lunedì 27 ottobre 2014

IL MISTERO DEL GRUPPO SANGUIGNO RH NEGATIVO

Molti di noi hanno avuto modo di sapere qualcosa in merito ai gruppi sanguigni dalle lezioni di scienze apprese a scuola. Tuttavia se confrontiamo le nozioni scolastiche con gli studi ed i dibattiti pubblicati sulle riviste scientifiche, ci si accorge come gli elementi più interessanti di questo tema siano stati “accidentalmente” omessi dai programmi didattici di base.

Non esiste plausibile spiegazione scientifica circa la provenienza del gruppo RH negativo. La scienza ortodossa si è limitata a ipotizzare che si tratti di una non meglio identificabile, casuale mutazione genetica.

Circa l’85% degli esseri umani possiede il gene scimmiesco RH, mentre nel restante 15% non è riscontrabile il RH (RH-) e ciò potrebbe essere spiegato dalla presenza di un gene alieno. Questo articolo esplora la tesi che l’umanità sia stata allevata come una razza di schiavi, dal momento che il 97% del nostro codice genetico risulta disattivo, e possiamo disporre di appena il 3% utile semplicemente alla sopravvivenza.

Il più comune tipo di sangue umano è il gruppo 0, che è universale. I tipi di sangue sono suddivisi ulteriormente in due gruppi: positivi e negativi in relazione al fattore RH. Il fattore RH è così denominato perché collegato al fattore Rhesus, cioè il nesso genetico esistente tra umanità e scimmie, individuabile da una specifica proteina ematica.

Quando nel sangue di un individuo è presente il fattore RH, si dice che il suo sangue sia di tipo RH positivo (RH+). Se il test restituisce esito negativo, vuol dire che il fattore Rhesus è assente.

martedì 21 ottobre 2014

GRAFENE: “Il Materiale delle Meraviglie”

Il Grafene è il materiale più sottile e allo stesso tempo in assoluto più resistente riproducibile su scala industriale. Ha lo spessore di un atomo di carbonio ( appena un milionesimo di millimetro) e una durezza paragonabile a quella di un diamante. Significa che uno strato è un invisibile foglio di carta con muscoli d’acciaio.

La sua struttura consiste in un singolo strato di atomi di carbonio disposti ai vertici di tanti esagoni regolari che si susseguono in un reticolato planare. Non è presente spontaneamente in natura, ma si ottiene sinteticamente dalla grafite, il nero della mina delle matite, cioè carbonio cristallizzato in due dimensioni.  

Ha tutte le proprietà che un progettista potrebbe desiderare: cento volte più resistente dell’acciaio, è però così sottile da essere quasi trasparente (assorbe solo il due per cento della luce visibile), perfetto quindi per realizzare pellicole ultrasottili e iperprotettive; inoltre è un eccellente conduttore di calore ed elettricità e presenta straordinarie doti di elasticità e flessibilità (arrotolando fogli di grafene a mo’ di cannelloni si ottengono nanotubi in carbonio) unite a una leggerezza intrinseca di soli settanta milligrammi per metro quadro: l’ideale per materiali compositi per l’edilizia, per superplastiche, per schermi, display e touch screen curvi o ripiegabili.

Insomma, dall’elettronica alla medicina, dall’industria dei semiconduttori a quelle delle costruzioni, sembra non ci sia settore dove il Grafene non possa essere impiegato con successo.
Nonostante da oltre un decennio il Grafene sia considerato “il materiale delle meraviglie” e che dal 2010 sia stato assegnato il premio Nobel ai due fisici, Andre Geim e Konstantin Novoselov, che hanno realizzato il primo transistor con questo materiale nel 2004, ancora non viene impiegato attivamente.
Purtroppo i costi per sintetizzarlo (attraverso l’esfoliazione della grafite o con processi di deposizione elettrochimica) sono ancora troppo elevati per renderlo appetibile per il mercato (circa 60 dollari per pollice quadrato). In pratica sessanta volte in più del materiale usato per le parti elettroniche di dispositivi di fascia alta e seicento in più di quello necessario per assemblare i display touch screen.

mercoledì 15 ottobre 2014

CITTA’ CINESI FANTASMA IN AFRICA


Nonostante l’enorme quantità di appartamenti invenduti, Nova Cidade de Kalimba è solo una delle tante città “fantasma” che la Cina sta costruendo in Angola e in tutto il continente africano.                                                Negli ultimi dieci anni, la Cina ha speso diversi miliardi di Euro e continua a farlo.
Perché i cinesi sono così interessati al territorio africano?

Nova Cidade de Kalimba, costruita alla periferia di Luanda, la capitale angolana, è una moderna città africana composta da circa 750 edifici di otto piani. Conta una dozzina di scuole e più di 100 locali commerciali, ma non ci sono abitanti!                                         Come mai?                                                             Pare che il prezzo di un appartamento si aggiri sui 90 mila Euro, una cifra esorbitante rispetto al magro reddito medio della popolazione locale che ancora vive nelle baraccopoli.

Nei progetti degli investitori, la città doveva raccogliere circa 500 mila abitanti. Il costo dell’operazione si aggira sui 2,5 miliardi di Euro, ma si tratta solo di una frazione del fiume di denaro che la Cina sta investendo in Africa.
Come riporta il “Daily Mail”, numerose “Chinatown” stanno nascendo in tutta l’Africa, dalla Nigeria alla Guinea equatoriale, nel Ciad, nel Sudan, ma anche in Zambia, Zimbawe e Mozambico.

Insomma, la Cina considera il continente nero un investimento cruciale per il futuro, stringendo una vera e propria morsa sul continente dal sapore neo coloniale che in futuro potrebbe fare dell’Africa un continente satellite.
“I cinesi sono dappertutto”, dice Trevor Ncube, un importante uomo d’affari africano con interessi editoriali di tutto il continente. “Se in passato gli inglesi sono stati i nostri maestri, oggi i cinesi hanno preso il loro posto”.

mercoledì 8 ottobre 2014

Disabilitare servizi con contenuti a pagamento su H3G

Aggiornamento del presente post:
Grazie ad un commentatore anonimo ho ricevuto l'indicazione di un sito che permette di far valere i propri diritti in merito ad indebite attivazioni di servizi a pagamento. 
Si chiama  SOS DISSERVIZIO TELEFONICO


Ho deciso di scrivere questa guida visto le continue lamentele da parte di molti utenti che navigano usando il proprio telefono Android con operatore H3G, e si sono ritrovati con delle sorprese nel conto telefonico di spese assolutamente ingiustificate.

Innanzi tutto c’è da sapere che questi addebiti avvengono a causa della navigazione internet tramite il portale dello Store 3 e ne sono soggetti sia gli utenti privati che aziendali; sia con ricaricabile che con abbonamento. Quindi anche chi non ha un telefono brandizzato H3G non è al riparo di tutto ciò.

Lo Store 3 è il sito gestito dall’operatore stesso dal quale è possibile scaricare contenuti a pagamento. Il problema è dovuto al fatto che le pagine di questo sito sono a pagamento, 9 cent/Euro per pagina visualizzata (non contano le pagine di errore). Inoltre chi ha un telefono brandizzato si ritrova delle applicazioni di 3 che rimandano a questo sito di contenuti. Sappiate però che nessuna legge vieta di mettere un sito a pagamento, il problema è quello di avvisare l’utente in maniera lecita in modo che questo ne sia consapevole.

Fa eccezione a tutto ciò l’App ufficiale che trovate nel Play Store e il sito “Area Clienti 133” raggiungibile a questo indirizzo: http://ac.tre.it/133/profilo.jsp

N.B. Questo sito non prevede nessun addebito per la sola apertura delle pagine ed è quindi completamente gratuito come è scritto in calce nello stesso, può capitare però che vi imbattiate in pagine di errore dove compare un link denominato “CHIUDI” che vi riporta all’APP STORE 3, NON cliccatelo MAI, altrimenti scatta l’addebito. FATE ATTENZIONE!!

Le precauzioni da prendere vanno bene per qualsiasi telefono, sia con marchio 3 che non. Sappiate inoltre che l’unico modo per risolvere il “problema” alla radice è quello di avere il proprio telefono con i permessi di ROOT (accesso alle cartelle di sistema), procedura che invalida la garanzia per molti produttori, ma comunque reversibile, ovvero è possibile riportare il proprio device allo stato originario, nel caso in cui vi dobbiate rivolgere all’assistenza.  Per quelli che hanno il telefono “marchiato” un altro modo per ovviare a questo è quello di flashare una rom NO BRAND in modo da eliminare tutte quelle App inutili di 3. Procedura che come la precedente va ad invalidare la vostra garanzia e che consiglio solo ad utenti esperti.