mercoledì 12 novembre 2014

IL MOTO PERPETUO DI VASILE KARPEN: La Batteria che funziona da 60 anni.

Esiste una batteria che produce energia continuamente dal 1950 ed è esposta al “Dimitrie Leonida”, Museo Nazionale della Tecnica di Romania; il gruppo batteria e motore hanno lavorato ininterrottamente per 60 anni.

Ammetto che è anche difficile per me far avanzare l’idea di un generatore che funziona ininterrottamente senza sembrare ridicolo, ma l’oggetto esiste”, spiega Nicolae Diaconescu, ingegnere e direttore del museo.

L’invenzione non può essere esposto, perché il museo non ha abbastanza soldi per comprare il sistema di sicurezza necessario per tale mostra.

Mezzo secolo fa, l’inventore della pila aveva detto che funzionerà per sempre, e finora sembra che avesse ragione. La macchina a moto perpetuo Karpen attualmente si trova nell’ufficio del direttore. E’ stato chiamato “Gruppo Termelettrico a Temperatura Uniforme”, ed è il primo prototipo costruito nel 1950. Anche se dovrebbe avrebbe dovuto cessare da decenni di funzionare, non lo ha fatto.


Gli scienziati non possono spiegare come l’aggeggio, brevettato nel 1922, funziona. Per loro è anche inspiegabile come un uomo di tale statura scientifica come Karpen abbia potuto costruire qualcosa di “folle”.

Il prototipo è stato assemblato nel 1950 ed è costituito da due pile collegate in serie che trasmette un impulso elettrico ad un piccolo motore. 
Il motore muove un filo che è collegato ad uno switch. 
Con ogni mezzo giro, la lama apre il circuito e la chiude all’inizio del secondo tempo. Il tempo di rotazione della lama era stata calcolata in modo che i pali hanno il tempo di ricaricarla e che essi possono ricostruire la loro polarità durante il tempo che il circuito è aperto.

Un giornale rumeno, Ziua (Il Giorno), si recò al museo per chiedere la possibilità di una misurazione al direttore Diaconescu. Ha preso il sistema dalla sua piattaforma protetta e ha consentito agli specialisti di misurare la sua produzione con un multimetro digitale.

Questo è successo il 27 Febbraio 2006 e il gruppo di batterie aveva indicato lo stesso 1 Volt, come già nel 1950.
Avevano detto che a “differenza delle lezioni che ti insegnano nella 7° classe di qualità fisica, la Karpen di Pile ha uno dei suoi elettrodi in oro, l’altro di platino e l’elettrolita (il liquido che i due elettrodi sono immersi) è di acido solforico purissimo”.

La batteria di Karpen era stata esposta in diverse conferenze scientifiche a Parigi, Bucarest e Bologna, dandone ampie spiegazioni sulla costruzione. Diversi ricercatori dell’Università di Brasov e dell’Università Politecnica di Bucarest in Romania, hanno condotto studi speciali sulla batteria, ma sinora il suo funzionamento non è ancora ben chiaro.

I francesi si sono mostrati molto interessati da questo oggetto patrimoniale negli anni ’79 e volevano prenderlo. Il nostro museo è stato in grado di tenerlo, però. Col passare del tempo, il fatto che la batteria non si ferma la produzione di energia è sempre più evidente, dando vita alla leggenda di una macchina a moto perpetuo.”

Alcuni scienziati dicono che il dispositivo funziona perché trasforma l’energia termica in meccanica, ma Diaconescu non condivide questa teoria. Secondo alcuni che hanno studiato il lavoro teorico Karpen, il gruppo batterie/motore sfida il secondo principio della termodinamica (in riferimento alla trasformazione di energia termica in lavoro meccanico), e questo fa si che sia di fatto una macchina di secondo grado perpetua. 
Altri dicono che non lo è, ma è soltanto una generalizzazione della legge.

Se Karpen aveva ragione e il principio è corretto al 100%, avrebbe rivoluzionato tutte le teorie della fisica dal basso, con conseguenze difficili da immaginare. Anche se credo che questo non accadrà molto presto, il museo ha ancora bisogno di un congruo finanziamento privato per acquisire le necessarie attrezzature di sicurezza richiesti dalla polizia ad esporre il dispositivo.

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