Gustavo Adolfo Rol è sicuramente uno dei personaggi più
misteriosi mai esistiti, e se non avesse avuto testimoni eccellenti, sarebbe
stato bollato come un mago o peggio, come un illusionista.
Invece chi gli è stato vicino nella sua vita torinese
racconta ancora oggi di situazioni prodigiose nate come se niente fosse, aiuti
incredibili dati a chi ne aveva bisogno e, soprattutto, tanta, tanta
discrezione.
Gustavo Adolfo Rol è nato nel 1903 ed è morto nel 1994,
portando con sé il segreto dei suoi poteri.
Quali poteri? La capacità di leggere da libri; di
essere contemporaneamente in posti diversi; di materializzare e far sparire
oggetti e far muovere qualsiasi cosa; di scrivere e dipingere a distanza;
viaggiare nel tempo e tanto altro ancora.
Insomma,
un modo di agire che va contro tutte le leggi fisiche conosciute.
Celebri
Estimatori
Erano gli anni Trenta quando, in Germania, il Premio
Nobel Albert Einstein passava le sue serate incantato davanti ai prodigi di
Rol, allora un giovane bancario. Un altro Premio Nobel, il grande fisico
italiano Enrico Fermi, si era appassionato a tutte le incredibili cose che Rol
riusciva a fare.
Come loro, negli anni, si sono avvicendati Pablo
Picasso, Salvador Dalì, Benedetto Croce, Gabriele D’Annunzio e tanti altri
ancora. A quelli che lui chiamava “esperimenti” hanno assistito capi di stato,
stelle del cinema, politici famosi e non solo. Pare che Hitler l’abbia voluto
invano tra i suoi consiglieri; il Generale de Gaulle lo raggiungeva spesso per
parlare a quattrocchi e lo stesso Mussolini gli chiedeva pareri, per poi
ignorarli con i risultati che sappiamo.
Capacità
Soprannaturali?
Da dove vengono gli straordinari poteri di Gustavo Rol?
La risposta viene proprio da lui: dalla natura. Secondo quanto più volte
ribadito, le sue incredibili capacità in realtà sono proprie della natura umana
ed un giorno sarà facile per tutti avere il dominio della materia come lui.
Per Rol tutto avviene spontaneamente e spesso si è
sorpreso lui stesso per le sue azioni. Rinomati medici si sono rivolti a lui
con successo per affrontare i casi
clinici più complicati, con la consapevolezza che c’è ancora qualcosa che la
scienza non riesce a spiegare.
Gli scienziati, però, non hanno mai affrontato uno
studio organico del fenomeno Rol, preferendo spesso archiviarlo come un abile
prestigiatore dai giochi particolarmente efficaci.
Nessuno l’ha mai analizzato, né lui si è mai sottoposto
a prove scientifiche. Inoltre, nonostante potesse vedere nel futuro, non ha
lasciato scritta nessuna previsione. Quello che è rimasto di lui, oltre alle
centinaia di testimonianze, sono i suoi quadri. Nature morte con splendide rose
e paesaggi che in sua assenza pare si siano animati da soli.
From Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=lHfgjxKvoJQ
Il
quadro che sorride.
L’esperienza dice che ogni momento può essere quello
buono per le cose inspiegabili. Alla troupe di Voyager, per esempio, è successo
di assistere ad un fenomeno straordinario.
Torino, un pomeriggio di riprese per un servizio su
Gustavo Adolfo Rol, ospiti del suo esecutore testamentario, suo caro amico.
Nella stanza, due quadri appesi alle pareti. Proprio qui, Rol si trovava spesso
con gli amici e, a volte, faceva quegli esperimenti di cui tanto si è parlato.
Il discorso cade sui due quadri: sono di una giovane nobildonna francese,
Teresa Rovere, antenata del padrone di casa, e di suo figlio bambino.
Anni prima, durante una serata, era successa una cosa
inspiegabile. Qualcuno aveva raccontato la storia dei due personaggi,
ricordando la morte del fanciullo avvenuta per avvelenamento. All’improvviso il
quadro della dama si era staccato dalla parete con un grande lampo, per poi
tornare a posto.
Come spesso faceva, anche quella sera Rol aveva fatto
mettere nella tasca dei presenti un biglietto bianco. In uno di questi è stata
poi trovata questa scritta, in francese: “Mio figlio non è morto in seguito ad
un avvelenamento, ma per una grave infezione intestinale”. La madre, forse,
aveva voluto difendere la memoria del bambino e ristabilire una verità cambiata
nel tempo.
Sentita la strana storia del quadro, l’operatore Rai ha
rimesso l’occhio nel mirino della telecamera per finire le riprese.
Immediatamente ha chiamato a gran voce il resto della troupe: il quadro
sembrava aver cambiato aspetto. Teresa Rovere, che nel dipinto ha
un’espressione altera, attraverso il mirino della telecamera sorrideva.
In mancanza di una
spiegazione plausibile non resta che immaginare una madre felice perché era
stata fatta chiarezza sul suo amatissimo figlio.
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