Quando si parla di UFO la maggior parte delle persone
pensa ad esseri provenienti da altri mondi. Questa sembra essere l’ipotesi più
plausibile della presenza di questi oggetti sulla Terra. Un’altra possibile
ipotesi è la seguente: potrebbe esistere la possibilità che i visitatori non
vengano da un altro mondo ma più semplicemente dal nostro. No non si parla di
una civiltà sconosciuta o di una ricomparsa degli abitanti di Atlantide, ma più
semplicemente del futuro.
Questa ipotesi, vista fino a qui risulta alquanto
fantascientifica, ma da quello che ultimamente la fisica ci ha svelato, questo
non sembra poi tanto impossibile. Quanto la provenienza da altri mondi, essa
potrebbe anche spiegare molti strani misteri come l’abduction, il sezionamento
di alcuni animali e soprattutto la loro costante presenza attraverso il tempo.
Vediamo ora quello che la fisica ci dice riguardo alla
possibilità di viaggiare attraverso il tempo e sulla possibilità teorica di
costruire una macchina capace di fare questo viaggio. Gli studi più profondi in materia di viaggi
temporali, prendono corpo dalle ben note teorie della relatività di Einstein,
quella speciale, e generale, penso entrambe note al grande pubblico in via
divulgativa.
Esistono in natura vari modi per viaggiare attraverso
il tempo.
VIAGGIARE A VELOCITA’ RELATIVISTICHE
Viaggiare a velocità relativistiche apre nuove e strane
porte per i viaggiatori, questo perché si viaggia a velocità vertiginose che
vanno nell’ordine dell’80 – 99,9% della massima velocità possibile, nel vuoto
nel nostro universo, di 300.000 Km/s.
La luce percorre in un anno di viaggio la riguardevole
distanza (una sciocchezza in scala cosmologica) di 9.463 trilioni di
chilometri, il che ci porta a comprendere che un pianeta che disti dal nostro
10 anni luce, abitato da essere intelligenti veda il nostro pianeta con un
ritardo di 10 anni rispetto l’attuale; questo significa che vedono la nostra
amata Terra nel passato.
Ammettiamo ora che un abitante di questo pianeta, si
metta in viaggio verso di noi per venire a farci visita, con un’astronave che
viaggia a 300.000 Km/s, egli giungerebbe sul nostro pianeta dopo dieci anni di
viaggio. Il visitatore una volta giunto sulla Terra vedrà un pianeta proiettato
di dieci anni nel futuro rispetto a lui, ma nella nostra realtà lui ha posato
piede in una terra del nostro passato; questo perché mentre lui viaggia verso
di noi il nostro tempo è andato avanti di altri 10 anni.
Questo è quello che accade se un visitatore ci viene a
far visita da un altro mondo viaggiando alla velocità massima consentita nello
spazio. Ma se fossimo noi a farci un viaggetto nello spazio per poi tornare
sulla Terra, cosa vedremmo?
Anche qui ci viene incontro uno dei paradossi più
utilizzati dagli studiosi dei viaggi del tempo che poi tanto paradosso non è,
quello dei gemelli.
Ammettiamo che due gemelli di 25 anni, si mettano d’accordo
per verificare una certa teoria; uno di loro decide di rimanere sulla Terra,
l’altro di partire nello spazio per un piccolo viaggio della durata di 25 anni
con un’astronave che viaggia all’80% della velocità della luce. Il gemello “A”
parte, arrivato alla metà del suo viaggio inverte la rotta, cosa vede quando
rientra a Terra?
Per prima cosa vedrà il suo gemello “B” invecchiato di
25 anni, perciò “B” avrà un età complessiva di 50 anni, mentre “A” avrà un età
totale di 35. Questo esperimento ci fa capire che viaggiando a velocità
relativistiche noi o chiunque altro viaggia verso il futuro della propria
esistenza. Soprattutto nel caso dei gemelli.
Nel nostro primo caso trattato, invece, possibili
azioni fatte in una Terra del nostro passato, ma nel futuro del visitatore, si
percuoterebbero su di noi.
VIAGGIARE ATTRAVERSO I TUNNEL
A proposito dei buchi neri, quanto si è detto di questi
fantomatici oggetti, sia attraverso le testate scientifiche che quelle
fantascientifiche, queste ultime già proponevano l’idea che un buco nero
potesse essere utilizzato come porte spazio-temporali. Negli ultimi anni, molti
fisici del settore, alcuni anche di fama mondiale, hanno descritto in modo
preciso ciò che la teoria della relatività generale, dice sulla possibilità dei
viaggi nel tempo utilizzando questi oggetti.
I buchi neri possiedono la capacità, a seconda del
tipo, di viaggiare attraverso il tempo in quello che gli esperti chiamano
anelli chiusi e non, oltre a quella di metterci in contatto con possibili
universi paralleli. Facciamo anche qui un piccolo esempio senza dilungarci
troppo tanto per capirci qualcosa.
Abbiamo detto che utilizzando certi buchi neri è
possibile viaggiare avanti e indietro nel tempo. Ammettiamo che un coraggioso
astronauta si tuffi all’interno di uno di questi oggetti (escludiamo qui gli
effetti fisici di marea che si hanno cadendoci dentro, però diciamo anche più
un buco nero è piccolo e più sarà forte la sua gravità e le forze mareali,
perciò di conseguenza è molto meglio trovarsi davanti ad un buco gigante),
l’astronauta dopo un breve viaggio verrà catapultato verso l’esterno da una
controparte del buco nero che invece di attrarre respinge, arrivando nello
stesso spazio ma in un tempo completamente diverso è possibile che viaggi nel
passato.
Provate ora a prendere un semplice foglio di carta, anche formato A4
va benissimo. Ora disegnate due cerchi sulla parte superiore ed inferiore del
foglio. Questi saranno le nostre porte di passaggio e uscita, piegate ora il
foglio in modo che i due cerchi si pongano uno di fronte all’altro, in questo
modo avete appena creato una piccola configurazione del nostro universo in
un’area molto ristretta, in mezzo ai due buchi neri immaginate che ci sia un
tunnel che li tiene in contatto. Adesso ancora una volta provate ad immaginare
che un’ipotetica astronave parta dal cerchio “A” per arrivare al cerchio “B”
facendo il giro del foglio e che una seconda invece attraversi il tunnel.
Quello che noterete è semplicemente che la seconda nave spaziale arriverà prima
della nave che fa il giro, praticamente arriverà nel suo passato. Se essa
dovesse rituffarsi in un altro buco nero potrebbe addirittura riscaturire nel
suo stesso passato e vedere le due astronavi che iniziano il loro viaggio.
Questo è un altro modo di viaggiare attraverso il tempo utilizzando macchine
naturali; la fisica che spiega e controlla le nostre leggi naturali non lo
vieta.
Ammettiamo che
una generazione futura riesca a costruire un marchingegno per viaggiare
attraverso il tempo senza l’ausilio di macchine naturali, d’altronde molti
scienziati moderni come Frank Tripler e Paul Davies hanno descritto come sia
possibile realizzare una macchina che permetta di fare un viaggio simile.
Davies, addirittura pone un progetto realizzabile anche ai giorni nostri.
LA MACCHINA DEL TEMPO DI TIPLER
Frank Tipler, a cui venne l’idea eccezionale di usare
una massa ridotta, oggi lavora alla Tulane University, a New Orleans. È un
fisico-matematico poco ortodosso, che oltre a calcolare come costruire la
macchina del tempo, è molto interessato a sapere se esistono altre forme di
vita intelligente nell’Universo oltre la nostra.
Egli sostiene che sarebbe così semplice per una civiltà
poco più avanzata della nostra colonizzare l’intero universo, che il fatto che
non notiamo alcuna sua presenza nel nostro giardino astronomico, il sistema
solare, sia la prova che siamo la civiltà più avanzata del cosmo.
Nel 1980 Tipler espose le sue idee sul viaggio nel
tempo sulla rivista “New Scientist” per cui tuttora lavora. Ancora oggi egli
assicura che i suoi calcoli degli anni ’70 sono ancora validi. La sua
descrizione matematica di una macchina del tempo venne pubblicata nel 1974 sulle
pagine della rivista “Physical Review D”, col titolo “Rotating Cylinders and
the Possibility of Global Casuality Violation” (Cilindri in Rotazione e la
Possibilità Globale della Casualità).
Per noi “violazione globale della casualità” significa
semplicemente “viaggio nel tempo”. Quando un suo collega chiese a Tipler se
ritenesse possibile il viaggio nel tempo, egli lo rassicurò che nella
relatività generale classica esisteva la possibilità di violare la casualità.
Il metodo sistematico ed esauriente con cui egli è giunto a questa conclusione
offre una base solida delle sue ulteriori speculazioni sul viaggio nel tempo.
Tipler scandì il suo progetto matematico di una
macchina del tempo in tre fasi. Per prima cosa egli si domandò se le equazioni
della relatività permettessero l’esistenza di viaggi attraverso lo spazio-tempo
in modo che, dopo aver viaggiato indietro nel tempo per parte del tragitto, si
potrebbe tornare al punto di partenza.
Sappiamo già che la risposta è affermativa: Godello lo
dimostrò nel 1949 e inoltre ci sono altri esempi di soluzioni alle equazioni di
Einstein che permettono i CTL. Infatti Brandon Carter dimostrò nel 1968 che la
soluzione di Kerr delle equazioni di Einstein, che descrive lo spazio-tempo in
prossimità di un buco nero in rotazione, contiene anch’essa anelli chiusi di
tipo temporale quando la rotazione è molto rapida.
Tipler conosceva questo lavoro ma, essendo un tipo
cauto, dimostrò con sua grande soddisfazione che i CTL sono permessi dalla
relatività generale. Poi Tipler si domandò se fosse possibile che nell’Universo
si verificassero spontaneamente condizioni che permettessero di viaggiare in
anelli chiusi di tipo temporale. La risposta fu nuovamente affermativa. Infine
egli si chiese se fosse possibile, almeno in teoria, creare artificialmente
queste condizioni e costruire così una macchina del tempo efficace. Ancora una
volta la risposta fu affermativa.
L’elemento principale dei calcoli di Tipler è la
rotazione. Egli scoprì che una macchina del tempo (naturale o artificiale), del
genere sopra descritto, non può essere creata con materia ordinaria in
condizioni ordinarie: per ottenere cammini chiusi di tipo tempo occorrono
singolarità nude in rotazione.
Abbiamo visto che la natura non esclude l’esistenza di
queste singolarità, in quanto si possono formare quando i buchi neri esplodono
o quando aggregati non sferici di materia collassano a causa della forza di
gravità; in entrambi i casi sarebbe sorprendente se le singolarità nude finali
non ruotassero.
Ma è di gran lunga più interessante la descrizione che Tipler
fa di una macchina del tempo artificiale. Il modo in cui l’inclinazione dei
coni di luce permette di viaggiare nel tempo può essere illustrato da un diaframma
di Minkowsky. In questa versione sono rappresentate due dimensioni dello spazio
(x e y) e il flusso del tempo (diretto come al solito verso l’alto).
Si notano
effetti interessanti osservando i coni di luce posti sulle circonferenze che si
trovano a diverse distanze dalla singolarità. Lontano dalla singolarità, dove
il campo gravitazionale è debole, i coni di luce si aprono verso il futuro nel
modo caratteristico dello spazio-tempo piatto. Ma più ci si approssima alla
singolarità, più i coni si inclinano lungo la sua direzione di rotazione.
Per
un osservatore che si trovasse vicino ad essa, tutto apparirebbe perfettamente
normale e per lui sarebbero ancora valide, ad esempio, le leggi della
relatività speciale che confinano la velocità al di sotto di quella della luce.
Ma per un secondo osservatore, che si trovi lontano dal primo, nello
spazio-tempo piatto, e che guardi gli eventi che accadono nella regione dello
spazio-tempo distorto, i ruoli dello spazio e del tempo di quella zona iniziano
a scambiarsi. Il tempo comincia ad avvolgersi attorno al corpo centrale.
Si
entra nella fase critica quando l’inclinazione dei coni supera i 45°. Poiché la
metà dell’angolo compreso tra le generatrici del cono è proprio 45°, è questo
il valore in corrispondenza del quale i coni di luce futuri si inclinano tanto
da superare il piano “xy” che rappresenta tutto lo spazio. Secondo
l’osservatore che si trova nelle regioni di campo debole, parte del cono di
luce futuro ora si trova nel passato.
Ricordatevi che un viaggiatore dello spazio può, in
linea di principio, spostarsi liberamente entro il cono di luce futuro. In
questa situazione estrema di inclinazione dei coni il viaggiatore può scegliere
di seguire un percorso che ad un osservatore esterno appare unicamente come un cerchio
nello spazio, senza che vi sia alcun movimento nel tempo!
In un certo senso quel viaggiatore sarà in tutti i
punti della sua orbita nello stesso momento. Se decidesse poi di seguire con la
sua nave spaziale una rotta diretta al di sotto del piano “xy”, potrebbe
viaggiare lungo una traiettoria a spirale attorno all’asse verticale e
tornare gradualmente indietro nel tempo.
Ad ogni giro la nave spaziale tornerebbe nello stesso luogo, ma in tempi sempre
più remoti.
Poi, scegliendo opportunamente l’orbita, il viaggiatore
potrebbe seguire una traiettoria elicoidale analoga e andare avanti nel tempo,
tornando al futuro.
Tipler lo spiega nel modo seguente:
Un esploratore potrebbe iniziare il suo viaggio in una
zona che il campo debole, magari vicino alla Terra, arrivare sino alla regione
in cui si trovano i coni di luce inclinati, navigare nella direzione negativa
del tempo e infine tornare da dove è partito, senza mai lasciare la regione
delimitata dal suo cono di luce futuro.
Se questo esploratore viaggiasse sufficientemente
lontano mentre si trova nella regione dove c’è campo intenso, potrebbe tornare
sulla Terra prima della data della partenza e spingersi nel passato del nostro
pianeta fino a dove volesse. Qui si tratta di un autentico viaggio temporale. In
verità anche se esistesse una macchina del tempo di questo tipo non sarebbe
possibile tornare indietro nel nostro passato quando si desidera.
Tutti gli effetti che ho descritto, che presuppongono
l’inclinazione dei coni di luce, si verificano soltanto nella regione
spazio-tempo futuro a partire dal punto in cui viene creata la macchina del
tempo (artificiale o naturale). Con questa macchina del tempo si potrebbe
esplorare tutto lo spazio-tempo futuro; ma sarebbe impossibile tornare indietro
nel passato oltre il momento in cui è “nata” la macchina stessa.
Ciò significa che se un domani la
costruiremo, non potremmo sfruttarla per capire ad esempio come gli antichi
egiziani costruivano le piramidi; questo uso sarebbe infatti possibile solo se
già allora fosse esistita una macchina del tempo e se oggi fossimo abbastanza
fortunati da riuscire a trovarla e a utilizzarla vantaggiosamente.
Alcuni fanatici del viaggio temporale pensano che
questa sia la ragione per cui non siamo stati ancora visitati da viaggiatori del
tempo; se fino ad oggi tali visite non ci sono state è perché la macchina del
tempo non è ancora stata inventata!
Non
è vero, come sostengono gli scettici, che il viaggio nel tempo è impossibile!
Tuttavia anche i più ottimisti sono abbastanza delusi
dal fatto che non ci sia alcuna possibilità per ora di costruire la macchina
del tempo e di usarla per saltare in epoche passate alla ricerca di avvenimenti
interessanti della storia dell’umanità.
Per un altro verso, però, la macchina del tempo di
Tipler ha un grande vantaggio. Basta che essa esista un solo istante perché si
possa esplorare tutto il futuro; infatti i cammini chiusi di tipo tempo si
estendono nell’infinito futuro dal momento in cui viene creata la macchina,
anche se io ritengo che sia più facile viaggiare all’indietro nel tempo, cioè
in un tempo che esiste già, che viaggiare in avanti nel tempo in un futuro che
deve ancora esistere.
Sarebbe un peccato sapere che la nostra storia nel futuro
è già scritta da qualche parte.
Ma la domanda di fondo rimane: come si potrebbe
costruire questa macchina?
Il caso più fortuito, almeno in teoria, è quello di
trovare un corpo molto compatto in rotazione prodotto spontaneamente dal nostro
Universo e di aumentarne la velocità angolare fino a creare attorno ad esso
anelli chiusi di tipo temporale. Consideriamo un corpo che fa al caso nostro:
una stella di neutroni.
La stella di neutroni è l’oggetto celeste più compatto
e denso tra quelli conosciuti; a volte, inoltre, ruota molto velocemente. Si
conosce una pulsar che ruota attorno al proprio asse una volta ogni
millisecondo e mezzo. Questo valore è molto prossimo alla velocità angolare a
cui, secondo i calcoli di Tipler, si forma una macchina del tempo naturale.
Tipler dice che se un cilindro massivo ruota con
velocità sufficiente, al suo centro si forma una singolarità nuda a cui sono
collegati anelli chiusi di tipo temporale. Il cilindro dovrebbe avere
un’altezza di 100 chilometri e un diametro non superiore ai 10-20 chilometri,
contenere almeno la massa del Sole ed avere la densità di una stella di
neutroni; esso dovrebbe inoltre ruotare su se stesso due volte al millisecondo(solo
tre volte più veloce della pulsar sopra menzionata).
In pratica, se prendessimo dieci stelle di neutroni, le
congiungessimo polo a polo e le imprimessimo una rotazione sufficiente,
otterremo la macchina del tempo di Tipler. Naturalmente questa opera di
ingegneria cosmica presenta problemi enormi, non ultimo quello di trovare dieci
stelle di neutroni. Inoltre il bordo del cilindro dovrebbe ruotare a una
velocità pari alla metà della velocità della luce; l’energia occorrente per
produrre l’elevato momento angolare sarebbe quasi pari alla massa-energia (mc2)
del cilindro a riposo.
Secondo Tipler questa energia è talmente grande che “la
forza centrifuga distruggerebbe il corpo in rotazione”. E mentre il cilindro
cerca di “esplodere” in una direzione, esso tenta di collassare nell’altra,
lungo la sua lunghezza. Le dieci stelle di neutroni unite tra loro
collasserebbero rapidamente in un buco nero a causa della forza di attrazione
gravitazionale, a meno che qualche campo di energia più intenso di qualunque
altro a noi noto non mantenesse rigido il cilindro.
Il progetto sembra quasi irrealizzabile; ma ricordate
che basta che la singolarità si formi per un solo attimo per creare anelli
chiusi di tipo temporale che, da quel punto in poi, permetterebbero di
viaggiare nel tempo. Tipler sembra ci dica, come molti relativisti prima di
lui, che il viaggio nel tempo è di fatto possibile a livello teorico, ma
presenta delle difficoltà di realizzazione enormi, che potrebbero essere
addirittura insormontabili.
Ciò nonostante, l’esistenza delle pulsar-millisecondo
mi sembra affascinante e curiosa, ed è un classico esempio di un obiettivo
“così lontano, eppur così vicino”. Questi oggetti celesti fanno parte anche
loro di quella categoria di macchine del tempo naturali, tanto che è difficile
resistere alla tentazione di immaginare che la natura potrebbe averle già prodotte,
superando i problemi che ai nostri ingegneri apparirebbero troppo difficili.
Sembra più probabile che i nostri discendenti scopriranno una macchina del
tempo preesistente (col vantaggio che potranno allora sfruttarla per andare
indietro nella storia umana) invece di costruirne una con le proprie forze.
Autore: Adam Cavallin
Tratto da:www.edicolaweb.net
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