A partire dal periodo preistorico le composizioni musicali avvengono oralmente, di generazione in generazione. La crescente difficoltà nel memorizzare melodie sempre più lunghe ed articolate determina il passaggio dalla tradizione orale a quella scritta.
Abbiamo attestazioni di musica scritta sicuramente in età medievale. Questa nel XVII secolo arriverà alla sua forma finale, attualmente utilizzata dai musicisti odierni.
Possiamo dunque definire la notazione musicale come uno dei primi supporti musicali poiché ha il solo scopo di tradurre e archiviare la musica in un formato scritto.
La memorizzazione tramite strumenti meccanici avverrà solo in età moderna.
Il primato della prima registrazione è di Edouard Léon Scott de Martinville, un editore e libraio francese che riuscì a registrare la voce umana su fogli di carta anneriti, inventando così il primo registratore di suoni, il fonoautografo, che venne brevettato in Francia il 25 Marzo 1857.
La musica registrata, così come la conosciamo oggi, prende vita da alcune fondamentali invenzioni, quali:
- Il fonografo di Edison del 1877;
- il grafofono di Bell e Tainter inventato negli anni '80 dell'Ottocento;
- il dittafono inventato nel 1907, in grado di registrare suoni e riprodurli: da ora in poi, l'evoluzione dei supporti musicali seguirà un andamento esponenziale.
L'invenzione che porta i supporti musicali da un oggetto di nicchia per pochi ad un oggetto destinato alle grandi masse è il disco a 78 giri. Il primo disco è inciso nel 1895: si tratta di un 78 giri contenente la canzone " A risata" del cantautore napoletano Bernardo Cantalamessa.
Il vero successo commerciale è però raggiunto nel 1948 col disco in vinile, concepito come evoluzione del 78 giri perché presenta una maggiore durata di registrazione riuscendo a raggiungere 25-30 minuti a facciata. La sua diffusione nel mercato sarà tale che fino agli anni '80 sarà il più diffuso supporto per la riproduzione audio di materiale preregistrato e verrà prodotto su larga scala sino ai primi anni del Novanta.
E' il 1963 quando la Philips lancia sul mercato le musicassette, un supporto in materiale plastico contenente del nastro magnetico destinato alla memorizzazione dei dati.
La musicassetta segna l'inizio della pirateria musicale: grazie ai registratori non solo è possibile duplicare le musicassette, ma anche registrarvici sopra canzoni provenienti dalla radio.
Le musicassette conoscono il loro splendore grazie alla Sony che produce il Walkman: si tratta di una rivoluzione: un lettore di musicassette dalle dimensioni ridotte ma di buona qualità.
Gradualmente il Walkman di Sony si diffonde in maniera così capillare che, nel linguaggio comune, il termine Walkman rappresenterà qualsiasi lettore di musicassette portatile, anche se non prodotto dalla Sony.
Philips e la Sony, forti dei successi avuti, formano un consorzio nel 1979 per lo sviluppo di un disco audio digitale, che porta nel 1983 all'introduzione del Compact Disc, noto come CD-ROM.
Questa tecnologia riesce in poco tempo ad affermarsi spazzando via ogni concorrente dominando il mercato sino ai giorni odierni.
Resistente agli agenti atmosferici, economico da produrre e con grandissima capacità di archiviazione: sono questi i punti di forza che porteranno i CD-ROM ad affermarsi sul mercato.
Questo dominio incontrastato è però destinato a cedere col tempo.
Il calendario segna il 23 Ottobre 2001, quando il rivoluzionario Steve Jobs (ex CEO presso la Apple Inc.) presenta il suo innovativo dispositivo: l'iPod.
Questa scatoletta, considerata da molti l'erede del Walkman, permette, in dimensioni ridottissime, di avere a disposizione 1000 canzoni contro le 15 di un normale CD.
D'ora in poi, ogni casa tecnologica produrrà i propri lettori audio, destinati a dominare il mercato.
Nel corso di dieci anni questi lettori audio subiscono talmente tante modifiche da rendere inutile nonché umiliante un confronto con gli ormai obsoleti CD-ROM.
Ma la diffusione musicale delle connessioni a banda larga è al momento lo strumento di diffusione più usato. Sono svariati i siti web che permettono l'acquisto di una copia del brano, ed altrettanto numerosi i siti per chi volesse limitarsi solo all'ascolto del brano. Il più famoso, Youtube, del noto colosso Google, è anche il servizio più usato: basta effettuare una ricerca ed inserire il titolo della canzone e il nome dell'artista per avere, in poche secondi, quello che si cerca.
E adesso? Cosa ci riserva il futuro? Quali saranno le nuove frontiere dell'archiviazione musicale?
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