venerdì 11 novembre 2016

LA BOTTIGLIA AUTOREFRIGERANTE: Ennesima invenzione italiana.

BERLINO. La città soprannominata la “Silicon Valley” d’Europa, centro attuale dell’Europa giovane dove nascono le idee più originali, a volte rivoluzionarie, ma anche dove i creativi di tutto il mondo si incontrano per presentare i propri progetti.

A presentare il suo progetto si aggiunge Andrea Monaco, sardo di origine ma veneto di adozione. Andrea è un giornalista che ha abbandonato la sua professione per inseguire il suo sogno: inventare una bottiglia auto-refrigerante o bottle self-cooling, ovvero la bottiglia che si rinfresca da sola.
Un idea originale, nata in collaborazione con l’Università di Chimica di Cagliari, che potrebbe rivoluzionare seriamente il settore DEL Food & Beverage Internazionale.

La bottiglia auto-refrigerante è in prodotto rivoluzionario”, racconta Andrea, “ non solo per la comodità ma anche perché il suo utilizzo potrebbe apportare dei grandi progressi a livello ambientale”.

Durante il suo sviluppo ho tratto delle conclusioni importanti”, prosegue l’inventore, “la prima è quella di poter bere una bevanda, inizialmente calda, in qualsiasi luogo: campeggio, barca, trekking, bicicletta, escursioni, spiaggia o deserto, senza necessitare di un frigo o sistemi di refrigerazione convenzionali che utilizzano la corrente elettrica”.

La bottle self-cooling è infatti in grado di ridurre notevolmente la temperatura di una bibita. “Dai trenta gradi il mio sistema è in grado di rinfrescare una bibita fino a nove gradi in meno di due minuti, classica temperatura da frigo, senza utilizzare l’energia elettrica o il tradizionale ghiaccio pronto”.

Con l’introduzione di questo prodotto si ridurrebbe anche il rischio ambientale.   “È un sistema estremamente sicuro, non esiste il pericolo di implosioni o esplosioni, la bevanda è totalmente isolata dal sistema di raffreddamento e tutti i componenti sono riciclabili ed atossici, anzi, alcuni vengono già utilizzati in vari settori”.

All’Ufficio Brevetti di Roma Andrea ne ha registrato due versioni.
Ma come si differenziano l’una dall’altra?

Ho pensato di creare due modelli”, continua, “il primo ha un’applicazione multipla, cioè riutilizzabile per migliaia di volte e ricaricabile. Ciò permette, a chi lo utilizza, di versare la propria bevanda all’interno della bottiglia auto-refrigerante, inserire la ricarica, aspettare un paio di minuti e berla molto fresca.

La seconda versione utilizza lo stesso sistema ma per un utilizzo <<usa e getta>>. È una versione sviluppata per le aziende che imbottigliano bevande mono consumo, basta premere un bottone posto sul fondo della bottiglia ed inizia l’auto refrigerazione con gli stessi tempi della prima versione.

Se consideriamo che nel mondo si consumano circa 800 miliardi di bibite e birre, escluse vino e acqua, e tutte queste bevande al 95% si consumano fresche; si capisce bene quanta energia elettrica si consuma e di conseguenza quanto in termini di inquinamento ambientale questo comporta”.

Andrea sceglie Berlino per lanciare un appello agli investitori internazionali. “Aiutatemi a produrre la mia idea”, conclude Andrea, “industrializzare il prodotto è costoso e le mie finanze non me lo permettono. Per questo mi rivolgo ad eventuali investitori interessati al progetto. Il prototipo è pronto e funzionale, bisogna solo produrlo.

Una volta a regime la bottiglia auto-refrigerante si potrà trovare nei supermercati, nei centri commerciali, grande distribuzione in genere e via internet tramite un sito dedicato e, economicamente, sarà accessibile a tutti”.

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