martedì 28 gennaio 2014

GIOVANNI CASELLI "Il Precursore del fax"

Giovanni Caselli (Siena 1815 – Firenze 1891) è stato un abate e inventore italiano. È unanimemente ricordato come l’inventore del pantelegrafo. La definizione deriva dall’unione della parola pantografo (mezzo che copia disegni e immagini) con telegrafo (macchina che invia messaggi attraverso una linea).  

Di fatto tale dispositivo fu il precursore del fax.

Compì gli studi letterari e scientifici a Firenze, dove fu discepolo di Leopoldo Nobili.

Nel 1841 si trasferì a Parma dove accettò l’incarico di precettore dei figli del Conte L. Sanvitale.

Nel 1849, quando Carlo di Borbone fu reintegrato dagli Austriaci nel governo di Parma e Piacenza, il Caselli, avendo avanzato e sostenuto la proposta di annessione di Parma al Regno Sardo (nel 1848), fu costretto a emigrare precipitosamente e a riparare a Firenze, dove si dedicò esclusivamente a ricerche e studi ed insegnò fisica presso l’università.

Le ricerche del Caselli erano orientate inizialmente a perfezionare gli apparecchi telegrafici, nel tentativo di eliminare i numerosi difetti e di riuscire a realizzare un sistema, nel quale, anziché usare segnali convenzionali, si potesse effettuare la diretta trasmissione delle lettere o addirittura dello stesso manoscritto.

Nel 1855 conseguì i primi risultati pratici ottenendo così un piccolo aiuto finanziario che gli consentì di costituire una piccola società per la costruzione di un trasmettitore e di un ricevitore adattabili alle ordinarie linee telegrafiche.    Merito principale del Caselli è la risoluzione del problema del sincronismo di due apparati di telecomunicazione (ricevente e trasmittente) posti a notevole distanza, problema ritenuto insolubile visto anche i precedenti tentativi falliti, compiuti dai fisici inglesi Bain e Blackweir.

Nel 1856, il 2 Giugno, Caselli riuscì a realizzare un apparecchio, denominato pantelegrafo o telegrafo universale, che risolveva il problema della trasmissione a distanza dei documenti. 
Il sistema sviluppato da Caselli si basa sulla scansione di immagini che vengono trasmesse con i codici Morse e ricomposte all’arrivo con sistema analogo.
Propose la sua invenzione al governo toscano, che però si rifiutò di accoglierla. Caselli allora si trasferì a Parigi, dove presentò il suo pantelegrafo a Paul Gustave Froment, uno dei più stimati costruttori di apparecchi scientifici francesi.

Pantelegrafo 1861
La prima invenzione fu brevettata nel 1861 e presentata a Firenze, alla prima esposizione del Regno d’Italia, senza riuscire a soddisfare le aspettative del Caselli, tanto che lo stesso fece ritorno a Parigi e con l’aiuto di Froment riuscì ad interessare le autorità politiche ed ottenere l’appoggio di Napoleone III, che lo insignì anche della Legione d’Onore, poté disporre, per ulteriori prove e collaudi, dell’intera rete francese.
Nel 1863 il governo francese acconsentiva ad adottare il pantelegrafo Caselli per le sue linee telegrafiche.
Il servizio fu avviato nel 1865 sulla tratta Parigi-Lione e successivamente esteso anche sulla linea Lione-Marsiglia.

Pantelegrafo 1866
Nel 1871, quando Parigi fu assediata dai Prussiani, il servizio telegrafico cessò e non fu più ripristinato.
Il pantelegrafo funzionò anche tra Londra e Liverpool, ma il servizio pubblico preventivato non fu mai realizzato a causa della crisi inglese del 1864. Anche la Russia si interessò al pantelegrafo, utilizzandolo per scambi di messaggi tra le due residenze imperiali di San Pietroburgo e Mosca. 
La Cina nel 1863 si interessò all’apparecchio e richiese una dimostrazione da effettuarsi a Pechino, che però si risolse in un nulla di fatto.

L’unico esemplare superstite dei pantelegrafo è conservato a Napoli nell’Istituto tecnico “G.B. della Porta”, mentre una copia esatta è a Roma nella sala del Documentario dei primati scientifici del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Oltre al pantelegrafo, Caselli realizzò anche altre invenzioni: un siluro (che probabilmente, però, non vide mai la luce per un ripensamento pacifista); un timone idromagnetico per le navi; una torpedine automatica e il “cinemografo”, un apparecchio per misurare la velocità dei treni.

Giovanni Caselli morì a Firenze il 5 ottobre del 1891.


Fonte varie da web

mercoledì 22 gennaio 2014

EVANGELISTA TORRICELLI "Lo Scienziato del vuoto"

Evangelista Torricelli, nato il 15 Ottobre 1607 a Faenza, è stato un matematico e fisico, celebre per aver creato il "barometro" e il cosiddetto "tubo di Torricelli" che riproduce il vuoto.
Dal 1626 studiò presso la scuola dei Gesuiti dove entrò in contatto con la Matematica.
Nel 1632 si trasferì a Roma per approfondire le sue conoscenze scientifiche sotto la guida del discepolo di Galileo, Benedetto Castelli, padre benedettino e professore di matematica ed idraulica.

Torricelli era un grande ammiratore di Galileo Galilei, seguì molto da vicino le vicende del processo e questo lo condusse a dedicarsi maggiormente alla Matematica.

Nel 1641, Castelli presentò a Galileo il manoscritto dell'opera di Torricelli dal titolo "De motu gravium". Così Torricelli divenne assistente, con Vincenzo Viviani, di Galileo che morì pochi mesi dopo.

A questo punto il Granduca Ferdinando II de' Medici nominò Torricelli matematico di Corte, carica che ricoprì fino alla morte divenendo poi professore di Matematica presso l'Accademia Fiorentina. 
La nomina segnò per Torricelli l'inizio di un intensa attività scientifica, nel corso della quale condusse anche il famoso esperimento sulla misura della pressione atmosferica.
L'esperimento, realizzato a Firenze nella primavera del 1644, rese celebre Torricelli in Italia e all'estero.

Torricelli, che era in contatto con Cavalieri, iniziò a lavorare sulla Geometria degli indivisibili.

Abilissimo nell'uso del metodo d'esaustione, dimostrò in 21 modi diversi un teorema di Archimede: 11 con il metodo d'esaustione, 10 con il metodo degli indivisibili.

Torricelli è stato uno dei pionieri nell'uso delle serie, dando una dimostrazione dell'espressione della somma della serie geometrica (quando converge).

Oltre all'attività di matematico, Torricelli si dedicò alla Fisica studiando il moto dei gravi e dei fluidi.

Nel 1964 inventò il barometro a mercurio chiamato "tubo da vuoto di Torricelli" e nello stesso anno pubblicò l'opera in tre parti dal titolo "Opera Geometrica" di cui la seconda è dedicata al moto dei gravi.

Torricelli è morto a Firenze, probabilmente di tifo, il 25 ottobre 1647 e fu sepolto nella Basilica di san Lorenzo.

Fonte qui

sabato 18 gennaio 2014

STAN MEYER "L'Inventore della Water Car"


Stanley Allen Meyer (24 Agosto 1940 - 20 Marzo 1998) nel 1995 annunciò in televisione di aver costruito un'auto alimentata ad acqua, che con 4 litri d'acqua può percorrere circa 184 km: si tratta di una tecnologia che produce una miscela di idrogeno e ossigeno con un minimo di utilizzo di energia.
Per far funzionare la "water car" era sufficiente cambiare semplicemente il sistema di iniezione e aggiungere una cella per l'elettrolisi che si ricarica automaticamente con la dinamo.

Lo scienziato ottenne i brevetti per la sua invenzione ed era pronto per la produzione: infatti con soli 1.500 dollari, avrebbe trasformato qualunque automobile in una water car. Com'era ovvio però questa geniale invenzione che avrebbe rivoluzionato in positivo le vite (e i portafogli) di molti, rischiava di dar fastidio ai magnati del petrolio.


Pare che in molti si proposero come acquirenti della sua invenzione, tra cui l'Arab Oil Corps e il governo degli Stati Uniti che voleva impiegare, usare l'invenzione per l'alimentazione dei mezzi militari. Poiché Meyer non aveva alcuna intenzione di venderla a nessuno, adducendo come motivazione il fatto che "la tecnologia è al servizio delle persone", cominciò ad essere oggetto di minacce ed intimidazioni, fino a che fu ritrovato senza vira nel Marzo del 1998 in un parcheggio, dopo aver cenato in un ristorante di Grove City, sua città natale.

lunedì 13 gennaio 2014

IL GAS DI "BROWN"

 

Il gas di Brown (ossidrogeno) è la combinazione di idrogeno ed ossigeno scomposti elettroliticamente dall’acqua.

Come sappiamo, l’acqua ricopre il 70% della superficie terrestre e costituisce oltre il 65% del corpo umano. L’acqua pura a pressione di 1 atmosfera si trasforma in vapore a 100°C e gela a 0°C.  
La sua densità è di 1 kg al litro.  
  
Dal punto di vista chimico, l’acqua pura è composta da due atomi di idrogeno ed un atomo di idrogeno (H2+O).
Essa è quindi un monossido di idrogeno. 
Quest’ultimo è il primo elemento della tavola degli elementi e significa che “genera dell’acqua”, mentre Ossigeno significa che “genera la vita”.
Sappiamo anche che senza acqua non c’è la vita.
Ma il prezioso elemento non è solo questo. 

                                    
Ha molte potenzialità, alcune delle quali scoperte, approfondite, utilizzate, ed altre volutamente celate, anche se conosciute in passato.

Una potenzialità che giustifica ed aiuta a comprendere la tecnologia utilizzata dai popoli antichi per la creazione di alcune cose ritenute fino ad ora impossibili, è stata scoperta da Ilya Velbov (1922-1998), nato in Ungheria e naturalizzato in Australia col nome di Yull Brown.

Il “Gas di Brown” è stato brevettato e depositato la prima volta nel 1977 in Australia e successivamente negli Stati Uniti il solito anno ed anche nel 1978.

mercoledì 8 gennaio 2014

GLOSSARIO DEI TERMINI INFORMATICI


A
  • -         Access provider : fornitore di accesso a Internet.
  • -          Accesso : operazione per reperire un dato o una informazione. E’ fisico  se riferito alla memoria centrale, alle periferiche. E’ logico se riferito a tabelle, archivi.
  • -          Account : conto, abbonamento per accedere ad alcuni servizi offerti da un provider o da un fornitore di dati.
  • -         Acronimo : sigla composta dalle lettere iniziali di una o più parole.
  • -          Address : è un insieme di caratteri del tipo “nome utente@host.nome.tipo. Serve per identificare nella rete Internet una persona o un luogo.
  • -          ADSL : (Asymmetric Digital Subscriber Line). La tecnologia ADSL realizza la connettività alla rete Internet utilizzando una linea di comunicazione asimmetrica che garantisce una larghezza di banda trasmissiva maggiore in download, rispetta a quella di upload.
  • -          Algoritmo : in informatica, si intende l’applicazione di un metodo per la risoluzione di un problema adatto a essere implementato sotto forma di programma. Intuitivamente, si può definire come un procedimento che consente di ottenere un risultato atteso eseguendo, in un determinato ordine, un insieme di passi semplici corrispondenti ad azioni scelte solitamente da un insieme finito.
  • -          ALU : (Unità Aritmetico Logica). Unità della CPU che svolge i calcoli e le operazioni logiche durante l’esecuzione di un programma.
  • -          Analogico : indica la caratteristica di certi dispositivi che funzionano trattando grandezze analogiche e non digitali. Una grandezza analogica può assumere tutti i valori compresi in un certo intervallo.
  • -          Antivirus : programma che controlla se i file eseguibili contengono virus. In caso positivo lo stesso programma li elimina.
  • -          ASCII : (American standard code for information interchange). Sistema di codifica delle informazioni a otto bit tipico dei personal computer.

venerdì 3 gennaio 2014

ROBERT VAN de GRAAFF L’ Inventore del generatore elettrostatico.



  Il “Generatore di Van de Graaff”  è una macchina elettrostatica in grado di accumulare una notevole quantità di carica elettrica in un conduttore, creando tra questo ed un elettrodo di riferimento, solitamente messo a terra, un’altissima tensione (si può arrivare fino a milioni di Volt).
Fu inventata verso la fine del 1929 dal fisico statunitense Robert Van de Graaff (1901-1967), da cui prende il nome.
Per la sua relativa semplicità è comune nei laboratori di molte scuole, ma ha anche in applicazioni pratiche ad esempio in fisica nucleare, dove l’elevata differenza di potenziale generata viene utilizzata per accelerare particelle dotate di carica elettrica.

Principio di funzionamento:

Il generatore è composto sostanzialmente da una cinghia di materiale isolante tesa tra due pulegge e mantenuta in rotazione da un motore. La cinghia viene caricata per induzione da una serie di punte metalliche poste in prossimità di una delle due pulegge e collegate ad un generatore di tensione continua (ad esempio una batteria).

Queste cariche vengono poi trasportate per azione del motore interno di un conduttore di forma sferica isolato, dove un secondo pettine metallico collegato elettricamente alla sfera le trasferisce sulla superficie di quest’ultima. Se non si spegne la macchina il processo si arresta quando la tensione della sfera sufficiente a produrre scariche elettriche attraverso gli isolanti di sostegno (rottura dielettrica) o attraverso l’aria circostante (ionizzazione dell’aria).

Il tipico esperimento che si fa nelle scuole è quello di avvicinare alla sfera in tensione un conduttore posto a massa e di osservare la scarica che si genera in modo analogo ai fulmini.

Tensione di funzionamento:

In questo tipo di generatore si raggiungono tensioni che sono proporzionali al raggio dell’elettrodo ad alta tensione. Una macchina con elettrodo di un metro di raggio, può raggiungere una tensione massima di 106V.
Per raggiungere tale tensione occorre che l’elettrodo sia distante da ogni altro oggetto e che l’aria sia quasi priva di umidità. Per ottenere tale caratteristica, dopo il 1935, tutti i generatori sono stati realizzati racchiusi in un recipiente cilindrico di acciaio contenente un gas (aria deumidificata oppure elio), ad una pressione di 10-20 atm.
Con la pressione, infatti, aumenta la capacità del gas di sopportare campi elettrici elevati senza dar luogo a scintille.                                               Dopo il 1940 sono stati usati gas diversi dall’aria (ossido di carbonio, freon,azoto), e realizzati generatori con tensioni da 1 MV fino a 5,5 MV contenitore di 2,5 m di diametro e 8 m di altezza.

Acceleratori Tandem:

Il più recente sviluppo del generatore di Van de Graaff è stato, a partire dal 1958, l’acceleratore a bersaglio fisso, elettrostatico, tipo tandem.

Alcuni ioni negativi (generalmente ioni d’idrogeno con due elettroni) vengono emessi da una sorgente, collimati ed immessi in un tubo di pochi metri ai cui estremi si trovano un elettrodo a terra ed un elettrodo con potenziale positivo prodotto da un generatore di Van de Graaff.
Gli ioni negativi vengono così accelerati verso l’elettrodo ad alta tensione, dove un getto di idrogeno li libera dagli elettroni. Gli ioni positivi così ricavati vengono quindi ulteriormente accellerati verso il bersaglio fisso costituito dall’elettrodo a terra.

Il massimo potenziale raggiunto da un acceleratore Van de Graaff è pari a 25,5 MV.