Le allergie alimentari stanno diventando una
preoccupazione per quasi ogni famiglia e sono in netta crescita. Oltre a
rendere difficile la vita a coloro che soffrono di questa moderna epidemia,
questo produce un ulteriore costo sia per il sistema sanitario che per le
tasche di tutti.
Ogni 3 minuti una reazione allergica alimentare manda
qualcuno al pronto soccorso, che in un anno significa 200.000 visite al pronto
soccorso. Secondo uno studio pubblicato nel 2013 dal CDC, le allergie
alimentari tra i bambini negli Stati Uniti sono aumentate di circa il 50% tra
il 1977 ed il 2011.
E in Italia le cose non vanno meglio.
E in Italia le cose non vanno meglio.
Sembra che l’allergia al latte sia la più diffusa,
probabilmente perché nel prodotto si trovano diversi ormoni della crescita ed i
residui di antibiotici di cui si abusa negli alimenti intensivi.
C’è dunque qualcosa di estraneo nel cibo di oggi che
prima non c’era? Assolutamente si.
Gli alimenti industriali in generale possono
contribuire a provocare le allergie per una serie di ragioni diverse. I cibi
elaborati contengono una varietà di coloranti, aromi, conservanti e altri
additivi che possono avere un grande impatto.
I nostri nonni non avevano le allergie alimentari per
un motivo molto semplice: mangiavano cibo senza conservanti e non elaborato.
Gli alimenti provenivano dalle aziende agricole e dai mercati, se non dal
proprio orto.
I bambini venivano nutriti con il latte materno.
In quei giorni, la parola dieta non esisteva: non ci si
abbuffava come facciamo oggi e il cibo non causava gonfiore e obesità perché
non era elaborato con sostanze chimiche, additivi, stabilizzanti, conservanti,
aromi e tutto ciò che troviamo oggi negli alimenti.
Le carni provenivano da animali che non erano imbottiti
di ormoni.
Si
mangiava fuori sporadicamente e anche in quei casi si consumavano piatti
tradizionali, cucinati in casa con ingredienti freschi.
I nostri nonni, inoltre, non restavano chiusi in casa a
giocare con il computer e lo smartphone, ma uscivano sull’erba, scalavano gli
alberi e si divertivano in armonia con madre natura.
Non correvano dal medico per le più piccole inezie.
Quando avevano la febbre, aspettavano che passasse. Quando si sentivano male,
mangiavano minestre, zuppe, brodi e riposavano molto. Non facevano uso di
farmaci per qualsiasi piccolo disturbo per accelerare la guarigione. Il cibo
era la loro medicina, che ne fossero consapevoli o meno.
La dieta e lo stile di vita hanno un impatto importante
sul nostro organismo. Ogni cellula del nostro corpo necessita di una corretta
alimentazione per funzionare correttamente, mentre cattiva alimentazione e
stile di vita sbagliato ne comprometteranno l’integrità, provocando una
particolare sensibilità a certi alimenti.
Sembra che le allergie alimentari possano essere un
sottoprodotto imprevedibile di numerosi fattori ambientali, che erano in gran
parte sconosciuti fino ad un paio di generazioni fa. Di questo passo, ci si
domanda quale sarà il futuro della nutrizione, visto che sempre più tossine
vengono introdotte negli alimenti.
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