mercoledì 19 febbraio 2014

ALFONSO BIALETTI L’Inventore della “Moka”


Il caffè è una delle abitudini degli italiani, anche se si è diffusa tra il popolo a Vienna, per mano del polacco Georg Kolschitzky, alla fine del Seicento.

Nonostante le origini, il pioniere del caffè casalingo è senza dubbio Alfonso Bialetti, nato a Bologna il 01 Gennaio 1888 -  31 Dicembre 1970, ( trasse ispirazione osservando le donne di Omegna mentre lavavano i panni sulla riva del lago, utilizzando la “lisciva” che, bollendo, saliva da un contenitore verso l’alto dove c’erano i panni stesi), che dopo aver lavorato come fonditore in Francia, rientrò in Piemonte e mise in piede una fonderia, dove nel 1933 progettò la Moka.

Di forma ottagonale, la Moka Bialetti è la classica caffettiera da casa, composta da una base-bollitore che va riempita d’acqua, un filtro dove si versa il caffè macinato, e un top-caminetto che contiene il caffè sversato dall’ebollizione.
L’ideatore volle la maniglia e il pomello del coperchio in bachelite, e la caffettiera in alluminio.
La scelta fu particolarmente felice, data la dinamicità del materiale.  
Così Alfonso Bialetti aveva inventato la caffettiera più semplice che si fosse mai vista. 
Ora restava il problema della distribuzione e della vendita. 
Se fino alla Seconda Guerra Mondiale il caffè era soprattutto consumato al bar, è dal 1948 che il suo consumo viene stimolato anche a casa.
Infatti, il figlio di Alfonso, Renato Bialetti, cominciò a lavorare nell’azienda paterna e si dedicò soprattutto alla promozione della Moka, pubblicizzandola con grandi manifesti cittadini e foto su riviste. 

Ma il boom di vendite ci fu con la pubblicità televisiva. 
Fu in Tv che l’invenzione dell’Omino con i Baffi, marchio inconfondibile della Moka Bialetti, trascinò le famiglie italiane all’acquisto incondizionato della macchinetta da caffè.

Autore della pubblicità televisiva e inventore dell’Omino fu Paul Campani, uno dei più famosi fumettisti di Carosello, che ispirandosi a una caricatura di Alfonso Bialetti, creò la figura di un omino coi baffoni neri e l’indice alzato che ancora oggi appare sulla macchinetta da caffè più famosa al Mondo.




Il nome venne ispirato da: Mocha, una città dello Yemen, situata su un altopiano dove ci sono molte piantagioni di un’ottima varietà di caffè.

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