colleghi e conoscenti, per delucidazioni e precisazioni in merito a richieste di variazioni del proprio stato d'utenza di clienti, in particolar modo del gestore telefonico H3G.

Questo perché corre voce che io sia un esperto in materia, ma non è così!

Non che non lo sia, ma il vero motivo è che difficilmente si riesce a trovare il "modus operandi" o, almeno non facilmente accessibile  e comprensibile da tutti.

E, quando alla ricerca di un valido aiuto tramite rapporti diretti (negozi e/o operatori ) con il proprio gestore, spesso si ricevono informazioni imprecise e discordanti, non resta altro che rivolgersi alla persona indicata, nella cerchia delle proprie conoscenze.

Non per velleità o per immodestia, che l'esperto indicato altro non è che il sottoscritto.

E' solo che ho avuto già modo di effettuare analoghe operazioni e, come da indole personale, prova ne è il presente blog, da sempre condivido il mio sapere, le mie esperienze con altri.

Detto ciò, per coloro che hanno necessità di sospendere, trasferire e/o chiedere la restituzione del proprio numero o anche l'eventuale credito residuo, devono seguire il seguente "modus operandi" :

- scaricare il  modulo predisposto e compilarlo in ogni sua parte;

- precisare in poche e chiare lettere la richiesta desiderata compilando un foglio a parte (per evitare che l'operatore si confonda nella lettura di un modello a loro poco congeniale);

- fotocopiare il documento di riconoscimento ed il codice fiscale;

- inviare il tutto a mezzo fax al numero  800179600.

Successivamente verrete contattati da un incaricato che, generalmente,  poco propenso ad effettuare l'operazione richiesta (come da esperienze personali ), cercherà di farvi desistere da tal proposito, adducendo delle palesi difficoltà e suggerendovi alternative atte a risolvere nel migliore dei modi (naturalmente a loro beneficio ) la vostra richiesta.

Restate impassibili e andate diritti alla vostra meta.  

Qui di seguito troverete vari moduli ufficiali:

Modulo H3G Richiesta Restituzione Credito

Modulo H3G Richiesta Trasferimento Credito

Modulo H3G Trasferimento Numero Cliente 3

Modulo H3G Trasferimento Numero tra Clienti 3

Modulo H3G Richiesta Subentro USIM

Modulo H3G Richiesta Riassegnazione Numero

Modulo Presentazione Fax