Creò la penna a sfera (poi chiamata Biro, dal suo nome) intorno alla fine degli anni trenta insieme al fratello György. Con l'intento di trovare una soluzione al problema delle macchie che le penne stilografiche lasciavano sui fogli, Biró provò a sostituire il tipo di inchiostro che si usava per scrivere con quello delle rotative che stampavano i giornali. Il nuovo liquido era però viscoso e rendeva difficoltosa e poco fluida la scrittura e così a Bíró venne un'altra idea: all'interno della punta inserì una piccola pallina metallica che permetteva la distribuzione omogenea dell'inchiostro.
( Sembra che l'idea gli venne vedendo una palla che rotolava in una pozzanghera e lasciava poi una striscia bagnata sulla strada).
Si dice anche che fu Italo Calvino, qualche anno dopo la sua diffusione, a chiamare la penna a sfera "biro" in onore del suo inventore.
Era nata la penna a sfera.
Le sperimentazioni di Bíró vennero interrotte per il precipitare degli eventi storici: ci si avvicinava alla seconda guerra mondiale ed egli assieme alla famiglia si trasferì in Argentina, dove iniziò la produzione della sua penna con il contributo di vari esperti. Affinché il funzionamento fosse corretto era necessaria una pallina metallica di fattezze precise che solo una ditta svizzera fu in grado di produrre.
Dopo successive e numerose modifiche e migliorie, prima con la presentazione della STRATOPEN che funzionava con l'inchiostro a caduta libera (la penna doveva stare in verticale) e successivamente della BIROME migliorata da Bíró nella capillarità al posto della caduta a gravità e rendendola a scatto, nel 1943 brevettò la sua invenzione.
I costi di produzione erano però piuttosti elevati e la penna a sfera risultava un prodotto d'elite.
I fratelli Bíró cedettero il brevetto al barone italiano naturalizzato francese Marcel Bich che riuscì a produrre una penna abbattendo i costi del 90% e la commercializzò in tutto il mondo. La prima penna a sfera venne presentata nel 1945 in Argentina con il nome Eterpen, ma fu subito associata al nome del produttore con una piccola variante (BIC anziché Bich).
Se l'inventiva di Bíró e la ricchezza ed il fiuto degli affari di Bich non si fossero incrociate, oggi, forse, non avremmo la penna a sfera.
Oppure, forse, qualche predecessore avrebbe addirittura anticipato tale invenzione.
Infatti i primi progetti per realizzare la penna a sfera risalgono a Leonardo Da Vinci: si trattava di un tubo d'ottone con delle scanalature che facilitavano il percorso dell'inchiostro che si concludeva giungendo su una piccola sfera posta a chiusura del tubo d'ottone.
Secoli dopo, un conciatore di pelli statunitense, John Loud, brevetta nel 1888 una penna senza pennino, che cioè trasferisce l'inchiostro alla pelle, quel che interessava a lui, per mezzo di una sfera girevole. Ne brevetta parecchie altre per molti anni, ma non ne produce alcuna.
Infine, due cecoslovacchi, Frank Klimes e Paul Eisner commercializzano, nel 1935, una penna in cui l'inchiostro è forzato verso la sfera da un pistoncino, chiamandola ROLPEN.
Tuttora la penna a sfera migliore, come rapporto tra qualità e prezzo, ed anche la più largamente diffusa e venduta resta la mitica Bic Cristal.
Vi siete mai chiesti perché quasi tutti gli atti ufficiali (contratti, rogiti, assegni ecc..) vengono compilati esclusivamente con la Bic Cristal presente in quantità nelle apposite sedi? Il motivo principale è che l'inchiostro contenuto è realmente indelebile, la scrittura è scorrevole ed nel caso di indebita casuale sottrazione della stessa passa inosservata (?). Provate a fare altrettanto con una Mont Blanc.
1 commento:
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