INCHIESTA SUL COSTO DEI CLANDESTINI IN ITALIA – DATI
RACCAPRICCIANTI: PIU’ DI UN MILIARDO DI EURO RUBATO AGLI ITALIANI.
Vi ricordate le intercettazioni del primo stralcio di
Roma Capitale?
“Con gli immigrati guadagniamo
più che con la droga”.
Ora, come ognuno può facilmente intuire, se qualcuno
guadagna, qualcun altro paga e, in questo caso, ci rimette. Quindi, facciamo
qualche rapido conto – concreto e documentato – sul costo dell’invasione di
clandestini.
Secondo quanto scritto da Giancarlo Elia Valori, un
immigrato che arriva in Italia sui barconi costa allo stato 2.500 Euro al mese,
più 30 Euro + IVA al giorno per quelli che richiedono “asilo politico” a favore
delle strutture che li gestiscono. Piccoli dati a confronto: l’Italia ha
respinto di asilo, contro l’82% della Gran Bretagna, l’83% della Francia ed il
74% della più “accogliente” Germania.
Secondo il quotidiano La Repubblica, riportato anche da
altri mezzi d’informazione, lo stato spenderà più di un miliardo di euro per
accogliere i clandestini nel 2015.
Come si può notare, per chi gestisce i CIE, si tratta
di un’autentica manna dal cielo.
Ora, giusto per raffrontare il costo di un “migrante”
con quello di un italiano, sapete a quanto ammonta la pensione di
accompagnamento, quella che viene erogata agli invalidi al 100%? Bene,
mettetevi comodi perché la cifra potrebbe farvi svenire: 508,55 Euro al mese.
Ovviamente non sono poi previsti i pasti caldi ed i
soggiorni in agriturismo ed hotel come avviene oggi per molti clandestini
stante la saturazione dei CIE.
Ma non finisce qui. Abbiamo detto che quest’anno lo
stato italiano spenderà più di un miliardo per l’emergenza clandestini
(emergenza perché si è voluta renderla tale: basti ricordare che gli sbarchi ai
tempi di Berlusconi con Maroni ministro degli interni, erano decisamente molto
inferiori).
Ottimo: sappiate che lo stato sta mettendo a punto
tagli per 1,67 miliardi alle detrazioni fiscali, il che significa 1,67 miliardi
di maggiori tasse.
Esatto, cari lettori: lo Stato, per gestire l’emergenza
clandestini metterà nuovamente mano alle vostra tasche.
E tra i tagli più odiosi allo studio, c’è
l’eliminazione alle agevolazioni fiscali per le spese sanitarie, anche per le
patologie definite “catastrofiche” per chi ha un reddito superiore ai 75.000
Euro l’anno.
Qualcuno potrebbe pensare che una simile cifra da
nababbi, ma voglio farvi ragionare su un paio di numeri: 75.000 Euro lordi
corrispondono a circa 40.000 netti, ovvero 3.300 Euro al mese. Come vedete si
tratta di un buon reddito, ma non eccezionale.
Ora, un lungodegente che debba essere ospitato in una
struttura di cura appena appena dignitosa, magari con una badante o infermiera
tutto il giorno, notte esclusa, costa non meno di 2.000 Euro al mese.
Ed ecco per magia che il reddito frana a 1.300 Euro al
mese, con cui mandare avanti la famiglia, pagare l’eventuale mutuo, ecc…
Capito? Si sta valutando di far pagare per intero le
spese sanitarie ai malati gravi, per recuperare denaro da usare per i clandestini.
Certo, il governo non dirà mai che questa è l’equazione, ma se l’emergenza
costa più di un miliardo e si provano a tagliare le detrazioni per 1,6
miliardi, non è che la cosa sia così lontana dalla realtà, non vi pare?
Si, il razzismo sta dilagando, ma non contro gli
stranieri, bensì contro i cittadini italiani e per mano della loro classe
dirigente, che non si fa scrupolo di tagliare lo stato sociale ai più
bisognosi, e non si fa il minimo problema a dare anche una scheda telefonica
prepagata ai clandestini che ci invadono quotidianamente.
Benvenuti nell’Italia 2015 guidata dal partito che
dovrebbe difendere i più deboli.