martedì 18 marzo 2014

IL SEGRETO DEL TELETRASPORTO

Nel 1968 Andrew Basiago, che allora aveva 7 anni, fu portato dal padre Frank all’interno di un capannone alla periferia del New Jersey. All’interno di questo capannone c’era una sorta di grande dispositivo grande quanto un muro e composto da due estremità di forma ellittica.   
Frank Basiago a quel punto accese questa macchina e, secondo il racconto di Andrew, si formò come una sorta di cascata di energia: Frank prese per mano il figlio e lo condusse all’interno di quel misterioso flusso di energia.

Secondo Andrew i due attraversarono una sorte di tunnel e, in pochi secondi, si ritrovarono a Santa Fe, distante diverse migliaia di Km dal punto di partenza.
Dal racconto di Andrew sembrerebbe trattarsi di teletrasporto vero e proprio, un progetto al quale Frank Basiago si stava dedicando per conto del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Secondo un copione già visto per altri casi, il tutto fu insabbiato e del teletrasporto non se ne seppe nulla, ma Andrew Basiago è convinto di aver vissuto un’esperienza reale e quindi il suo teletrasporto non è stato frutto dell’immaginazione di quando era bambino, e ne è così convinto che sta cercando di reperire le prove della sua esperienza e mettere a disposizione di tutti la tecnologia del teletrasporto.

La storia ovviamente è molto controversa, al momento non esiste nessuna prova a sostegno del racconto di Andrew Basiago.



Andrew ci racconta come hanno fatto a portarlo su Marte:                   
“Il teletrasporto si è utilizzato concretamente più o meno dal 1980, venne utilizzato per collocare personale umano sul pianeta Marte, lo so perché ho partecipato ad attività che sarebbero servite allo scopo.
Iniziai quest’avventura da molto piccolo con mio padre che era uno dei direttori del progetto Pegasus.                                                       
Io e mio padre salimmo per la prima volta in una macchina tele trasportatrice “Tesla” nell’edificio 68, un vecchio complesso della compagnia aeronautica Curtiss Wright a Woodbridge, New Jersey tra il Settembre del 1967 ed il Settembre del 1968.                            
Come dicevo prima, il mio primo viaggio di teletrasporto fu con il mio ormai defunto padre Raymond D. Basiago che tra le altre cose è stato anche un ingegnere elettronico che lavorava per la compagnia Ralph & Parsons che a quei tempi aveva la sua azienda a New York (oggi a Pasadena, California). Gli esperimenti durarono più di 3 anni e coinvolsero 140 bambini.
Si entrava in una specie di capsula che girava su se stessa e quando veniva chiusa, per far si che iniziasse il procedimento di teletrasporto ti ritrovavi in un altro luogo del pianeta.                                        
In una base statale a Santa Fe, New Messico, mio padre usò una macchina statale di uno degli edifici che si trovavano lì per andare nei laboratori nazionali Los Alamos, dove incontrammo il Dr. Harold M. Agnew, quando era il direttore della Divisione W. Che era la divisione di armi nei laboratori Los Alamos.                                         
Quando raggiungemmo il Dr. Agnew, lui e mio padre ebbero una conversazione, sul come avessimo fatto ad arrivare li.                  
Il Dr. chiese a mio padre come fosse andato il viaggio, supponendo che fosse stato in aereo da New York o New Jersey fino in New Messico. Mio padre si voltò a guardarlo con una faccia un po’ strana e gli rispose: “Rapido, bello e rapido”.                                         
Quindi il Dr. Lo vide sorridere e gli chiese se avesse utilizzato il teletrasporto, e mio padre che era seduto alla mia sinistra si voltò verso di me e gli disse: “Si, sono venuto con mio figlio Andrew”, quindi il dottore mi guardò e mi chiese l’età, e mio padre ed io rispondemmo simultaneamente “6”. Sappiamo che questa riunione con il Dr. Avvenne tra il Settembre del 1967 ed il Settembre del 1968, perché io sono nato nel 1961”.


Alfred L. Webre
Ci furono molti viaggi con macchine in grado di usare il teletrasporto, e furono coinvolti molti bambini e questi bambini erano speciali, avevano un’intelligenza superiore alla norma, erano bambini psichici.

Andrew Basiago
Cominciai a far parte di questo progetto per il teletrasporto e viaggi nel tempo fin dal principio, loro avevano diversi obiettivi e lavoravano su diverse investigazioni che coinvolgevano bambini. Questi bambini venivano utilizzati per testare se avessero retto psicologicamente e fisicamente dei viaggi nel tempo e nello spazio.                               
Questo era il progetto Pegasus.

Alfred L. Webre
L’esercito degli Stati Uniti mise mani nei progetti di Nikola Tesla da dopo la Seconda Guerra Mondiale e grazie a quelle carte lavorarono al progetto Pegasus incluso il teletrasporto e i viaggi nel tempo.

Andrew Basiago
Quando mi inclusero nel progetto Pegasus mi dissero che stavano usando altri 140 bambini provenienti da scuole nord americane. Riguardo la pericolosità degli esperimenti verso i bambini, Andrew risponde che si lo era perché era un qualcosa di sperimentale che ancora mai nessuno aveva provato, anche se ci preparavamo per qualsiasi evenienza incluso, perderci nel tempo che era la cosa che più ci spaventava, ma eravamo scelti proprio per questo. Ricordo che eravamo preoccupati di non poter più tornare indietro e rimanere bloccati in qualche tempo passato o futuro che fosse. Andrew continua l’intervista spiegando le 4 principali ragioni del perché fossero scelti proprio dei bambini:
-  - La prima era perché volevano provare gli effetti mentali e fisici della tele-trasportazione sui bambini.
   - La seconda ragione era che avevano dei dispositivi elettro-ottici chiamati “crono-visori” che producevano immagini olografiche in movimento di eventi passati e futuri.
-  - La terza è che sapevano che i bambini sono eccezionalmente precisi nelle loro osservazioni, o almeno tendono ad esserlo sicuramente più che degli adulti. Le loro percezioni non sono influenzate come quelle degli adulti, per la tendenza di quello che hanno sperimentato anteriormente.
-  - La quarta ragione, e questa era quella che ci emozionava di più, ci assicuravano che quando saremmo stati adulti ci avrebbero ammessi nell’Accademia Navale degli Stati Uniti ad Annapolis, e questo era il pretesto per convincerci in futuri viaggi nel tempo, visto che ci stavano inserendo nel progetto come prima squadra di crononauti in un programma segreto che sarebbe stato parallelo al programma spaziale degli Stati Uniti.

“Se vi state chiedendo, se quello che sto dicendo sia frutto di fantasia, bene io vi rispondo che posso darvi i nomi e le località di dove fummo portati, gli eventi e le attività che si scoprirono grazie ai viaggi nel tempo. Posso darvi i nomi e descrivere le strutture e le loro funzioni dei dispositivi. Vi posso dare non solo i nomi delle persone coinvolte nel progetto; i quali nomi appaiono nei registri del governo, come risultato di aver avuto accesso a certe installazioni o di aver avuto pastiglie di sicurezza o altre cose del genere. Posso anche dare i nomi di altre persone in luoghi come New Messico o New Jersey che sapevano benissimo quello che stava accadendo in quegl’anni”.

Il 16 Gennaio del 1901, il New York Times pubblicò in prima pagina un’articolo che riguardava Lowell Observatory nell’Università di Harward che affermava di aver visto dalla Terra una luce luminosa che brillò per 70 minuti sul pianeta Marte. Il direttore dell’osservatorio disse che secondo lui era un segnale intelligente ed era convinto che aveva a che fare con gli esperimenti elettromagnetici di Nikola Tesla. 
                                  
Egli montò con una sua squadra un trasmettitore nella montagna di Pikes Peak, dove si trovavano gli indiani Hopi, in Colorado nella speranza di inviare segnali sul pianeta Marte.                  
Alfred afferma che Tesla nel 1902 riuscì ad ottenere una comunicazione con gli abitanti di Marte, ci fu appunto questo segnale di un enorme luce brillante.    
                                
                                   
Spiega anche che le intenzioni di Tesla andavano ben oltre i semplici segnali, lui mirava a eseguire viaggi nel tempo e nello spazio. Il frutto di uno dei suoi primi progetti fu l’esperimento Philadelphia durante la Seconda Guerra Mondiale, dove secondo Basiago si trattava di teletrasportare la nave Martha’ Vinyard da Newport a New Island nel 1960.                                              
Andrew Basiago ci racconta che Nikola Tesla riuscì a trovare il modo di creare un marchingegno che era in grado di estrarre energia radiante del continuum spazio-tempo. L’energia radiante è una forma di energia che scoprì Tesla, essa è latente e dominante nell’Universo.    
                   
Nel 1981 l’ufficiale di carriera della CIA, Courtney Hunt, cugino di E. Howard Hunt’s del Watergate fece fare un lungo viaggio ad Andrew Basiago in un posto dove ancora oggi si pensa sia impossibile andare, sul pianeta Marte. Andrew spiega che nel Giugno del 1981 si incontrò con lui tra l’angolo della Mason e Devonshire in California, per poi andare con la sua auto a Boulevard North Sepulveda e Boulevard Imperial dove si trovava un edificio con il nome “999” North Sepulveda Boulevard. Un edificio con 7 appartamenti che si trova nei pressi dell’aeroporto di Los Angeles.

Afferma che da questo edificio è avvenuto il suo teletrasporto sul pianeta Marte, l’edificio esiste e corrisponde alla descrizione di Andrew e dimostra un 30/40 anni.            
                                                                           
Se quello che asserisce è corretto, in questo edificio si è aperto un tunnel spazio-temporale che era in grado di trasferire le persone sul pianeta rosso.

                                 

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