domenica 27 ottobre 2013

ALBERT BRUCE SABIN - L' Uomo che sconfisse la "Polio"

Albert Sabin, di origine ebrea, nacque nel 1906 a Bialystok, una città polacca.
Emigrò negli Stati Uniti nel 1921 con la sua famiglia, dove, nel 1930, acquisì la cittadinanza statunitense. Il padre Jacob, un artigiano, decise di lasciare la Russia per le ostilità contro gli ebrei.
Lo stesso Albert ne fu vittima. Sin dalla nascita non vedeva dall'occhio destro, e quando era ancora piccolo un coetaneo gli scagliò contro una pietra che per poco non colpì in pieno                                      l'occhio sano, rischiando di accecarlo.
A 20 anni era uno studente modello di odontoiatria alla New York University.
Un giorno però Albert lesse il libro "I Cacciatori di microbi" di Paul de Kruif, e ne rimase così  affascinato che passò alla facoltà di medicina, frequentando con passione e successo i corsi di microbiologia. Intanto coltivava la sua passione anche al di fuori dell'università, raccogliendo microbi dovunque capitasse...
I suoi studi sulle malattie infettive dell'infanzia lo portarono a fare ricerche su quelle provocate da virus ed in particolare sulla poliomielite (o "polio"), che a quei tempi mieteva migliaia di vittime, in particolare su bambini a partire dal secondo anno di vita.



La poliomielite, una volta denominata "paralisi infantile", o più comunemente "polio", è una malattia virale acuta, altamente contagiosa, con manifestazioni diverse, le più gravi di tipo neurologico irreversibile.
Si può manifestare in diversi modi, di solito il malato è colpito da improvvisi attacchi di febbre, e dalla paralisi irrimediabile di una parte del corpo, dovuta all'attacco da parte del virus delle fibre nervose del midollo spinale.
La lotta alla polio non era comunque nuova negli ambienti di ricerca medica, e durava ormai da parecchi  anni: nel 1934 due studiosi americani, Brodie e Kolmer, annunciarono la scoperta di un vaccino efficace contro la poliomielite; quando però si procedettero alla somministrazione dello stesso, ci furono molte morti.


Il 3 Gennaio 1938, con un appello sui quotidiani, Franklin Delano Roosevelt, allora presidente degli Stati Uniti, colpito da una paralisi che in quel momento fu diagnosticata come poliomielite , creò la  National Foundation for Infantile Paralysis (NFIP). Lo scopo della fondazione era la raccolta di fondi per la lotta contro la poliomielite. L'opera caritatevole della NFIP prese il nome di "marcia delle monetine " (March of Dimes): Il 20 Gennaio di ogni anno (in occasione del compleanno di  Roosevelt ) tutti i cittadini erano invitati a versare un dieci centesimi (un "dime", decino, è la moneta da 10 centesimi di dollaro) per combattere la polio.

Nel 1939 Albert Sabin annunciò alla comunità scientifica che la sede prediletta del poliovirus era l'intestino. Si trattava quindi di un virus enterico e non respiratorio. 

Nel 1953, il vaccino di Sabin consisteva nello stesso virus della polio, ma appunto "attenuato", cioè privato della capacità di provocare delle fibre nervose. L'organismo in cui veniva immesso il virus attenuato, di fronte a questa minaccia, produceva allora gli anticorpi adatti.

Sabin iniziò a testare il vaccino sull'uomo: prima su se stesso, poi su due suoi collaboratori e poi tra i giovani carcerati che si offrivano volontari.

Questi primi controlli ed i successivi ebbero esito positivo, si passò così ai bambini, e le prime furono proprio le due figlie di Sabin, Amy (5 anni) e Deborah (7 anni), chiamate così in ricordo delle nipotine trucidate dalle SS.

Dopo una ulteriore lunga serie di prove del vaccino, Sabin presentò alla Commissione per l'immunizzazione del NFIP i risultati delle esperienze condotte, sulle scimmie e gli scimpanzé del suo laboratorio, e poi, su un totale di 242 persone. 



Oltre al vaccino scoperto da Sabin, un altro vaccino scoperto da Jonas Salk, curava la poliomelite. Il vaccino di Salk preveniva molte complicazioni della malattia ma non era in grado di evitare il contagio iniziale, inoltre doveva essere somministrato tramite iniezione. Il vaccino di Sabin, invece, evitava di contrarre la malattia, non necessitava di ulteriori richiami ed era somministrato per via orale, sciolto su una zolletta di zucchero.

Tuttavia il vaccino Salk fu subito perfezionato e nel 1955 le autorità sanitarie degli Stati Uniti ne autorizzarono la vendita: l'America dopo le iniziali perplessità, adottò così il vaccino Salk.

L'Unione Sovietica, assieme ad altri paesi dell'Est, decisero di sperimentare il vaccino di Sabin sulle loro popolazioni.

Dal 1959 al 1961 furono vaccinati milioni di bambini dei paesi dell'Est, dell'Asia e dell'Europa: il vaccino anti-polio di Sabin fu autorizzato in Italia nel 1963 (reso obbligatorio nel 1966), e provocò la scomparsa della malattia dal Paese, come in tutti gli altri dove è stato reso obbligatorio.

Il crescente successo del vaccino Sabin, assieme all'assenza di pericoli che garantiva e alla più facile somministrazione rispetto a quello Salk fece sì che anche gli Stati Uniti adottassero, seppure con ritardo, tale vaccino.

Dopo essere andato in pensione, dichiarandosi ufficialmente ritirato all'attività, si dedicò ancora ad importanti studi immunologici per sconfiggere i tumori, il morbillo e la leucemia. 

‹‹ Non dobbiamo morire in maniera troppo miserabile. La medicina deve impegnarsi perché la gente, arrivata ad una certa età, possa coricarsi e morire nel sonno senza soffrire ››.






Albert Bruce Sabin morì il 3 Marzo 1993, all'età di 86 anni.


Quando gli chiesero di brevettare il vaccino, diventando quindi miliardario, lui rinunciò perché nel tempo che si sarebbe perso per brevettarlo sarebbero morti molti bambini.

‹‹ Non volevo che il mio contributo al benessere dell'umanità fosse pagato con della moneta ››.

‹‹ Un buon ricercatore deve avere enorme curiosità, tenacia e una grande onestà. Se una sua scoperta gli sembra troppo bella per essere vera, ci sono buone possibilità che non lo sia ››.

Fonte qui


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