L’ipotesi del Tempo Fantasma è
una teoria revisionista della cronologia storica ufficiale formulata tra il
1980 e il 1990 dallo storico tedesco Heribert Illig.
Secondo l’ipotesi del
ricercatore, alcuni periodi della storia passata, in particolare quella europea
durante il Medioevo (614-911 c.C.) non si sono affatto verificati, oppure si è
volutamente datarli erroneamente.
Dunque tre secoli sarebbero stati inventati di sana
pianta: ragion per cui, saremmo, in realtà, nel 1718!
Se fosse vero, non sarebbe semplicemente una
cospirazione, ma la madre di tutte le cospirazioni un vero e proprio complotto
temporale: ben 297 anni di storia, quelli tra il 614 e il 911, non sarebbero
mai avvenuti e quindi deliberatamente inventati o volutamente datati in maniera
erronea.
Questa teoria, conosciuta come l’ipotesi del Tempo Fantasma, è stata formulata da tre studiosi
in tempi diversi: Hans Ulrich Niemitz, ingegnere ed ex direttore
del Centro di Storia della Tecnologia di Berlino (1946-2010), lo storico
tedesco Heribert
Illig e Anatolij Timofeevic Fomenko,
matematico, fisico e professore all’Università statale di Mosca.
Nell’introduzione al suo articolo “The
Phantom Time Hypothesis”, il dottor Hans-Ulrich
Niemitz chiede ai suoi lettori di essere pazienti, benevoli e aperti a
idee radicalmente nuove, dato che le sue affermazioni sono tutt’altro che
convenzionali.
Le tesi fondamentali esposte nel suo articolo
sono tre:
1) centinaia di anni fa, il nostro calendario è stato
manipolato aggiungendovi 297 anni che non si sono mai verificati;
2) quindi, oggi non siamo nel 2018 nel 1721;
3) i fautori di questa ipotesi non sono degli eccentrici.
La Teoria del Tempo Fantasma suggerisce
che il Medioevo (614-911 d. C.) non è mai avvenuto, ma che questo periodo è
stato aggiunto al calendario molto tempo fa, per caso, o per errata
interpretazione dei documenti, o per falsificazione deliberata da cospiratori
del tempo.
Ciò
significa che tutti gli eventi attribuiti a questi tre secoli appartengono ad
altri periodi, o che si siano verificati nello stesso momento, o che sono stati
inventati di sana pianta.
Ma che prove ci sono a sostegno di queste affermazioni?
Sembrerebbe che gli storici siano afflitti da una
quantità significativa di documenti falsificati in età medievale: questo è
stato, infatti, il tema di un convegno archeologico tenutosi a Monaco nel 1986.
Nel suo intervento, Horst Fuhrmann, presidente di Monumenta
Germaniae Historica, ha spiegato come alcuni documenti siano stati
falsificati durante il Medioevo, creando eventi datati centinaia di anni prima,
entrando poi nella cronologia storica ufficiale.
Questo implicava che chiunque abbia prodotto le
falsificazioni, aveva voluto molto abilmente anticipare il futuro, oppure
introdurre qualche discrepanza nelle date.
Tanto è bastato per suscitare la curiosità di Herbert Illig, diventato uno dei principali
sostenitori della teoria. Illig si è chiesto perché qualcuno avrebbe dovuto
falsificare documenti centinaia di anni prima che potessero diventare utili.
Così, lui, insieme al suo gruppo, ha esaminato altri falsi dei secoli
precedenti.
La ricerca li ha portati a indagare sull’origine del
calendario gregoriano, introdotto da Papa Gregorio
XIII nel 1582 e che ancora oggi utilizziamo. Il calendario gregoriano fu
progettato per sostituire il “Calendario Giuliano” (45 a.C.), per correggere una
differenza di dieci giorni causata dal fatto che l’anno Giuliano è 10,8 minuti
più lungo.
Ma, secondo i calcoli matematici di Illig, l’accumulo dei
dieci giorni si sarebbe realizzato solo dopo 1.257 anni e non dopo 16 secoli.
Sulla base di questi calcoli, il ricercatore suggerisce che il calendario sia
stato riavviato, introducendo 297 anni di storia mai avvenuti, o riformulati
cronologicamente. La conclusione più sconcertante di Illig è che la dinastia
carolingia non sia mai esistita e che Carlo Magno sia
un personaggio di fantasia.
Per sostenere ulteriormente la sua ipotesi, Illig
sottolinea la scarsità di prove archeologiche attendibili databili al periodo
tra il 614 ed il 911 d.C., l’eccessiva dipendenza degli storici medievali dalle
fonti scritte e la presenza di architettura romanica nell’Europa occidentale
del X secolo.
Tuttavia, la comunità scientifica ha proposto diversi
metodi di datazione che sembrerebbero contraddire l’ipotesi di Illiq.
Innanzitutto, le osservazioni astronomiche antiche concordano nelle datazioni,
come gli avvistamenti della cometa Halley.
Inoltre, per quanto riguarda la riforma gregoriana,
l’intento non era quello di portare il calendario in linea con quello giuliano,
come era stato concepito nel 45 a.C., ma come era nel 325 d.C., anno del
Concilio di Nicea, nel quale era stato stabilito il criterio per la data della
Domenica di Pasqua, fissando l’equinozio di primavera al 20 Marzo del
calendario giuliano.
Nel 1582, l’equinozio di primavera cadeva il 10 Marzo del
calendario giuliano, ma la Pasqua era
ancora calcolata sull’equinozio nominale del 20 Marzo. C’era, dunque, una
discrepanza tra le osservazioni astronomiche e la data nominale del calendario
giuliano. I “tra secoli mancanti” di Illig corrispondono quindi a 369 anni fra
l’istituzione del calendario giuliano nel 45 a.C. e la fissazione della Pasqua
nel Concilio di Nicea del 325 d.C.
La Nuova Cronologia
Nonostante la difesa della cronologia ufficiale da parte
della comunità scientifica, un altro ricercatore ha proposto una teoria simile
in maniera indipendente, Anatolii Timofeevic Fomenko, matematico,
fisico e scienziato russo, professore all’Università statale di Mosca.
Come
matematico si occupa di topologia, è membro dell’Accademia Russa delle Scienze
ed è autore di 180 pubblicazioni scientifiche, 26 monografie e libri di testo.
E’ noto per essere autore della teoria conosciuta come Nuova
Cronologia, secondo la quale tutti gli avvenimenti storici della storia
del mondo sarebbero avvenuti in tempi diversi da quelli comunemente
riconosciuti.
La teoria Anatolii Fomenko vuole che la cronologia
tradizionale consista in realtà di quattro copie della “vera” cronologia (ciò
che è veramente accaduto) che si sovrappongono, spostate indietro nel tempo di
intervalli significativi (da 300 a 2.000 anni), con alcune revisioni.
Tutti gli eventi e i personaggi convenzionalmente datati
prima dell’XI secolo sono o fittizi, o più comunemente rappresentanti “immagini
riflesse fantasma” di eventi e personaggi medievali, trasportati da errori
intenzionali o errate datazioni accidentali di documenti storici.
La nuova cronologia è radicalmente più corta più corta
della cronologia convenzionale, perché tutta la storia dell’Antico Egitto,
quella della Grecia antica e la storia romana vengono comprese nel Medioevo, e
l’Alto Medioevo viene eliminato.
Secondo Fomenko, la storia dell’umanità risale
solo fino all’anno 800, visto che non avremmo a suo dire quasi informazioni
sugli eventi fra l’800 ed il 1000, e la maggior parte degli eventi storici che
conosciamo sarebbero avvenuti tra il 1000 ed il 1500.
Dunque, i nostri antenati erano tutti dei gran bugiardi?
Oppure l’ipotesi del Tempo Fantasma è solo il parto di menti pseudoscientifiche
particolarmente fervide? E’ possibile che la figura di Carlo Magno, ricca di
aneddoti leggendari, sia simile a quella che ci ha tramandato la figura di Re
Artù?
Esistono migliaia di falsi riconosciuti nel Medioevo:
testamenti, testi di storia, cronache, ecc… Come riconoscere i documenti
veritieri da quelli fittizi? Inoltre, l’alfabetizzazione non era molto diffusa.
Dato che la maggior parte delle persone non era in grado di leggere o scrivere,
come potevano verificare i fatti registrati nei documenti ufficiali. E’ visto
che non vi erano organi di informazione real-time, di quali eventi storici la
popolazione medievale era realmente al corrente?
In realtà, come rivela un articolo della BBC, le
confutazioni sull’ipotesi del Tempo Fantasma non sono molto approfondite,
essendo nella maggior parte dei casi commenti sprezzanti e indignati. E’
difficile, infatti, trovare testi accessibile che spigano in dettaglio perché è
improbabile che tale teoria possa essere verosimile.
Ad ogni modo, staremo a vedere se gli studiosi tenteranno
di revisionare l’intera cronologia che abbiamo studiato sui banchi di scuola,
oppure continueranno a difenderla strenuamente” a prescindere”!
L’unica
riflessione che sembra suggerire questa teoria è che anche la cultura, se ci
fosse ancora bisogno di conferme, può diventare uno strumento di controllo e di
potere.
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