mercoledì 30 ottobre 2013

FEDERICO FAGGIN "L' Inventore del Microchip"

Federico Faggin è probabilmente l'Italiano più illustre che ha operato e che opera nella Silicon Valley, nato a Vicenza nel 1941 è il padre del microchip.

A soli 19 anni entra nell'orbita Olivetti dove svolge attività di ricerca per la progettazione e la costruzione di un "piccolo" computer digitale.
Dopo la laurea in Fisica presso l'Università degli Studi di Padova, nel 1967 passa alla SGS/Fairchild di Agrate Brianza dove opera sempre nel campo della progettazione e crea un metodo per lo sviluppo e la produzione di componenti in tecnologia MOS       (Metal Oxide Semiconductor).

Qualche mese dopo il futuro "papà" del microprocessore ha l'opportunità di fare uno stage di sei mesi (Febbraio 1968) in  California, presso la divisione statunitense della SGS/Fairchild: si tratta di un momento cruciale nella storia del fisico vicentino che, purtroppo, sancisce anche il suo definitivo addio al Bel Paese.

A Palo Alto, Fagin affina la tecnologia MOS (1968-1970) applicandola alla creazione del primo circuito integrato (il 3708) e ponendo le fondamenta per i relativi processi produttivi, utilizzati ancora oggi per la realizzazione di oltre il 90% dei circuiti integrati in commercio.


Nel 1970 Faggin raggiunge alcuni dei suoi ex colleghi nella loro nuova società, l'Intel e, insieme a Stanley Mazor e Ted Hoff, realizza quello che ufficialmente è conosciuto come il primo microprocessore della storia : l'Intel 4004 (1974).
Ma Faggin ha una visione diversa dal management Intel in merito al potenziale dei microprocessori e, dopo aver realizzato l'i8008 (evoluzione in chiave 8bit del 4004), fonda a San José la Zilog.

domenica 27 ottobre 2013

ALBERT BRUCE SABIN - L' Uomo che sconfisse la "Polio"

Albert Sabin, di origine ebrea, nacque nel 1906 a Bialystok, una città polacca.
Emigrò negli Stati Uniti nel 1921 con la sua famiglia, dove, nel 1930, acquisì la cittadinanza statunitense. Il padre Jacob, un artigiano, decise di lasciare la Russia per le ostilità contro gli ebrei.
Lo stesso Albert ne fu vittima. Sin dalla nascita non vedeva dall'occhio destro, e quando era ancora piccolo un coetaneo gli scagliò contro una pietra che per poco non colpì in pieno                                      l'occhio sano, rischiando di accecarlo.
A 20 anni era uno studente modello di odontoiatria alla New York University.
Un giorno però Albert lesse il libro "I Cacciatori di microbi" di Paul de Kruif, e ne rimase così  affascinato che passò alla facoltà di medicina, frequentando con passione e successo i corsi di microbiologia. Intanto coltivava la sua passione anche al di fuori dell'università, raccogliendo microbi dovunque capitasse...
I suoi studi sulle malattie infettive dell'infanzia lo portarono a fare ricerche su quelle provocate da virus ed in particolare sulla poliomielite (o "polio"), che a quei tempi mieteva migliaia di vittime, in particolare su bambini a partire dal secondo anno di vita.

giovedì 24 ottobre 2013

GAETANO FUARDO - L'Inventore della benzina solida.

Gaetano Fuardo (Piazza Armerina EN 1878 - 1962)

Ingegnere e inventore italiano. 
Dopo la laurea in Ingegneria Chimica, diventa ufficiale di fanteria durante la Prima Guerra Mondiale.
Nel 1920 emigra in Francia, dove un'industria si offre di fargli continuare gli studi sulla benzina solida intrapresi negli anni precedenti al Politecnico di Torino. Nel 1935, a Parigi, Fuardo comunica ufficialmente la scoperta della benzina ininfiammabile solida, ribattezzata in suo onore benzina "F".

Secondo il geniale procedimento, la comune benzina veniva trasformata in una sostanza solida, spugnosa e friabile, senza che si modificasse la struttura molecolare della benzina, né le sue proprietà chimiche. Il suo peso specifico era lo stesso che allo stato liquido e il prodotto ottenuto era, quindi, in condizione di galleggiare sull'acqua. 

Fuardo dichiarò:<<Non è solubile. La riconversione avviene per pressione fisica. Sottoponendo la nuova sostanza ad una spirale in camerica conica tipo pesta patate, viene fuori la benzina allo stato liquido>>.

La scoperta divulgata seminò lo sbalordimento sulle ipotesi di utilizzazioni, a cominciare dalle petroliere che non avrebbero più avuto motivo di esistere, dal momento che la benzina solida si sarebbe potuto impacchettarla in balle come il cotone. 
Per continuare con il prezzo dei carburanti, che sarebbe stato costretto a scendere, anche per via della possibilità di far raggiungere le mete più isolate della terra molto rapidamente. 
Ed ancora, le compagnie di assicurazioni sarebbero state costrette a perdere miliardi di affari. 
Infine, ogni mezzo di locomozione avrebbe potuto portare la scorta di carburante occorrente al proprio fabbisogno. Tale scoperta avrebbe risolto anche il drammatico problema degli inquinamenti dei mari.

lunedì 21 ottobre 2013

GIUSEPPE ZAMBONI - Il Moto "quasi" Perpetuo

Giuseppe Zamboni  (Arbizzano 01 Giugno 1776 - 1846),
è stato un abate, fisico e docente italiano, padre dell'elettromotore perpetuo. Nel 1812 inventò la pila a secco. Nonostante questo il suo nome oggi è praticamente sconosciuto. 


l'elettromotore di Zamboni
Dai suoi carteggi con altri ricercatori risulta che aveva fatto i primi esperimenti con la pila di Volta (inventata da Alessandro Volta nel 1799) già nell'anno 1800.
Uno dei suoi principali intenti era rendere più efficiente, durevole e maneggevole la pila appena inventata dal suo conterraneo.
Tale fonte di energia aveva infatti diversi difetti, tra cui il fatto che lo zinco si consumava per effetto dell'acido solforico anche quando la pila non era in uso; inoltre vi era il problema della "polarizzazione": dopo un certo periodo di funzionamento, quantificabile in ore o minuti, la pila cessava di funzionare; ciò rendeva necessario mescolare l'elettrolita e ripulire accuratamente gli elettrodi.
Attorno al 1812 Zamboni mandò alcune lettere ad Alessandro Volta, da cui ricevette tra l'altro alcuni suggerimenti sui materiali da utilizzare. Zamboni fece diversi esperimenti, realizzando pile composte da 2000 e più dischetti fatti con una carta speciale, chiamata "carta d'argento", una carta su un lato della quale era stesa una sottile lamina di stagno o di una lega di rame e zinco detta tombacco.


le pile di Zamboni 

Tali dischetti venivano spalmati sull'altro lato con una pasta di carbone di legno dolce polverizzato, impastato con acqua o lavorato con acido nitrico.
Come consigliatogli da Volta, Zamboni sperimentò successivamente con successo l'ossido di manganese sciolto in acqua insieme a colla d'amido. I dischi venivano infilati in un tubo di vetro verniciato dentro e fuori con un prodotto isolante. 
La poca umidità dell'aria che riusciva a penetrare il sistema era sufficiente a scatenare la forza elettromotrice. Le tensioni raggiungibili con questo sistema potevano andare dal centinaio di volt a qualche migliaio, anche se con un amperaggio bassissimo, sull'ordine dei microampere.
Tale pile, risolvendo i problemi della corrosione degli elettrodi avevano una durata lunghissima, anche se le loro applicazioni sono limitate a causa delle correnti in gioco che sono estremamente basse.



la pila di Zamboni 
Nonostante questo, le pile di Zamboni hanno trovato alcune applicazioni, tra le quali la realizzazione di dispositivi per la misurazione della corrente; Zamboni stesso, considerata la sensibilità delle sue pile all'umidità pensò fosse possibile il loro impiego per farne degli igrometri.
All'inizio del 1900 pile simili sono state impiegate nell'ambito delle ricerche 
sulla radioattività e radiazione cosmica. 
Nella Seconda Guerra Mondiale e nella guerra del Vietnam sono state utilizzate come fonte di energia per visori a raggi infrarossi.


l'orologio perpetuo di Zamboni 
Ma l'impiego che ha reso famose queste pile sono stati certamente i celebri "orologi perpetui di Zamboni ", esposti in vari musei in Italia e nel mondo. Non servono a molto, ma funzionano. A Modena ne è esposto un esemplare, realizzato su progetto di Zamboni nel 1817 circa da Carlo Streizig e avviato nel 1839. Funzionò quasi ininterrottamente per circa un secolo. Il pendolo, costituito da un filo di platino leggerissimo e da due anelli concentrici in metallo, compieva inizialmente 95 oscillazioni al minuto. Nel 1932 lo stesso pendolo oscillava ancora, anche se 46 volte al minuto. 
Dopo alcuni mesi di riposo la pila riuscì a riprendersi riportando le oscillazioni a 60 al minuto.
Al museo Traversi a Venezia è visibile un modello non funzionante perché rotto. 

                                          https://www.youtube.com/watch?v=icxHnB4sCQI


Fonte qui


martedì 15 ottobre 2013

BARTOLOMEO CRISTOFARI " L'Inventore del Pianoforte"


            Intorno al 1700, grazie all’arte del padovano Bartolomeo Cristofori (1655-1731) e al mecenatismo del Gran Principe Ferdinando de'Medici (1663-1713), Firenze fu sede di una delle più importanti intuizioni nella storia della musica: la realizzazione del gravicembalo, lo strumento musicale precursore del moderno pianoforte.
Il principe Ferdinando, infatti, attento collezionista di strumenti musicali, in uno dei suoi primi viaggi verso l’amatissima Venezia, nel 1688, sostò volutamente a Padova per conoscere Bartolomeo Cristofori, la cui fama di abile costruttore di strumenti musicali a corda e a tastiera (cembali, clavicembali e spinette) era giunta fino a Firenze. 

Il principe-musicista, riconoscendone subito il talento artigianale, pensò bene di portarlo con sé a Firenze, offrendogli di fatto l’incarico a corte di conservatore degli strumenti musicali. 
Nel 1690 quindi Cristofori si trasferì definitivamente a Firenze allestendo nelle vicinanze degli Uffizi, sotto la tutela di Ferdinando, un laboratorio artigianale  in cui ideò e realizzò strumenti musicali profondamente innovativi per struttura, materiali utilizzati, meccanica e sonorità.


Ma oggi il nome di Cristofori è ricordato principalmente per i suoi studi sulla meccanica del pianoforte che rappresentarono una vera rivoluzione nella storia della musica moderna, sebbene solo molti decenni dopo la sua morte gliene fu riconosciuta la paternità. Verso la fine del Seicento, infatti, le esigenze dell'arte musicale erano diventate tali che il vecchio clavicembalo, dai piccoli suoni fuggenti, non le riusciva più a soddisfare. Si sentiva quindi la necessità di uno strumento capace di rendere sonorità maggiori e graduabili, ed all'occorrenza riassumere e sintetizzare l'orchestra. Cristofori vi riuscì nel primo decennio del XVIII° secolo, sostituendo, nel clavicembalo, al meccanismo dei salterelli quello dei martelletti (cembalo a martelletti), in modo da variare l'intensità del suono a seconda della pressione del tasto e garantendo un suono meno meccanico e metallico, tale da soddisfare la sensibilità estetica del nuovo secolo. Nel 1711 il marchese e letterato veneto, Scipione Maffei, in un articolo comparso nel veneziano "Giornale de'Letterati d'Italia", raccontando i suoi soggiorni a Firenze, effettuati tra il 1709 ed il 1711, e l’incontro con Cristofori nella sua bottega, così descrive il nuovo strumento: “martelletti articolati, indipendenti dai tasti, forniti di uno scappamento semplice e smorzatori singoli per ogni corda”.

domenica 13 ottobre 2013

FREE ENERGY


IL MONDO DELLA FREE ENERGY
di Peter Lindemann, D.Sc. Marzo 2001


Nei lontani anni intorno al 1880, le riviste commerciali delle scienze elettriche stavano predicendo “l’elettricità gratis” nel prossimo futuro. Incredibili scoperte riguardo la natura dell’elettricità stavano divenendo di dominio pubblico. Nikola Tesla stava dimostrando “l’illuminazione senza fili” (wireless lighting) ed altre meraviglie associate alle correnti ad alta frequenza.                                                        C’era eccitazione riguardo al futuro come mai prima.
Entro 20 anni, ci sarebbero state automobili, aeroplani, film, musica registrata, telefoni, radio e macchine fotografiche pratiche. L’Età Vittoriana stava cedendo il passo a qualcosa di completamente nuovo. Per la prima volta nella storia, le persone comuni furono incoraggiate a prevedere un futuro utopistico, pieno di abbondanti trasporti e comunicazioni moderne, come lavoro, casa e cibo per ognuno.
La malattia sarebbe stata sconfitta e così la povertà. La vita stava migliorando e adesso, ognuno si accingeva ad avere “un pezzo della torta”. Allora, cosa accadde? Nel mezzo di questa esplosione tecnologica, dove andò la conquista energetica? Tutto questo eccitamento riguardo “l’elettricità gratis”, poco prima dell’inizio del secolo scorso, fu solo un bel sogno che la “scienza reale” confutò?


Attuale Stato della Tecnologia
Attualmente, la risposta a questa domanda è NO . Infatti è vero l’opposto. Tecnologie energetiche spettacolari furono sviluppate insieme alle altre conquiste. Sin da allora, sono stati sviluppati diversi metodi per produrre una grande quantità di energia ad un costo estremamente basso. Comunque, nessuna di queste tecnologie ha raggiunto il “libero” mercato come articolo in vendita. Il perché questo è vero sarà discusso con precisione tra breve.
Ma prima, vorrei descrivervi una breve lista di tecnologie a “energia libera” (free energy) di cui sono attualmente a conoscenza e che sono provate oltre ogni ragionevole dubbio. La caratteristica comune che unisce tutte queste scoperte, è che utilizzano una piccola quantità di una forma di energia per controllare o rilasciare una grande quantità di differenti tipi di energia. Molte di queste sfruttano in qualche modo il campo eterico fondamentale; una fonte di energia convenientemente ignorata dalla scienza “moderna”.

sabato 12 ottobre 2013

ENERGIA LIBERA E GRATUITA: Il brevetto italiano occultato



Guglielmo Marconi, facendo propria l'idea di Nikola Tesla, ideò un raggio in grado di disattivare e distruggere qualsiasi apparecchio elettrico.

Lo scienziato dette una dimostrazione, alla presenza del duce del fascismo, ad Acilia, sulla strada di Ostia, quando bloccò auto e camion che transitavano sulla strada.
A Orbetello, invece, riuscì a incendiare due aerei che si trovavano ad oltre due chilometri di distanza.

                                                                                                                               Tuttavia, riferì Mussolini, Marconi si fece prendere dagli scrupoli religiosi.
Non voleva essere ricordato dai poster come colui che aveva provocato la morte di migliaia di persone, bensì solo come l'inventore della radio.
Per cui si confidò con Papa  Pio XI, il quale gli consigliò di distruggere il progetto della sua invenzione. Da quelle ricerche altri scienziati trovarono il modo di produrre ingenti quantità di energia pulita a costi irrisori.
Mussolini voleva il brevetto, ma il Vaticano lo bloccò.



L'energia pulita tanto auspicata dai governi mondiali esiste, ma viene tenuta nascosta per interesse economico.

venerdì 11 ottobre 2013

MODULI RICHIESTE H3G


Sempre più spesso vengo contattato da numerosi colleghi e conoscenti, per delucidazioni e precisazioni in merito a richieste di variazioni del proprio stato d'utenza di clienti, in particolar modo del gestore telefonico H3G.

Questo perché corre voce che io sia un esperto in materia, ma non è così!

Non che non lo sia, ma il vero motivo è che difficilmente si riesce a trovare il "modus operandi" o, almeno non facilmente accessibile  e comprensibile da tutti.

E, quando alla ricerca di un valido aiuto tramite rapporti diretti (negozi e/o operatori ) con il proprio gestore, spesso si ricevono informazioni imprecise e discordanti, non resta altro che rivolgersi alla persona indicata, nella cerchia delle proprie conoscenze.

Non per velleità o per immodestia, che l'esperto indicato altro non è che il sottoscritto.

E' solo che ho avuto già modo di effettuare analoghe operazioni e, come da indole personale, prova ne è il presente blog, da sempre condivido il mio sapere, le mie esperienze con altri.

Detto ciò, per coloro che hanno necessità di sospendere, trasferire e/o chiedere la restituzione del proprio numero o anche l'eventuale credito residuo, devono seguire il seguente "modus operandi" :

- scaricare il  modulo predisposto e compilarlo in ogni sua parte;

- precisare in poche e chiare lettere la richiesta desiderata compilando un foglio a parte (per evitare che l'operatore si confonda nella lettura di un modello a loro poco congeniale);

- fotocopiare il documento di riconoscimento ed il codice fiscale;

- inviare il tutto a mezzo fax al numero  800179600.

Successivamente verrete contattati da un incaricato che, generalmente,  poco propenso ad effettuare l'operazione richiesta (come da esperienze personali ), cercherà di farvi desistere da tal proposito, adducendo delle palesi difficoltà e suggerendovi alternative atte a risolvere nel migliore dei modi (naturalmente a loro beneficio ) la vostra richiesta.

Restate impassibili e andate diritti alla vostra meta.  

Qui di seguito troverete vari moduli ufficiali:

Modulo H3G Richiesta Restituzione Credito

Modulo H3G Richiesta Trasferimento Credito

Modulo H3G Trasferimento Numero Cliente 3

Modulo H3G Trasferimento Numero tra Clienti 3

Modulo H3G Richiesta Subentro USIM

Modulo H3G Richiesta Riassegnazione Numero

Modulo Presentazione Fax

martedì 8 ottobre 2013

MARCELLO CRETI "Il Genio Occultato"

Marcello Creti è stato un inventore e, non solo, per la somiglianza sembrerebbe la reincarnazione diretta del grande Leonardo da Vinci.
Entrambi svariavano da un interesse all'altro, ed hanno sicuramente contribuito a cambiare il mondo con le loro invenzioni e, probabilmente sulle loro scoperte di epoche diverse non ce l'hanno raccontato giusta.
Marcelli Creti (Roma, 16 Aprile 1922 - 1° Gennaio 2000), sconosciuto all'interno del Gotha culturale italiano, era una persona poliedrica con un'intelligenza fuori dal comune e dotato di un immenso genio inventivo: infatti ha suo carico invenzioni strabilianti, purtroppo passate in sordina e dimenticate.
Il Creti asseriva di ricevere le informazioni per la creazione dei suoi progetti in sogno. Stessa cosa di un altro grande genio "dimenticato" Nikola Tesla .
Egli sembrava davvero leggere nel futuro, ogni impresa da lui affrontata era coronata dal successo, ogni cosa cercata veniva trovata e già quando aveva sette anni il padre provvide a brevettare la sua prima invenzione:                   (Cacciavite prensile).


Il suo nome balzò agli onori della cronaca a soli sedici anni (acclamato come "Il più giovane inventore d'Italia"), allorché venne presentato un apparecchio di sua invenzione destinato a rivoluzionare la telefonia : l'Amplitele, brevettato nel 1937. Tale apparecchio risolse l'effetto Larsen, ossia quella noiosa eco sibilante prodotta dall'interferenza nei telefoni amplificati, che fino ad allora aveva impedito il dialogo simultaneo (si parlava una alla volta dando il "via libera " azionando una levetta sul proprio apparecchio). Non solo, consentiva, per la prima volta, di collegare in conferenza un numero infinito di linee telefoniche. 

domenica 6 ottobre 2013

LA STAMPANTE 3D ITALIANA "ECONOMICA"

Lorenzo Cantini
I fratelli Lorenzo e Luciano Cantini  sono  l’anima di Kent’s Strapper,
la più incredibile azienda familiare che abbiate mai incontrato. Si occupano di stampanti 3D: le costruiscono, le fanno funzionare, le inventano, tutti assieme:
il babbo Ugo - il nonno Luciano - i cugini Paolo, Chiara e Leonardo Rinaldi. 


Luciano si è laureato in ingegneria elettronica e lavora in una azienda di Empoli; mentre Luciano studia da archeologo all’università di Firenze. 
Tutti assieme in un laboratorio fiorentino ricavato dal magazzino di idraulica del babbo in via del Pollaiolo, in zona Legnaia, vicino alla chiesa di Sant’Angelo

venerdì 4 ottobre 2013

I Migliori Chitarristi Rock



I  MIGLIORI  CHITARRISTI  ROCK
Classifica stilata dalla rivista Rolling Stones il 18 Settembre 2003 sui migliori chitarristi della storia del Rock

  1 - Jimi Hendrix
  2 - Duane Allman of the Allman Brothers Band
  3 - B.B. King
  4 - Eric Clapton
  5 - Robert Johnson
  6 - Chuck Berry
  7 - Stevie Ray Vaughan
  8 - Ry Cooder
  9 - Jimmy Page of Led Zeppelin
 10 - Keith Richards of the Rolling Stones
 11 - Kirk Hammett of Metallica
 12 - Kurt Cobain of Nirvana
 13 - Jerry Garcia of the Grateful Dead
 14 - Jeff Beck
 15 - Carlos Santana
 16 - Johnny Ramone of the Ramones
 17 - Jack White of the White Stripes
 18 - John Frusciante of the Red Hot Chili Peppers
 19 - Richard Thompson
 20 - James Burton
 21 - George Harrison
 22 - Mike Bloomfield
 23 - Warren Haynes
 24 - The Edge of U2
 25 - Freddy King