Oggi voglio parlarvi di un comportamento ormai comune
all’umanità odierna e meccanica: il lamentarsi.
In particolare voglio occuparmi del lamentoso.
Il lamentoso è colui il quale vede tutto “nero”, senza
via d’uscita, osserva ogni problema col microscopio fissandosi su di esso ed
ingigandendolo.
Tutto “normale” fin qui, visto anche il periodo in cui
versa l’umanità, periodo di grandi cambiamenti climatici, sociali, politici,
economici, insomma in tutti i campi. Il problema è che il lamentoso cerca
qualcuno sul quale sfogare le proprie frustrazioni rendendolo, per ciò stesso
partecipe dei propri problemi e “sciagure”.
Si, perché il lamentoso fa della Vita mera
sopravvivenza rendendosi proprio per questo vittima del caso. Il lamentoso
crede in un destino già scritto, del resto questo gli conviene così non deve
effettuare nessuno sforzo per migliorare se stesso e, di conseguenza, la
propria Vita.
Quanto incontrate un lamentoso non aspettatevi di poter
dialogare a doppio senso perché, prima o poi, lui comincerà a parlare di se e
dei suoi problemi senza concedervi spazi per poter, a vostra volta, conversare.
Del resto, secondo lui, i problemi sono solo suoi e sembrano
perseguitarlo. Il lamentoso ingrandisce ogni accadimento che non riesce ad
accettare, trasformandolo in tragedia.
Chi si lamenta è una vittima inconsapevole del mondo e
attrae a se, secondo la legge dell’attrazione, solo problemi, rifiuti, licenziamenti
e chi più ne ha più ne metta.
Oltre a ciò, il lamentoso tortura chi gli sta accanto,
siano essi amici, parenti, partner o chi ha la “fortuna” d’incontrarlo sulla
sua strada. Se poi qualcuno prova a fargli vedere i suoi “drammi” in modo
diverso cercando di sgonfiarli ai suoi occhi, subito lui si offenderà perché
non si sentirà capito, perché per gli altri è facile parlare, perché lui soffre
più di tutti, perché, perché, perché…
Il lamentoso, col suo continuo lamentarsi spreca un
sacco di energie proprio come un’auto fuoriserie. La differenza è che lui è
“fuori consapevolezza”! Di conseguenza, non appena vedrà una persona allegra e
tranquilla sarà subito pronto a buttargli addosso tutte le sue paranoie a
raffica tipo mitragliatrice e senza alcuna considerazione.
La persona che si lamenta è pure furba perché, in
genere, quando finisce di dialogare chiede scusa “se ha annoiato l’altro coi
suoi problemi”. Non sa che questo è il minimo danno che gli ha arrecato perché
il grosso è stato fatto attraverso la sottrazione di energia vitale della quale
lui si nutre proprio come un vampiro.
La sua mente è particolarmente “golosa” dell’altrui
energia che gli servirà a continuare ad alimentare i pensieri paranoici e
ripetitivi nel corso della giornata (mesi, anni …).
Ovviamente, se avete per amico un lamentoso non dovete
per forza allontanarlo, prima magari provate a farlo smettere di lamentarsi in
vostra presenza cercando di aiutarlo ad essere consapevole del proprio schema
di pensiero.
Se, malgrado ciò, lui non si sentirà capito e
continuerà a lamentarsi (magari anche di voi che non lo ascoltate) allora le
cose sono due: o lo allontanate da voi oppure gli ponete delle soluzioni valide
ai suoi “problemi”.
Qualora non accettasse (cosa molto probabile per chi
non vuole lavorare su di se) potete sempre rimanere suoi amici smettendo di
frequentarlo con la stessa assiduità di prima visto che, diversamente,
diventerete il suo nutrimento energetico.
Va detto che il lamentarsi è tipico della nostra
società fatta di falsi bisogni, con delle esigenze e traguardi costruiti dalla
pubblicità per poterci ingabbiare in una prigione di inadeguatezza e scontento.
Come cambiare?
Innanzitutto smettendo di lamentarsi. Ciò perché,
lamentandosi, non si fa altro che mandare energia al problema facendolo
crescere e mantenendolo in Vita.
Con la lamentela, inoltre, si attrarranno a se eventi
che avranno come unico scopo quello di continuare a farci lamentare, ciò grazie
alla legge dell’attrazione che c’invierà sempre e solo ciò di cui abbiamo bisogno,
consciamente o inconsciamente, in un determinato momento della nostra Vita.
No al lamentarsi quindi e allontanare chi ci potrebbe
indurre alla lamentela “di gruppo”, altrimenti si rischia di aprire un “club
dei lamentosi” dove ci si incontrerà almeno 3 volte la settimana per piangersi
addosso tutti assieme.
LA VITA E’ CELEBRAZIONE SE ACCETTATA COSI’ COM’E’.
NESSUNO, TRANNE NOI, POTRA’ MAI GARANTIRCI LA FELICITA’. TUTTO CIO’ DI CUI
ABBIAMO BISOGNO SI TROVA GIA’ DENTRO DI NOI, BASTA SOLO RICONTATTARLO E FARCI AMICIZIA.
Nessun commento:
Posta un commento