sabato 14 dicembre 2013

FRANCESCO ZAMBECCARI L'Inventore del Pallone Aerostatico

Francesco Zambeccari (Bologna 1752 - 22 Settembre 1812), è stato un pioniere dell'aviazione italiano. 
E' senza dubbio uno dei più importanti protagonisti della storia dell'aerostatica di ogni tempo e di ogni Paese.
Inventore del pallone a doppia camera, con funzionamento misto ad aria calda e idrogeno, oggi conosciuto come "pallone Rozier" in seguito all'incidente che il 15 Giugno 1785 costò la vita a Pilatre de Rozier e Pierre Romain durante il tentativo di traversata della Manica.
Inventore anche di un dinamometro per misurare la tensione delle corde;  di una stadera anemometrica per identificare l’intensità delle correnti atmosferiche, nonché il cavo stabilizzatore, in seguito denominato "guiderope" (cavo pilota), impiegato fino ai giorni nostri. 

Zambeccari, figlio del senatore Giacomo, insofferente al conformismo delle tradizioni nobiliari si arruola giovanissimo nella Guardia Real spagnola e poi nella marina militare, dove divenuto ufficiale viene impegnato nella lotta ai pirati nel Mediterraneo e, successivamente nella difesa dei domini spagnoli durante la Rivoluzione Americana. In seguito a dei contrasti con l'inquisizione, lasciò l'Armada e si trasferì a Parigi, dove nel 1783 assistette ai primi voli dei fratelli Montgolfier e di Charles.
Successivamente seguendo la sua nuova passione per il volo, si trasferisce a Londra nel periodo in cui si effettuano i primi esperimenti di volo, dove iniziò ufficialmente la sua carriera da aeronauta compiendo il suo primo volo il 25 Novembre 1783.


A Londra Zambeccari conosce un altro italiano, Vincenzo Lunardi, come lui appassionato di volo e desideroso di emulare le imprese aerostatiche compiute in Francia dai fratelli Montgolfier e da Charles.
I due italiani decidono di collaborare e Zambeccari partecipa attivamente alla progettazione del pallone di Lunardi, ma il sodalizio non ha una lunga durata.
Il Lunardi più spericolato riuscì a compiere il primo volo umano il 15 Settembre 1784 mentre, invece, si dovette attendere il 22 Marzo 1785 per assistere all'impresa storica del superamento di quota di poco oltre 3.000 metri effettuato dal Zambeccari in compagnia dell'Ammiraglio Vernon.


Il caso gli fa conoscere un connazionale, Vincenzo Lunardi, come lui appassionato di volo e desideroso di emulare le imprese di Charles e dei fratelli  Montgolfier. Tuttavia, presto iniziano contrasti e la collaborazione s’interrompe. Nel 1787,Zambeccari si trova in Russia e si arruola nella marina imperiale. La sua nave fa naufragio ed è catturato dai turchi che lo trasferiscono in una prigione di Costantinopoli.

Resta prigioniero per due anni, ma non si scoraggia. Anzi, ne approfitta per studiare questioni di volo e scrivere due saggi di grande importanza sull’argomento. Liberato grazie all’intercessione del re di Spagna e ritornato nella sua Bologna, cerca fondi per realizzare i progetti elaborati. Li trova e compie una grande impresa. All’inizio di ottobre del 1803, con due collaboratori, Gaetano Grassetti e Pasquale Andreoli, si alza in volo da Bologna a bordo di un pallone a doppia camera. 

Il tentativo rischia di finire tragicamente. Il mezzo, infatti, s’innalza ad altitudine elevatissima, tanto da costringere l’equipaggio a diminuirne il peso. Si liberano anche di strumenti tecnici indispensabili per la corretta riuscita dell’impresa e si ritrovano in mare, salvati da alcuni pescatori. Il pallone riprende quota e atterra, alla fine, in Bosnia. 
Per nulla scoraggiato, Zambeccari ritenta il 22 agosto 1804. Di fronte a una grande folla, riparte da Bologna, ma la sorte gli è ancora avversa e, con molte difficoltà, riesce ad atterrare nelle valli di Comacchio. Prosegue con maggiore accanimento e s’indebita anche. 


Terzo tentativo, tragico. Il 21 settembre 1812, il pallone sbatte violentemente contro un albero, si versa l’alcol contenuto nel bruciatore provocando un violento incendio a bordo. Gravemente ustionato, lo scienziato-aviatore muore il giorno dopo. Si deve a uomini coraggiosi e d’ingegno come Francesco Zambeccari se oggi si vola in condizioni di sicurezza, fermo restando l’errore umano o l’imprevedibilità del destino.


Fonte qui e qui

Nessun commento: