domenica 22 dicembre 2013

LEOPOLDO NOBILI Il fisico "rivoluzionario"

Leopoldo Nobili (Trassilico, Lucca,7 Luglio 1785 - 15 Agosto 1835)               
La sua formazione scientifica avvenne nella nuova Scuola militare del genio e dell’artiglieria di Modena.
Nel 1807 con i gradi di capitano gli fu affidata la direzione della fabbrica d’armi di Gardana Val Trompia, nel Bresciano, dove rimase per quattro anni.
Nel 1812  si arruolò nell’esercito Napoleonico e fu aiutante di campo del viceré Eugenio di Beauharnais e partecipò alla Campagna Napoleonica in Russia, nella quale meritò la Legion d'Onore.  

Nel 1814 abbandonò la carriera militare per dedicarsi completamente agli studi; mantenne tuttavia il suo impegno politico e civile.

Galvanometro
Nel 1825 inventò il galvanometro  astatico, strumento fondamentale nella storia dell'elettromagnetismo.
Realizzò tre modelli di galvanometro: quello astatico, grazie alla sensibilità del quale dimostrò per primo l'esistenza delle correnti bioelettriche; quello verticale a fini puramente didattici; e quello astatico differenziale.

Nel 1828 Nobili realizzò una versione semplificata del galvanometro astatico, che chiamò portatile, concepito esclusivamente per le misure dirette.

Nel 1829, nel tentativo di determinare il rapporto fra l'intensità della corre e il grado di deviazione indicato dall'ago del galvanometro, costruì un galvanometro differenziale non astatico che chiamò comparabile.


Per evidenziare la maggiore sensibilità del suo galvanometro astatico rispetto agli altri allora in uso, pensò di collegare elettricamente al suo strumento una coppia termoelettrica, che chiamò termomoltiplicatore.

Termopila
A quegli anni risaliva la conoscenza e l’amicizia con il fisico parmense Macedonio Melloni, e dai loro ripetuti incontri nacque una proficua collaborazione scientifica. La termopila di Nobili, rivelatasi poco adatta per le misure di calore radiante, fu modificata da Melloni, che ridusse le dimensioni della barretta di antimonio e bismuto (elementi che danno luogo alla corrente termoelettrica) e la liberò dal mastice, utilizzato da Nobili come isolante; avendo scoperto che in questo si originavano correnti che alteravano quelle termoelettriche, lo sostituì con la carta, che aveva la stessa funzione di isolante

Nobili adottò gli accorgimenti apportati da Melloni e insieme il 5 settembre 1831 presentarono all’Académie des Sciences i primi risultati da loro raggiunti con la termopila modificata

Nel 1831 dopo l’insurrezione di Reggio Emilia contro il duca estense, fu nominato ministro del governo provvisorio, di cui suo padre era presidente. Alla caduta del governo, entrambi furono condannati in contumacia. Con il padre si rifugiò a Marsiglia, poi, da solo, fu a Parigi.

Nel 1832, rientrato in Italia, venne nominato professore di fisica presso il Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, dove, in collaborazione con Vincenzo Antinori (suo intercessore per la grazia), realizzò importanti esperimenti sull'induzione elettromagnetica scoperta da Faraday

Nel 1833 fu incaricato dal Granduca Leopoldo II di reggere la cattedra di fisica sperimentale presso il Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze.
Batteria per metallocromia

Nobili non fu solo un innovatore di strumenti, ma diede contributi in molti campi, alcuni dei quali innovativi come quello della metallocromia con una scoperta, annunciata nel 1826, riguardante gli strati solidi colorati sulle placche metalliche, disposte sul fondo di un recipiente piatto e ricoperte di una soluzione elettrolitica. 

Si occupò anche di elettrofisiologia: servendosi di una rana preparata secondo il metodo inaugurato da Galvani nel 1972, fu il primo a misurare il galvanometro astatico una corrente elettrica in tessuti organici, constatandone la direzione dai piedi verso il capo.

Come Alessandro Volta anche Nobili cercò un'origine fisica e non biologica nei fenomeni elettrofisiologici indagati; diversamente da Volta, tuttavia attribuì l'elettricità della rana a differenze di temperature tra muscolo e nervo.

Leopoldo Nobili, debilitato nel fisico a causa della malattia contratta nella campagna di Russia e dell'intensa mole del lavoro svolto, morì il 15 Agosto 1835 all'età di 50 anni.

Fu sepolto fra i grandi nella Basilica di Santa Croce a Firenze.

Fonte varie da Web


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