Gary Moore (nome completo Robert William Gary Moore) (Belfast, 4 aprile 1952 – Estepona, 6 febbraio 2011) è stato un chitarrista, cantante rock britannico.
Durante la sua carriera, iniziata negli anni sessanta, Moore ha collaborato con artisti di grande spessore, come Phil Lynott e Brian Downey (in tre separate occasioni all'interno del progetto hard rock irlandese
Thin Lizzy), B.B. King, Albert King, i Colosseum II, Greg Lake, gli Skid Row, George Harrison, Trilok Gurtu, Dr. Strangely Strange, Albert Collins, Jimmy Nail, Mo Foster, Ginger Baker, Jack Bruce, Jim Capaldi, Bob Dylan, Vicki Brown, Cozy Powell, Rod Argent, the Beach Boys, Ozzy Osbourne, e Andrew Lloyd Webber.
Si esibì come musicista ospite registrando per diversi progetti, tra i quali un cameo come chitarrista solista nell'assolo del brano "She's My Baby" inserito nel disco Traveling Wilburys Vol. 3, e condusse una lunga carriera solista di successo, iniziata nel 1973, durante la quale sperimentò molti generi, tra cui rock, jazz, blues, country, electric blues, hard rock e heavy metal.
Inoltre, nel 1987 partecipò al Ferry Aid, progetto portato avanti da un gruppo di cantanti famosi che si riunì per incidere il singolo contenente la
reinterpretazione del brano Let It Be dei Beatles, i cui proventi erano destinati all'aiuto dei parenti delle vittime di un disastro del mare avvenuto a Zeebrugee (Belgio), sulla scia di altre operazioni canore benefiche degli anni ottanta (Do They Know It's Christmas? cantata dalla Band Aid nel 1984 e We Are The World eseguita da artisti americani riuniti dalla denominazione USA for Africa nel 1985).
L'assolo di chitarra fu suonato da lui e da Mark Knopfler.
Nonostante fosse poco popolare in USA, i lavori di Moore ottennero grandi
valutazioni da parte della critica di settore e un elevato successo commerciale in gran parte delle altre parti del mondo, specialmente in Europa Moore è deceduto per un sospetto infarto in una stanza di hotel durante una vacanza a Estepona, Spagna, il 6 febbraio 2011.
Biografia
L'adolescenza (1952-1968)
Robert William Gary Moore nacque a Belfast il 4 aprile 1952 come uno di
cinque fratelli di un promoter chiamato Bobby e di sua moglie Winnie.
Moore affermò che la famiglia, ed in particolare il padre organizzatore di
concerti a Belfast, lo incoraggiarono fin da giovane a portare avanti la propria passione per la musica, tanto che a soli 14 anni ricevette in regalo la sua prima chitarra professionale, un'acustica da suonare con la mano destra, nonostante Gary sia sempre stato mancino.
La dedizione allo strumento fu immediata e Moore si appassionò subito al
rock'n'roll, ascoltando la musica dei Beatles, di Albert King e di Elvis
Presley. Successivamente, dopo aver ascoltato Jimi Hendrix e i John
Mayall's Bluesbreakers, il suo stile iniziò quell'evoluzione che lo avrebbe poi portato verso il suono blues rock, tanto dominante durante la sua carriera.
Un'altra grande influenza di quegli anni fu il chitarrista Peter Green dei
Fleetwood Mac, che fu mentore di Moore quando si trasferì a Dublino nel
1968. Gary dedicherà poi a Green il suo album del 1995, inititolandolo Blues for Greeny, e farcendolo di sole composizioni di Green, suonate con la Les Paul Standard del 1959 che Green vendette a Moore per sole 100 sterline dopo aver lasciato i Fleetwood Mac. Moore ha rivenduto la chitarra nel 2006 al prezzo che si dice essere stato di 1 300 000 dollari.
Gli esordi: gli Skid Row e l'incontro con Peter Green (1968- 1973)
Nel 1968, Gary Moore si trasferì da Belfast a Dublino per formare soltanto sedicenne gli Skid Row, una band rock-blues sperimentale, suo primo gruppo professionale. Il progetto prese vita assieme al secondo chitarrista Bernhard Chivers e al batterista Nollaug "Noel" Bridgeman. La prima incarnazione del gruppo vedeva infine Phil Lynott nel ruolo di cantante, poi sostituito da Brush Shiels come voce e basso.
Gli Skid Row si fecero subito notare nella scena rock di Dublino ed il gruppo fu chiamato a suonare per l'apertura dei concerti in città dei Fleetwood Mac di Peter Green, un grande onore per il giovane Moore. Questa fu la svolta definitiva per la carriera del gruppo e di Gary Moore: infatti, raccomandati dallo stesso Green che era rimasto colpito dalle doti di Moore, gli Skid Row firmarono per la CBS Records britannica per il debutto Skid, pubblicato nel 1970 dopo sole 11 ore di registrazione. Di discreto successo, l'album assicurò al gruppo un tour negli Stati Uniti dove aprì per i Savoy Brown ed i Canned Heat.
Il secondo disco, 34 hours, venne pubblicato nel 1971 ma, con l'avvento di
ulteriori date americane, Gary Moore preferì abbandonare il gruppo. Il
chitarrista in seguito partecipò ad alcune audizioni per il gruppo folk rock Dr.Strangely Strange e per i Granny's Intention, ma senza venire reclutato.
La carriera solista e i progetti (1973-2011)
Gary Moore pubblicò il suo primo album solista nel 1973, denominandolo
Grinding Stone e sotto nomenclatura "the Gary Moore Band". Nel 1978 la
sua carriera ebbe un notevole sussulto grazie all'aiuto di Phil Lynott, con il
quale registrò il brano "Parisienne Walkways", una combinazione tra lo
spirito blues di Moore e la vocalità rock di Lynott. La traccia raggiunse la top ten nelle classifiche inglesi nell'aprile 1970.
Con i Thin Lizzy, Gary Moore registrerà la traccia "Still in Love with You"
contenuta nell'album del 1974 Nightlife. Nel 1976 entrò nella formazione dei Colosseum II, pubblicando con loro gli album Strange New Flesh e Electric Savage nello stesso anno, e War Dance nel 1977, prima di lasciare la formazione, causa sciogliemnto del gruppo, nel 1978. L'anno seguente, dopo aver registrato altri due dischi solisti di discreto successo, fu contattato da Phil Lynott, con cui aveva continuato a collaborare negli anni, entrando in pianta stabile nei Thin Lizzy. Con questa band rilasciò l'album Black Rose: A Rock Legend e apparve in entrambi i video pubblicati per la promozione del disco.
Lasciati i Thin Lizzy e tornato alla carriera solista, Gary Moore diede alle
stampe in rapida frequenza gli album Corridors of Power (1982), Dirty
Fingers (1984), Victims of the Future (1984), Run for Cover (1985), Wild
Frontier (1987) e After the War (1989), nei quali diede sfogo alla sua anima più hard rock, sconfinando in taluni casi anche verso sonorità tipiche
dell'AOR e dell'heavy metal.
Sempre nel 1987, collaborò alle registrazioni di "Let It Be", versione cover
del brano dei Beatles, suonandone l'assolo per il fondo benefico Ferry Aid.
Dal 1990 Gary Moore si rivolse via via sempre più verso i territori del puro
blues, in particolare con l'album Still Got the Blues, forte del contributo di
artisti come Albert King, Albert Collins e George Harrison e rivelatosi poi
uno dei maggiori successi commerciali della sua carriera. Il disco mantenne comunque ancora viva parte della sua matrice rock, tipica delle produzioni passate. Ecco quindi venire pubblicati, in successione, After Hours (1992), il tributo a Peter Green Blues for Greeny (1995) e Dark Days in Paradise (1997).
Nel 1993 intanto era stato incluso in una musicassetta intitolata Rock Classics Vol. 1 con i brani "Run to Your Mama" e "Dark Side of the Moog". Dopo un ritorno all'hard rock con il disco A Different Beat (1999), il nuovo millennio artistico di Gary Moore iniziò con un ritorno al blues con l'album Back to the Blues del 2001. L'anno seguente, Gary Moore prese parte a un nuovo progetto musicale blues rock denominato Scars, che diede vita nel 2002 a un disco omonimo. Su questo stile musicale, Gary Moore proseguì la carriera solista con gli album Power of the Blues (2004), Old New Ballads Blues (2006), Close As You Get (2007) e Bad For You Baby (2008).
Nel gennaio 2005, Moore si unì inoltre al One World Project, con cui
pubblicò una canzone per raccogliere fondi in aiuto alle popolazioni colpite
dallo tsunami asiatico del 2004. Il progetto si avvalse di artisti del calibro di Russell Watson, Boy George, Steve Winwood, Barry Gibb, Brian Wilson, Cliff Richard, Dewey Bunnell, Gerry Beckley e Robin Gibb alla voce (nel loro ordine di apparizione), e la canzone che ne nacque fu intitolata "Grief Never Grows Old". Pubblicata nel febbraio 2005, raggiunse al posizione numero 4 nel Regno Unito.
La morte e l'eredità musicale (2011-oggi)
Terminata una lunga tornèe mondiale in cui aveva rispolverato il suo
repertorio hard rock dopo quasi 20 anni, Gary Moore si prese un lungo
periodo di pausa, durante il quale aveva comunque in progetto la
realizzazione di un nuovo disco hard rock (di cui esibiva già in sede live tre
brani inediti) e un nuovo album blues.
Improvviasamente, Gary Moore si spense in una stanza dell'hotel Kempinski Hotel durante una vacanza a Estepona, in Spagna, ucciso da un infarto mentre si trovava nella stanza da letto con la sua fidanzata, la quale lo trovò già privo di vita risvegliatasi alle 4 del mattino.
Dopo la sua morte, molti musicisti commentarono il talento di Gary Moore.
Tra i principali nomi, Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Bob Geldof, Roger
Taylor, Brian Downey, Ricky Warwick, Glenn Hughes, Bryan Adams,
Henry Rollins, Scott Gorham, Ignacio Garay e Mikael Åkerfeldt Nel marzo
2011, la rivista Guitarist pubblicò come tributo a Moore una serie di
immagini inedite del 2009. Inoltre vari artisti, tra cui l'ex Thin Lizzy Eric
Bell, i Silverbird e Mik e Dave Pyro dei Republic of Loose, suonarono un
concerto tributo il 18 aprile nel Whelans bar di Dublino, intitolando la serata The Gig For Gary.
Diversi fans chiesero a riviste di rilievo come Classic Rock e Total Guitar di pubblicare edizioni in tributo di Gary Moore. Twitter fu infine riempito di
commenti di fans nei giorni successivi alla notizia del suo decesso.
Il 5 settembre 2011 verrà pubblicato postumo l'album blues che Gary aveva già completato. Del disco hard rock, invece, non circola notizia alcuna.
Stile e influenze
Moore era considerato un artista molto espressivo dotato di grandi capacità compositive e tecniche.In un'intervista del 1987 Moore affermò di ritenere che fosse Jeff Beck il chitarrista dal quale era stato maggiormente ispirato durante la propria carriera. L'inizio della formazione musicale di Gary Moore fu connotato dalla scena dei chitarristi e band blues-rock inglesi degli anni sessanta, tra i quali figuravano Jimi Hendrix, John Mayall's Bluesbreakers e Peter Green (chitarrista e fondatore dei Fleetwood Mac) al quale, nel 1995 dedicherà anche un album (Blues for Greeny). L'influenza di Peter Green fu notevole nella formazione chitarristica di Moore, che ebbe l'opportunità di ascoltarlo molte volte dal vivo, avendolo anche accompagnato con la propria band (gli Skid Row); come detto, inoltre, Green ha venduto la propria Les Paul a Moore ed ha aiutato gli Skid Row a concludere il loro primo contratto con la CBS.
Attivo fino alla sua morte, fin dal suo debutto solista nel 1973 ha alternato
fasi di popolarità a periodi di minor successo, tuttavia sempre tentando di
esplorare nuovi territori. La sua produzione musicale spazia dal rock
progressivo e sperimentale (con vene jazz) del suo primo gruppo, i
Colosseum II all'hard/blues rock degli Skid Row, all'heavy metal, che
caratterizza la sua musica durante gli anni ottanta arrivando anche a fasi pop metal con gli album Run for Cover (1985) e Wild Frontier (1987), per poi tornare sull'hard blues, al quale si riavvicina all'inizio degli anni novanta con il famosissimo album Still Got the Blues, contenente la hit omonima.
Moore fu autore della maggior parte dei testi delle proprie canzoni, ma ha
sempre sostenuto di incontrare maggior difficoltà nello scrivere le liriche
piuttosto che nel comporre la musica.
È infine difficile stabilire il grado di influenza che Moore ebbe nel panorama
musicale. A ciò si aggiunga pure che la sua popolarità ha conosciuto degli alti e dei bassi ed era sicuramente più conosciuto in Europa che negli Stati Uniti.
Comunque, Gary Moore era un artista molto stimato e molti grandi chitarristi affermano di essere stati da lui influenzati o ispirati. Tra questi, Randy Rhoads, John Sykes, Kirk Hammett, John Norum, Vivian Campbell, Patrick Rondat, Joe Bonamassa, Adrian Smith e Zakk Wylde.
Inoltre, alla notizia della sua morte, Bryan Adams lo ha definito un
"chitarrista straordinario", mentre Bob Geldof ha descritto Moore come "una delle leggende musicali d'Irlanda", oltre che "uno dei più grandi musicisti blues di ogni tempo".
Discografia
In studio
Solista
· 1973 - Grinding Stone
· 1978 - Back on the Streets
· 1979 - G-Force
· 1982 - Corridors of Power
· 1983 - Victims of the Future
· 1984 - Dirty Fingers
· 1985 - Run for Cover
· 1987 - Wild Frontier
· 1989 - After the War
· 1990 - Still Got the Blues
· 1992 - Blues Alive
· 1992 - After Hours
· 1995 - Blues for Greeny
· 1997 - Dark Days in Paradise
· 1999 - A Different Beat
· 2001 - Back to the Blues
· 2004 - Power of the Blues
· 2006 - Old New Ballads Blues
· 2007 - Close As You Get
· 2008 - Bad For You Baby
Con gli Skid Row
· 1970 - Skid
· 1971 - 34 Hours
· 1990 - Moore Shiels Bridgeman
Con i Colosseum II
· 1976 - Strange New Flesh
· 1976 - Electric Savage
· 1977 - War Dance
Con i Thin Lizzy
· 1979 - Black Rose: A Rock Legend
Con Greg Lake
· 1981 - Greg Lake
· 1983 - Manoeuvres
Con i BBM
· 1994 - Around The Next Dream
Con gli Scars
· 2002 - Scars
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