Allarme
tumori nel Salento: 26,5% l’incidenza. Intanto, un
neurologo è stato sospeso lo scorso mese di Febbraio dall’Ordine per aver
proposto ai malati di cancro una dieta povera di glucosio come base ausiliaria
alle terapie.
E’ quanto realmente successo. Il dottor Paolo Rege-Gianas, già neurologo dirigente presso
la ASL Milano 1. ha utilizzato un fatto scientifico pacificamente accettato
dalla comunità scientifica nazionale e internazionale (e confermato dall’Ordine dei
Medici cui appartiene) cioè che le cellule neoplastiche si nutrono di
glucosio, per aiutare i suoi pazienti affetti da cancro a superarlo e,
studiando le proprietà dei vari alimenti, è pervenuto ad elaborare un modello
alimentare per quanto possibile privo di glucosio o suoi precursori.
Questo modello prevede l’uso esclusivo di frutta e
verdura fresche, crude, mediante l’utilizzo di estrattori di succhi vivi.
Basandosi su queste evidenze scientifiche, ha
consigliato ai suoi pazienti affetti da varie manifestazioni di cancro, di
supportare eventuali terapie seguendo questo tipo di alimentazione, vegetale e
povera di glucosio.
Nessun farmaco, nessun trattamento, nessun ricovero,
nessuna sostanza sintetica e sicuramente ben poco guadagno, visto che il
dottore oltre a valutare il quadro clinico individuale, si limita a consigliare
gratuitamente un regime alimentare.
Il dottor Rege-Gianas si
è, inoltre, ispirato a casi clinici notevoli da lui registrati e divulgati, tra
i quali: una signora di
86 anni, affetta da glioblastoma, divenuta emiparetica ed afasica a causa della
pressione della massa tumorale nel giro di 2 mesi e mezzo ha recuperato le
funzioni lese e la massa tumorale si è grandemente ridotta; una giovane signora
affetta da metastasi cerebrale di melanoma è completamente guarita; una signora
affetta da glioblastoma, in coma, nel giro di 3 mesi era in piedi e parlava; un
signore affetto da carcinoma polmonare con metastasi diffuse è guarito.
“Il regime
alimentare consigliato dal dottor Rege-Gianas non
sostituisce né interferisce con alcuna delle terapie ufficiali (chemioterapia,
radioterapia, terapia ormonale. Etc). Eppure, nonostante quanto sopra, in data
04/07/2015 l’Ordine dei Medici ha condannato
il dottore a 6 mesi di sospensione dall’esercizio della professione, per aver
definito cura le sue osservazioni, mentre è caduto del tutto inosservata la sua
preghiera di avviare un protocollo di sperimentazione, per verificare con tutti
i crismi e il rigore del caso la validità delle sue osservazioni”
fa notare Carlo Prisco,
avvocato del dottore, attivista vegano, autore de: Il diritto al vegetarismo e Il dovere del
vegetarismo, dottore di ricerca in Filosofia del Diritto e assistente alla facoltà di Giurisprudenza della Statale, divulgatore in materie di diritto, etica animalismo, vegetarismo ed ecologia.
vegetarismo, dottore di ricerca in Filosofia del Diritto e assistente alla facoltà di Giurisprudenza della Statale, divulgatore in materie di diritto, etica animalismo, vegetarismo ed ecologia.
Ora, il dottor Paolo
Rege-Gianas proporrà, tramite il suo avvocato Carlo
Prisco, appello alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni
Sanitarie, e, occorrendo, arriverà fino in Cassazione, per affermare il
principio che porta avanti, affrontando una vera e propria battaglia con coloro
i quali dovrebbero essere suoi alleati.
Questa è solo una storia, una tra le tantissime storie
che alcuni grandi scienziati italiani, veri luminari della lunghissima e
immacolata carriera, sono costretti ad affrontare quasi ogni giorno. E’ una
lotta, quella del diritto alla sperimentazione, che termina quasi sempre con
l’obbligo di ignorare le proprie intuizioni in favore di un ingannevole quieto
vivere dettato dagli Ordini e dalle Leggi.
Intanto
nel Salento è allerta tumore; secondo i dati diffusi
da Asl e Arpa relativi agli ultimi 5 anni, l’incidenza nel leccese sarebbe
ancora più grave che nel brindisino e nel tarantino e gli scienziati accusano
l’inquinamento.
Osservando le statistiche, emerge dal report “Ambiente e Salute in provincia di Lecce”
che il 26,5% dei salentini rischia di ammalarsi di tumore. Elevata per gli
uomini la possibilità di avere un tumore. Elevata per gli uomini la possibilità
di avere un tumore ai polmoni, alla vescica e alla prostata, e per le donne di
averlo allo stomaco, all’utero, al colon-retto e di contrarre una leucemia.
MA A COSA SONO DOVUTE QUESTE PREOCCUPANTI INCIDENZE?
Allo stile di vita, alimentazione compresa, e all’inquinamento. Il
report è stato strutturato in sette sezioni tematiche (acque, suolo, aria,
epidemiologia, agenti fisici, stili di vita e alimentazione, sistema
ambientale), suggerite dalle preoccupazioni dei medici.
Le acque risultano qualitativamente eccellenti, invece
le caratteristiche territoriali sembrerebbero favorire il rischio di infiltrazione
nella falda superficiale e in quella profonda, per la loro permeabilità, di
sostanze inquinanti provenienti da diverse fonti, tra cui pesticidi ed altri
prodotti utilizzati in agricoltura.
Si evince, dunque, che le cause del diffuso male che colpisce
un salentino su quattro siano principalmente legate all’inquinamento delle arie
e del terreno e agli stili di vita e di alimentazione. Ognuno ha la capacità di
informarsi e tutti hanno il dovere di farlo, perché praticare un corretto stile
di vita nel nome della salute è l’unica strada che porta alla prevenzione,
concetto che deve cessare di appartenere esclusivamente al mondo della ricerca
scientifica ed entrare nella quotidianità di ogni cittadino leccese.
Autrice: Ludovica Carmen
Sophia Orlando / Fonte: tagpress.it
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