mercoledì 5 settembre 2018

ARNOLD EHRET Una dieta alcalinizzante è la chiave della guarigione.

Arnold Ehret più di cento anni fa guarì migliaia di pazienti ritenuti incurabili per la medicina semplicemente attraverso la dieta con l’obiettivo di rimuovere le scorie acide, le tossine e il muco dall’organismo considerate la vera causa della malattia.

È di recente pubblicazione il nuovo libro di Stefano Moment dal titolo “L’amore alla base di tutto”, in cui viene spiegato come molte scoperte moderne hanno confermato le teorie avanzate da Ehret sulla nutrizione.

Ecco alcuni estratti dal libro: “ll grado avanzato di Ehret si riscontra in ogni suo scritto. “L’errore più eclatante e distruttivo dell’uomo è quello di acidificare il sangue con cibi costipanti, ostruenti e muco formanti”, scrisse, anticipando di trent’anni le teorie di Otto Einrich Warburg e tutto quello che è stato scoperto in seguito.

“Il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile”, scriveva il professore bavarese alla vigilia del primo conflitto mondiale e dell’epidemia che avrebbe decimato la popolazione europea.

L’acidosi è uno stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza della mielina del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi. Siamo fortunati da circa 75 miliardi di cellule che lavorano in continuazione e che riversano i rifiuti metabolici nei fluidi che le circondano. Tali rifiuti sono acidi e necessitano di un ambiente alcalino per essere eliminati, e non devono accumularsi avvelenando la cellula.

Per mantenere il sangue sempre nel suo stato alcalino, l’organismo in stato di acidificazione tenterà di alcalinizzarsi in ogni modo, ad esempio utilizzando gli elementi minerali, come il calcio, presenti sia nelle ossa che nei denti, e che hanno la capacità di neutralizzare gli acidi in eccesso. Le conseguenze possono risultare in un fenomeno di decalcificazione generale.

Una dieta a base di alimenti alcalinizzanti può invertire il processo degenerativo e far scomparire molti sintomi. Non necessariamente i cibi che hanno un gusto acido sono anche acidificanti. La frutta ad esempio contiene acidi deboli (citrico, malico, tartarico ) che nella digestione vengono ossidati e trasformati in composti alcalinizzanti.

Riteneva necessario quindi eliminare tutti i cibi che creano o apportano muco: farine raffinate, zucchero bianco e cibi di origine animale. La definizione ehretiana di muco si riferisce alle sostanze vischiose, come catarro, colesterolo, flemma (negli antichi trattati di medicina uno dei quattro umori fondamentali del corpo, considerato causa di debolezza e pigrizia) che entrano nell’organismo con i cibi e attecchiscono nel colon, da dove raggiungono tutti gli altri organi e sistemi del nostro corpo.

Depositate sulle pareti intestinali, queste sostanze impediscono l’assorbimento dei nutrienti essenziali. Virare verso un’alimentazione composta esclusivamente da alimenti vegetali come frutta e verdura preferibilmente crude, anche sotto forma di succhi, oltre naturalmente a delle sane abitudini di vita, secondo Ehert mette le persone al sicuro dal rischio di ammalarsi”.

Ecco come l’autore introduce il suo libro:
Arnol Ehret sosteneva che il ritorno ad un modo di alimentarsi più idoneo per l’uomo, permetterebbe l’autoguarigione, coadiuvando il cambio di alimentazione solo con una serie di digiuni leggeri. Il suo metodo consisteva in un progressivo cambiamento delle abitudini alimentari (l’esclusione graduale dei cibi elaborati industrialmente, degli alcolici e di tutti i cibi producenti muco). In digiuni più o meno lunghi, un costante esercizio fisico, in bagni di sole  e d’aria.

Valdo Vaccaro
Chi lo contesta – ed è capitato anche se contestassero me quando ne parlavo – mette in luce soprattutto l’epoca in cui visse il professore e la mancanza di dati scientifici a supporto. Vero è, come dice Valdo Vaccaro, che ad Ehret mancavano certamente dei riscontri importanti, come le prove di Paul Kouchakoff sulla leucocitosi del sangue, che il ricercatore russo portò alla prima Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi del 1930.

 Gli mancava pure il concetto preciso di enzimi
nel cibo, sviluppato da Edward Howell. E gli mancavano le ricerche di Alfred Bovis e Andrè Simoneton sul potere radiante e sulla vibrazione dei cibi. In verità anche quest’ultimo molto contestato dalla medicina tradizionale. Di tutte queste cose Ehret fu certo anticipatore. Ed è per questo che ho deciso di scriverne




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