Per provocare un disastro nel posto giusto al momento giusto è necessario risolvere il problema del tempo di predizione, a lungo termine, del “punto di mira”.
Perciò gli statunitensi crearono un modello digitale dettagliato
dell’atmosfera terrestre e un super-computer in grado di elaborare enormi
quantità di informazioni.
Ed
ecco perché non si dovrebbe “scientificamente” prevedere il terremoto,
s’intralcerebbe il monopolio che detiene il Pentagono e le sue agenzie
“scientifiche” su quest’arma.
Un primo interesse dei militari nello studio della
ionosfera per impieghi bellici, si ebbe nel 1958, quando gli Stati Uniti condussero
la prima esplosione nucleare ad un’altezza di 70 chilometri, aprendo la via
alla flotta di bombardieri B-52 con bombe all’idrogeno nella difesa sovietica.
Ciò non accadde, ma si notò un fenomeno interessante!
Nell’arcipelago
delle Samoa, 3500 km a sud del luogo dell’esplosione apparve un’aurora luminosa!
Un disturbo ionosferico che durò a lungo, a distanza di migliaia di chilometri!
Le particelle cariche prodotte dall’esplosione
nucleare, corsero lungo le linee magnetiche nell’emisfero opposto forando la
ionosfera della Terra. L’esperimento fu ripetuto (tre esplosioni ad
un’altitudine di 480 km nel Sud Atlantico) e si scoprì che le esplosioni
nucleari non solo violavano la ionosfera con anomalie radio per anni, ma
influivano attivamente sui processi climatici della Terra.
Da allora, gli scienziati iniziarono a studiare un’arma
geofisica e climatica che permettesse di controllare il meteo sul campo di
battaglia e sul territorio nemico. Così nacquero le armi geofisiche!
Le
attuali armi geofisiche permetterebbero:
-
La
distruzione dello strato di ozono sopra specifiche superfici da “bruciare” con
le radiazioni solari.
-
Influire
sulle risorse idriche (inondazioni, tsunami, tempeste, frane).
-
Disastri
atmosferici (tornado, tifoni, cicloni, acquazzoni) così come il clima generale
in una particolare area (siccità, gelo, erosione).
-
Terremoti
e Tsunami.
Negli Stati Uniti,
tale tipo di arma viene chiamata “HAARP”, o
“Ricerca attiva dell’area aurorale del programma “Northern Light”, frutto
dell’Iniziativa di Difesa Strategica” (SDI o Star Wars). Dopo l’11 Settembre
2001, attorno l’HAARP furono installati sistemi di difesa aerea.
L’installazione fu
costruita congiuntamente da US Navy e US Air Force, ufficialmente per studiare
la natura della ionosfera e lo sviluppo di sistemi di difesa aerea e missilistica.
Tuttavia, molti ricercatori ritengono che in realtà il complesso agisca sui
meccanismi naturali globali e locali, nei Paesi avversari degli Stati Uniti.
-
Causare aurore artificiali;
-
Disturbare le stazioni radar oltre
l’orizzonte che sorvegliano i lanci di missili balistici e addirittura
eliminare il sistema di telecomunicazioni nemico in una particolare area del
pianeta;
-
Distruggere i missili intercontinentali
surriscaldandone le componenti elettroniche;
-
Controllare le condizioni meteo ionizzando
l’alta atmosfera;
-
Cambiare il comportamento umano
trasmettendo radiazioni elettromagnetiche di una particolare gamma, stimolando
nelle persone stati di confusione;
-
Rilevare ai raggi X risorse minerarie,
tunnel sotterranei o cavità naturali;
-
Disattivare velivoli spaziali.
Ma quando si raggiunge un
livello di potenza in uscita maggiore, ufficialmente gli Stati Uniti dichiarano
che la potenza di trasmissione dell’HAARP sia “solo” 6,5 MW, come la prima
centrale elettronucleare del mondo, quella di Obninsk. Ma in realtà la capacità
sarebbe tra 65 e 650 MW, (e forse ancora di più), si ha la reale opportunità di
influenzare l’atmosfera, fino a suscitare calamità naturali: potenti tempeste,
terremoti, alluvioni ed uragani.
Alcuni
esempi specifici di tale influenza:
- 1997-1998,
l’uragano “El Nino” imperversò su molte città; il danno ammontò a 20 miliardi
di dollari;
- 1999,
uragano in Turchia di magnitudo 7,6 che uccise 20 mila persone;
- 2033,
uragano “Isabel”, il più potente e mortale che causò diverse migliaia di vittime;
- 2004,
al largo della costa orientale dell’isola indonesiana di Sumatra avvenne uno
dei più forti e distruttivi terremoti nella storia moderna. Il maremoto causato
dal terremoto di magnitudo 9, costò la vita a circa 300 mila persone;
- 2005,
il terremoto in Pakistan di magnitudo di 7,6 fu il più potente di tutte le osservazioni sismiche in asia meridionale, uccise più di 100 mila persone;
- 2008,
l’improvviso risveglio del vulcano addormentato Caitya, in Cile, dopo secoli;
- 2010,
eruzione di un vulcano in Islanda che causò la sospensione dei voli in Europa;
- 2011,
terremoto in Giappone che causò l’incidente nella centrale nucleare di Fukushima.
Per
provocare un disastro nel posto giusto al momento giusto è necessario risolvere
il problema del tempo di predizione, a lungo termine, del “punto di mira”.
Perciò gli statunitensi crearono un modello digitale dettagliato dell’atmosfera
terrestre e un super-computer in grado di elaborare enormi quantità di
informazioni.
La Russia può respingere
l’attacco, o almeno rilevare e dimostrare l’aggressione geofisica?
I sovietici lavoravano al
contraltare dell’HAARP, il sistema radar
di Krasnojarsk, distrutto
da Gorbaciov e Shevardnadze
su insistenza degli statunitensi. La stazione di Krasnojarsk sarebbe
entrata nel sistema di Primo Allarme contro un attacco missilistico balistico,
agendo da radar, ma un radar dalle caratteristiche uniche, e dall’altro, aveva
una potenza tale che poteva semplicemente bruciare le antenne dell’obiettivo,
agendo da sistema di difesa aerea e antisatellite, distruggendo la minaccia
all’istante.
La Stazione radar oltre
l’orizzonte Darjal-U aveva trasmettitore e ricevitore distanziati di 2
chilometri, per il rilevamento a lungo raggio dei missili balistici in orbita e
oggetti spaziali provenienti da direzione sud, tra la Cina Occidentale e
l’Iran.
L’Unione Sovietica aveva
anche il suo programma “HAARP”, che portò alla realizzazione del “Sura”, nella Russia Centrale, a 150 Km da Nizhnij
Novgorod. Apparteneva all’Istituto di Ricerca Scientifica di Radiofisica, uno
dei principali istituti di ricerca scientifica dell’URSS. Oggi è abbandonato.
Su una superficie di 9 ettari vi sono file di antenne di 20 metri, ora invase
da arbusti. Nel centro del campo vi erano gli edifici per i trasmettitori
radio, la cabina di trasformazione ed il laboratorio.
“Sura”
fu attivato nel 1981. L’installazione assolutamente unica ottenne dei risultati
molto interessanti sul comportamento della ionosfera, compreso l’effetto della
generazione aperta delle radiazioni a bassa frequenza nella modulazione delle
correnti ionosferiche, denominato dal direttore dell’impianto “effetto
Getmantsev”.
“Sura”
fu finanziato in gran parte dai militari, ma dopo il crollo dell’Unione
Sovietica non fu più finanziato. Nei primi anni ?80, quando “Sura” venne
attivato, furono osservate in cielo delle anomalie interessanti. Molti
lavoratori videro strani bagliori, globi rosso-incandescente immobili o
sfrecciare ad alta velocità nel cielo, erano luminescenti formazioni di plasma.
“Sura”
lavorava circa 100 ore all’anno, ma l’istituto non ebbe più finanziamenti per
operare. Gli statunitensi conducevano esperimenti con l’HAARP per 2.000 ore
all’anno, cioè 20 volte tanto, per una spesa stimata in circa 300 milioni di
dollari all’anno. I russi ne spendevano 40 mila…
L’HAARP
(Programma di ricerca aurorale ad alta frequenza), fu avviato nella primavera
del 1997 ad Hakon, Alaska. La struttura è composta da antenne radar dalle
radiazioni incoerenti, dal diametro di venti metri, radar laser, magnetometri,
computer per l’elaborazione del segnale e controllare il campo delle antenne.
Il complesso era affidato
ai “Laboratori Philips” situati nella base dell’US Air Force di Kirtland, New
Messico, subordinati alla divisione armi astrofisiche e geofisiche del Centro
di tecnologia spaziale dell’US Air Force. Il complesso di ricerca ionosferico
(HAARP) sarebbe stato costruito per studiare la natura della ionosfera e
sviluppare sistemi di difesa aerei e missilistici.
L’HAARP
non è l’unico negli Stati Uniti, vi sono due stazioni, a Porto Rico (vicino
all’Arecibo Observatory) e l’altro, noto come HIPAS,
in Alaska, vicino Fairbanks. Entrambe le stazioni sono simili all’HAARP.
In Europa vi sono altri
due gruppi di ricerca sulla ionosfera, in Norvegia, il radar EISCAT, presso Tromso e lo SPEAR
(Radar di ricerca attiva per l’esplorazione del plasma spaziale), nelle
Svalbard.
Gli altri sono a Vasilsurk
(“Sura”); a Zmiev, regione di Kharkov (Ucraina) “Uran-1”; a Dushanbe
(Tagikistan), sistema radio “Horizon” (2 antenne rettangolari verticali); e a
Jicamarca (Perù).
Lo scopo principale di
tali sistemi è lo studio della ionosfera, e la maggior parte di essi può
stimolare piccole zone localizzate della ionosfera. L’HAARP si differenzia da
questi complessi per l’insolita combinazione di strumenti di ricerca che
permette di controllare le radiazioni su varie bande.
L’HAARP
ha presumibilmente una potenza di 3600 kw, l’EISCAT
di 1200 kw e lo SPEAR di 228 kw. A differenza
delle stazioni radio, che hanno trasmettitori fino a 1000 kw e antenne
omnidirezionali, il sistema HAARP utilizza antenne a scansione trasmittenti
altamente direzionali, in grado di focalizzare tutta l’energia irradiata in una
piccola area.
L’HAARP nel linguaggio
diplomatico degli USA suona così: “Il progetto è anche oggetto di numerose
teorie cospirative, compresa l’affermazione che HAARP sia un’arma climatica o
geofisica”. Cioè, non confermiamo né smentiamo queste informazioni!
Il
terremoto in Giappone fu causato dal sistema HAARP?
Us Air Force e US Navy
fornirono una immagine di ciò che causò il terremoto (magnitudo 9,0), in
Giappone alle 05:46:23 UTC dell’11 Marzo 2011.
Questo spettro
(coordinate, frequenza e tempo) mostra la frequenza della radiazione registrata
dal magnetometro ad induzione di HAARP. Il dispositivo dell’Università di
Tokyo, cattura le modifiche della gamma di frequenza ultra-bassa (ULF-Ultra Low
Frequency), da 0 a 5 Hz, del campo magnetico terrestre (magnetosfera).
Se si osserva lo spettrogramma dell’HAARP, è possibile vedere il momento in cui il terremoto si verificò (linea rossa verticale), e ciò che accadde prima e dopo. Sullo spettrogramma, si può vedere la luce costante alla frequenza di 2,5 hertz, registrata dal magnetometro. Generalmente il segnale viene registrato prima, durante e dopo un terremoto.
L’11 Marzo la frequenza
del segnale, 2,5 Hz, venne registrata dalle 00:00 fino a circa le 10:00, per 10
ore. Si sa che il terremoto in Giappone durò solo pochi minuti, quindi perché
il segnale, la “firma” del terremoto (alla frequenza di 2,5 Hz), fu registrato
fino alle 10 del mattino dell’11 Marzo 2011? Perché il sistema HAARP emise un
segnale (irradiato) ad una frequenza di 2,5 Hz, causando il terremoto in
Giappone ed il conseguente tsunami.
Questa immagine mostra i
sismogrammi di “jakuskgeofizika” del 11 Marzo 2011, attivo nel sud-ovest della
Jakutia. Il prima sismogramma si ebbe 2 minuti prima che l’onda del terremoto
in Giappone (a 3000 km di distanza) raggiungesse l’osservatorio. La frequenza
delle onde registrate in modalità di produzione, 15-90 Hz, e la frequenza delle
onde del terremoto (secondo sismogramma) di 2,5 Hz. L’intensità era così alta
che la rilevazione del segnale fu completamente soppressa.
Tratto da:
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