giovedì 18 giugno 2015

IL COSTO DEI CLANDESTINI IN ITALIA

INCHIESTA SUL COSTO DEI CLANDESTINI IN ITALIA – DATI RACCAPRICCIANTI: PIU’ DI UN MILIARDO DI EURO RUBATO AGLI ITALIANI.

Vi ricordate le intercettazioni del primo stralcio di Roma Capitale?    
“Con gli immigrati guadagniamo più che con la droga”.


Ora, come ognuno può facilmente intuire, se qualcuno guadagna, qualcun altro paga e, in questo caso, ci rimette. Quindi, facciamo qualche rapido conto – concreto e documentato – sul costo dell’invasione di clandestini.

Secondo quanto scritto da Giancarlo Elia Valori, un immigrato che arriva in Italia sui barconi costa allo stato 2.500 Euro al mese, più 30 Euro + IVA al giorno per quelli che richiedono “asilo politico” a favore delle strutture che li gestiscono. Piccoli dati a confronto: l’Italia ha respinto di asilo, contro l’82% della Gran Bretagna, l’83% della Francia ed il 74% della più “accogliente” Germania.

Secondo il quotidiano La Repubblica, riportato anche da altri mezzi d’informazione, lo stato spenderà più di un miliardo di euro per accogliere i clandestini nel 2015.

Come si può notare, per chi gestisce i CIE, si tratta di un’autentica manna dal cielo.

Ora, giusto per raffrontare il costo di un “migrante” con quello di un italiano, sapete a quanto ammonta la pensione di accompagnamento, quella che viene erogata agli invalidi al 100%? Bene, mettetevi comodi perché la cifra potrebbe farvi svenire:     508,55 Euro al mese.

Ovviamente non sono poi previsti i pasti caldi ed i soggiorni in agriturismo ed hotel come avviene oggi per molti clandestini stante la saturazione dei CIE.

Ma non finisce qui. Abbiamo detto che quest’anno lo stato italiano spenderà più di un miliardo per l’emergenza clandestini (emergenza perché si è voluta renderla tale: basti ricordare che gli sbarchi ai tempi di Berlusconi con Maroni ministro degli interni, erano decisamente molto inferiori).

Ottimo: sappiate che lo stato sta mettendo a punto tagli per 1,67 miliardi alle detrazioni fiscali, il che significa 1,67 miliardi di maggiori tasse.

Esatto, cari lettori: lo Stato, per gestire l’emergenza clandestini metterà nuovamente mano alle vostra tasche.

E tra i tagli più odiosi allo studio, c’è l’eliminazione alle agevolazioni fiscali per le spese sanitarie, anche per le patologie definite “catastrofiche” per chi ha un reddito superiore ai 75.000 Euro l’anno.

Qualcuno potrebbe pensare che una simile cifra da nababbi, ma voglio farvi ragionare su un paio di numeri: 75.000 Euro lordi corrispondono a circa 40.000 netti, ovvero 3.300 Euro al mese. Come vedete si tratta di un buon reddito, ma non eccezionale.

Ora, un lungodegente che debba essere ospitato in una struttura di cura appena appena dignitosa, magari con una badante o infermiera tutto il giorno, notte esclusa, costa non meno di 2.000 Euro al mese.
Ed ecco per magia che il reddito frana a 1.300 Euro al mese, con cui mandare avanti la famiglia, pagare l’eventuale mutuo, ecc…

Capito? Si sta valutando di far pagare per intero le spese sanitarie ai malati gravi, per recuperare denaro da usare per i clandestini. Certo, il governo non dirà mai che questa è l’equazione, ma se l’emergenza costa più di un miliardo e si provano a tagliare le detrazioni per 1,6 miliardi, non è che la cosa sia così lontana dalla realtà, non vi pare?

Si, il razzismo sta dilagando, ma non contro gli stranieri, bensì contro i cittadini italiani e per mano della loro classe dirigente, che non si fa scrupolo di tagliare lo stato sociale ai più bisognosi, e non si fa il minimo problema a dare anche una scheda telefonica prepagata ai clandestini che ci invadono quotidianamente.

Benvenuti nell’Italia 2015 guidata dal partito che dovrebbe difendere i più deboli.

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