Alessandro
Cruto
(Piossasco TO - 21 Maggio 1847 - 15 Dicembre 1908 ) è stato un inventore della lampadina elettrica,
concorrente italiano di Thomas Alva Edison,
conosciuto da tutti come l'inventore della lampadina.
Quasi completamente dimenticato eppure è
stato titolare di un'invenzione, "la
lampada di Cruto" che segue di cinque mesi Edison ma
che fu subito in grado di essere sfruttata commercialmente. Piossasco fu la
prima città, nel maggio del 1883, ad avere una via illuminata da lampade Cruto
messe in batteria.
Dopo le scuole elementari si iscrisse ad
una scuola professionale di architettura seguendo nel contempo le lezioni di
Fisica sperimentale e di Chimica presso la Regia Università di Torino,
perseguendo il sogno di cristallizzare il carbonio per ottenere diamanti.
Con l'aiuto dei risparmi della madre poté acquistare un compressore di gas e
alcuni macchinari che sistemò in uno scantinato.
Dopo una lunghissima serie di esperimenti
riuscì, nel 1874 ad ottenere del carbonio puro riscaldando ad alta temperatura
dell'etilene.
Il procedimento da lui seguito era
piuttosto semplice. in un piccolo forno era collocato un tubo di ferro che
aveva all'interno un tubo di porcellana, nel quale veniva fatta scorrere
dell'etilene sotto pressione; dopo alcune ore la parete interna del tubo di
porcellana si ricopriva di una sottile guaina di carbonio che aveva l'aspetto
di una lamina lucente ed omogenea e che poteva essere facilmente distaccata.
Nel 1879 Galileo Ferraris, scopritore del campo magnetico rotante, in una
conferenza svolta a Torino, parlando dell'illuminazione elettrica e delle
esperienze di Edison, affermò che la lampada ad incandescenza aveva scarse
probabilità di successo a causa delle difficoltà di trovare un filamento capace
di resistere alle alte temperature.
Edison infatti, che aveva cominciato i
suoi esperimenti con filo di cotone carbonizzato, era riuscito, dopo una lunga
serie di prove e con l'aiuto di numerosi collaboratori, ad individuare nella fibra
di bambù un materiale meno fragile per il filamento della lampada: questa
soluzione era ancora da sottoporre a verifiche e perfezionamenti.
Cruto ebbe modo di assistere alla
conferenza e, tornato a Piossasco, cominciò a pensare che le sue guaine, con
opportune modifiche, potevano essere impiegate come filamento delle lampadine
elettriche.
Per fare questo, aveva bisogno di
apparecchi e attrezzature ben diversi da quelli che aveva sistemato nello
scantinato di casa. Si rivolse, allora, a Torino, al professore universitario Naccari e
dopo molte insistenze, ottenne il permesso di servirsi del laboratorio di
fisica dell'università.
Ben presto riuscì a realizzare una
lampadina elettrica con filamento di carbonio puro. Il filamento veniva
ottenuto partendo da fili di platino del diametro di qualche centesimo di
millimetro che, curvati secondo la forma desiderata, erano introdotti in
un'ampolla di vetro piena di etilene.
Facendo passare la corrente elettrica
attraverso il filo di platino, si sviluppava del calore che provocava la
decomposizione dell'etilene, con deposito di un velo sottile e duro di carbonio
sul filo.
Era il 5 Maggio 1880 e Cruto con il suo
filamento resistente e dal buon rendimento luminoso (500 ore contro le 40 di
quella di Edison), anticipava di 8 anni Edison.
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In quel tempo però il nome dell'inventore
americano era sulla bocca di tutti: egli infatti aveva costituito una società
che si occupava della pubblicizzazione e dello sfruttamento industriale del suo
prodotto. Per questo motivo Cruto non riuscì a richiamare l'attenzione sulla
sua invenzione.
Tuttavia, alla fine del 1881, ebbe la possibilità di fare un confronto pubblico tra la sua lampadina e quella di Edison, confronto che si risolse largamente a suo favore. Cominciò allora a godere di una certa notorietà che gli permise di ottenere un finanziamento al fine di costituire una società che sfruttasse industrialmente l'invenzione.
Tuttavia, alla fine del 1881, ebbe la possibilità di fare un confronto pubblico tra la sua lampadina e quella di Edison, confronto che si risolse largamente a suo favore. Cominciò allora a godere di una certa notorietà che gli permise di ottenere un finanziamento al fine di costituire una società che sfruttasse industrialmente l'invenzione.
Nel 1882 aprì una prima fabbrica nel paese
natale.
Il 6 Maggio 1883 pur con mezzi limitati
illuminò con le sue lampadine le strade di Piossasco.
Nel 1884 all'Esposizione di Torino le sue
lampade ebbero un'accoglienza trionfale, essendosi dimostrate superiori a
quelle di Edison per durata e rendimento luminoso, tanto che Cruto riuscì a
vendere il progetto in Francia, Svizzera, Cuba e Stati Uniti.
Visto
l'enorme successo e l'inadeguatezza della vecchia fabbrica a Piossasco, decise
di trasferire l'attività ad Alpignano, dove impiantò nel 1886 una fabbrica per
la produzione su scala internazionale. Questa fabbrica fu per molti anni
l'unica in Italia e continuò a produrre fino a quando, per difficoltà
finanziarie e numerosi passaggi di proprietà, venne rilevata dalla Philips nel
1927.
Alessandro Cruto, dopo aver lasciato nel 1988 la direzione della sua fabbrica continuò i suoi esperimenti come quello per immagazzinare energia atmosferica oppure la creazione di un giocattolo denominato "mosca elettrica".
Il 15 Dicembre 1908, a Torino, Cruto morì
quasi dimenticato da tutti.
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