La morte è l’inganno più grande.
Grazie a questo inganno l’élite è riuscita a tenere sotto scacco l’umanità: se vi fermate a pensare, infatti, capirete che ogni dittatura ha sempre fatto leva sulla morte e soprattutto sulla paura della morte.
Grazie a questo inganno l’élite è riuscita a tenere sotto scacco l’umanità: se vi fermate a pensare, infatti, capirete che ogni dittatura ha sempre fatto leva sulla morte e soprattutto sulla paura della morte.
La morte non esiste.
Se l’umanità non avesse avuto questa paura nessuno mai avrebbe potuta ricattarla. Se un individuo sa di essere immortale non si piega davanti a nessuna dittatura. Religione e scienza di regime sono due facce della stessa medaglia, una dice che se non fai il bravo schiavo finisci all’inferno, l’altra, la scienza di regime, ci dice che siamo qui per caso e che spariremo nel nulla senza motivo.
Se l’umanità non avesse avuto questa paura nessuno mai avrebbe potuta ricattarla. Se un individuo sa di essere immortale non si piega davanti a nessuna dittatura. Religione e scienza di regime sono due facce della stessa medaglia, una dice che se non fai il bravo schiavo finisci all’inferno, l’altra, la scienza di regime, ci dice che siamo qui per caso e che spariremo nel nulla senza motivo.
E che tutto questo mondo così complesso e articolato è
solo il risultato del caos, aumentando così la paura della morte, visto che
l’uomo si convince che questa sia l’unica esistenza che avrà a disposizione.
Qui di seguito riportiamo alcune testimonianze di
persone autorevoli, dottori e scienziati che contraddicono queste assurde tesi:
Elisabeth
Kübler-Ross
È stata una psichiatra svizzera che ha dedicato l’intera vita a curare i pazienti malati terminali. Ella dice: “Dopo aver lavorato per molti anni con malati moribondi, e dopo aver imparato da loro che cosa sia realmente la vita, quali siano i rimpianti che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne, cominciai a chiedermi che cosa fosse realmente la morte.
È stata una psichiatra svizzera che ha dedicato l’intera vita a curare i pazienti malati terminali. Ella dice: “Dopo aver lavorato per molti anni con malati moribondi, e dopo aver imparato da loro che cosa sia realmente la vita, quali siano i rimpianti che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne, cominciai a chiedermi che cosa fosse realmente la morte.
Incominciai così a raccogliere i resoconti di
esperienze extra-corporee, che i miei pazienti mi riferivano. Tutte queste
esperienze risultavano avere le stesse caratteristiche ed essere analoghe anche
ad altri resoconti simili registrati in altre parti del mondo, da parte di
altrettanti medici.