Lo scienziato dette una dimostrazione, alla presenza del duce del fascismo, ad Acilia, sulla strada di Ostia, quando bloccò auto e camion che transitavano sulla strada.
A Orbetello, invece, riuscì a incendiare due aerei che si trovavano ad oltre due chilometri di distanza.
Tuttavia, riferì Mussolini, Marconi si fece prendere dagli scrupoli religiosi.
Non voleva essere ricordato dai poster come colui che aveva provocato la morte di migliaia di persone, bensì solo come l'inventore della radio.
Per cui si confidò con Papa Pio XI, il quale gli consigliò di distruggere il progetto della sua invenzione. Da quelle ricerche altri scienziati trovarono il modo di produrre ingenti quantità di energia pulita a costi irrisori.
Mussolini voleva il brevetto, ma il Vaticano lo bloccò.
L'energia pulita tanto auspicata dai governi mondiali esiste, ma viene tenuta nascosta per interesse economico.
Negli anni Settanta, infatti, un gruppo di scienziati italiani ne avrebbe scoperto il segreto, ma questa nuova e stupefacente tecnologia per la produzione di energia pulita senza alcuna emissione di radiazioni dannose, che di fatto cambierebbe l'economia mondiale archiviando per sempre i rischi del petrolio e del nucleare, sarebbe stata volutamente occultata nella cassaforte di una misteriosa fondazione religiosa con sede nel Liechtenstein.
Il suo compito era quello di stipulare contratti per lo smaltimento di rifiuti solidi tramite le Centrali Termoelettriche Polivalenti della Fondazione Internazionale Pace e Crescita.
Rapporti improvvisamente e inspiegabilmente interrotti, nonostante il contratto già firmato, visto che la Fondazione fu messa in liquidazione. Per cui è ipotizzabile che i suoi segreti adesso siano stati trasferiti ad un'altra società di cui, ovviamente, si ignora persino il nome. Ciò significa che da qualche parte della Terra oggi c'è qualcuno che nasconde il segreto più ambito del mondo: la produzione di energia pulita ad un costo prossimo allo zero.
In mano a Remondini sono rimasti diversi documenti strettamente riservati della Fondazione Internazionale Pace e Crescita, con sede a Vaduz capitale del Liechtenstein per cui alla fine l'imprenditore si è deciso a rendere pubblico ciò che sa su questa misteriosa istituzione.
Nel dossier si parla di colui che inventò la misteriosa macchina, Rolando Pelizza.
In realtà quest'uomo sosteneva che nel 1958, in un monastero del Sud Italia, divenne amico di un frate che lo aiutò a costruire il "raggio della morte".
Ettore Majorana |
Ezio Clementel |
Successivamente il governo italiano incaricò il fisico Ezio Clementel, allora presidente del Comitato per l'energia nucleare (CNEN) a verificare le funzionalità della macchina e nel 1976 dimostrò le potenzialità dell'apparecchio, alla presenza del professore Piero Pasolini, illustre fisico e amico di un'altra celebrità scientifica qual'è il professore Antonio Zichichi, cercando di pubblicare l'invenzione.
Ma Clementel iniziò a subire delle ingiustizie, per esempio venne arrestato senza alcun motivo distruggendo per sempre la sua carriera di fisico e professore.
Nonostante tutto Clementel realizzò un filmato sulla macchina in cui venivano mostrati due esperimenti. Nel primo si osserva il raggio perforare la parte centrale di una lastra di acciaio, mente nel secondo, tra la macchina e una lastra di vetro, viene aggiunta una lastra di acciaio inossidabile. Il risultato è davvero sorprendente: il raggio colpisce soltanto la lastra di vetro senza distruggere neanche una piccola parte di quella dell'acciaio.
https://www.youtube.com/watch?v=wCbr1obVQLw
Quindi questo dimostra che è possibile programmare, impostare l'apparecchio su quale elemento chimico o minerale agire. Le potenzialità della macchina sono infinite perché, mentre distrugge la materia, oltre a produrre energia, non emette nessun gas pericoloso per l'uomo e per l'ambiente.
Negli anni Ottanta qualcosa venne fuori riguardo ad un ipotetico "raggio della morte ". Il primo a parlarne fu il giudice Carlo Palermo che dedicò centinaia di pagine al misterioso congegno, affermando che fu alla base di un intricato traffico d'armi. La storia coinvolse un ex colonnello del Sifar e del Sid, Massimo Pugliese, ma anche esponenti del governo americano, i parlamentari Flaminio Piccoli (Dc) e Loris Fortuna (Psi), nonché una misteriosa società con sede proprio nel Liechtenstein, la Traspraesa.
La vicenda durò dal 1973 al 1979, quando improvvisamente calò una cortina di silenzio su tutto quanto.
Fonte qui
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