“Secondo alcune informazioni riservate di cui sono
venuto a conoscenza – scrive Michael Snyder (Analista Internazionale) – sarebbe
davvero imminente un grande evento finanziario che riguarda la Germania”.
In altre parole, “uno di quei momenti del tempo che
presenta tutte le condizioni perché si ripeta un’altra Lehman Brothers”.
Certo, “la gran
parte degli osservatori tende a considerare la Germania come quel baluardo che
tiene economicamente insieme tutta l’Europa, ma la verità è che sotto la sua
superficie fermentano grosse difficoltà”.
L’indice azionario tedesco Dax è crollato quasi del 20%
dal massimo storico raggiunto lo scorso aprile, sono numerosi i segni di
agitazione all’interno della maggiore banca tedesca. La Deutsche Bank fa parte
di quelle banche “troppo grandi per fallire”, che non crollano mai da un giorno
all’altro. “Ma la verità è che ci sono sempre dei segni premonitori”.
Nei primi mesi del 2014, le azioni di Deutsche Bank
sono state scambiate a più di 50 dollari. Da quel momento, scrive Snyder, il
valore è caduto di oltre il 40% ed oggi si scambiano a meno di 29 dollari.
Attenzione: “E’ ben nota la natura profondamente
corrotta della cultura aziendale della Deutsche Bank, e negli ultimi anni la
banca è stata estremamente imprudente”.
Prima del “crollo improvviso” di Lehman Brothers il 15
Settembre 2008, sulla stampa c’erano state notizie di licenziamenti di massa
nell’azienda: “Quando le grandi banche iniziano a trovarsi in guai seri, questo
è quello che fanno: cominciano a sbarazzarsi del personale. Ecco perché sono
così preoccupati i massicci tagli di posti di lavoro che la Deutsche Bank ha
appena annunciato”.
Nel mirino ci sono 23.000 dipendenti, cioè circa un
quarto di tutto il personale, secondo il piano dell’amministratore delegato
John Cryan. Inoltre, negli ultimi tre anni la banca ha dovuto sborsare qualcosa
come 9 miliardi di dollari per contenziosi legali, ed è così diventata “una
sorta di manifesto di cultura aziendale corrotta”.
Nel mirino, anche “scambi irregolari di titoli
ipotecari scadenti – sapientemente confezionati – intervenuti tra varie
banche prima della crisi finanziaria”.
J.P. Morgan, Bank of America e Citigroup, scrive
Snyder, riuscirono ad effettuare queste operazioni quando la vigilanza era
allentata. Oggi però il Ministro della Giustizia del governo Obama, Loretta
Lynch, sarebbe “ben determinata ad occuparsi seriamente” delle malefatte dei
massimi colossi bancari, come Barclays, Credit Suisse, Hsbc, Royal Bank of Scotland,
Ubs e Wells Fargo, inclusa ovviamente anche Deutsche Bank.
“Naturalmente – continua Snyder – i problemi legali
sono solo la punta dell’iceberg di tutto quello che è successo alla Deutsche
Bank nel corso degli ultimi due anni”.
Già nella primavera del 2014, la banca è stata
costretta ad incrementare di 1,5 miliardi il Tier (capitale azionario e riserve
di bilancio). Perché? Un mese più tardi, a Maggio del 2014, è continuata la
corsa alla liquidità, con la banca che annunciava la vendita Anshu Jaindi di 8
miliardi di euro di titoli con uno sconto del 30%. “ E ancora una volta:
perché?
Questa mossa ha messo la pulce nell’orecchio ai mezzi
di stampa finanziaria. L’immagine esteriore, calma, della Deutsche Bank non
rispecchiava i suoi sforzi concitati nell’aumentare la sua liquidità. Dietro
doveva esserci per forza qualcosa di marcio.
A Marzo di quest’anno, la banca ha fallito gli
stress-test della BCE, ricevendo “una severa intimidazione a controllare la
struttura del suo capitale”.
Ad Aprile, Deutsche Bank ha confermato il suo accordo
congiunto con USA e Regno Unito sulla manipolazione del Libor, il tasso
interbancario di riferimento per i mercati finanziari (tasso variabile,
calcolato giornalmente, per cedere a prestito depositi in sterline, dollari,
franchi svizzeri ed euro da parte delle principali banche operanti sul mercato
interbancario londinese).
Sul colosso tedesco incombe poi un enorme pagamento,
oltre 2 miliardi di dollari, da versare al Dipartimento di Giustizia degli USA,
“comunque una bazzecola rispetto ai suoi guadagni illeciti”. Negli ultimi mesi
la situazione è precipitata: a Maggio, il Cda ha conferito poteri speciali ad
uno degli amministratori, Anshu Jain.
Il 5 Giugno, quando la Grecia non è riuscita a pagare
il Fmi, le ripercussioni sono arrivate anche alla Deutsche Bank. Ed il 6/7
Giugno i due Ceo della banca tedesca hanno annunciato entrambi le loro
dimissioni, appena un mese dopo dal conferimento dei nuovi poteri (Anshu Jain
lascerà per primo, alla fine di Giugno; Jurgen Fitschen nel Maggio 2016).
Non è finita: il 9 Giugno “Standard & Poor’s” ha
ridotto il rating della Deutsche a BBB+, cioè “solo tre posizioni al di sopra
del livello “spazzatura”, addirittura sotto il livello di rating che aveva
Lehman Brothers poco prima del suo crollo.
“Quello che ha reso le cose ancora peggiori è stato
l’incauto comportamento della Deutsche Bank”, scrive Snyder. “Ad un certo
punto, si è potuta stimare un’esposizione in derivati da parte della Banca di
ben 75 trilioni di dollari. Da tener presente che il Pil tedesco di un anno
intero è di solo 4 trilioni di dollari.
Così, quando alla fine anche la Deutsche Bank crollerà,
né in Europa e né in qualsiasi altro luogo del mondo ci saranno abbastanza
soldi per poter ripulire il pasticcio”. Snyder le chiama “armi di distruzione
finanziaria di massa”.
“Se la Deutsche Bank dovesse fallire completamente,
sarebbe un disastro finanziario peggiore di quello di Lehman Brothers: sarebbe
come abbattere letteralmente l’intero sistema finanziario europeo e provocare a
livello globale un panico finanziario mai visto prima d’ora”. A quel punto
“sarà meglio avere quel denaro con sé piuttosto che tenerlo in banca”.
Snyder teme che la calma apparente sia destinata a
finire presto: “Credo che il resto del 2015 sarà estremamente avere quel denaro
con sé piuttosto che tenerlo in banca”. Snyder teme che la calma apparente sia
destinata a finire presto:
“Credo che il resto del 2015 sarà estremamente
caotico e accadranno cose piuttosto gravi, cose che nessuno avrebbe potuto oggi
immaginare.
Nei giorni che vengono, invito tutti a seguire
attentamente sia la Germania che il Giappone. Stanno per accadere cose grosse,
e milioni di increduli ne resteranno spiazzati”.
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