mercoledì 8 ottobre 2014

Disabilitare servizi con contenuti a pagamento su H3G

Aggiornamento del presente post:
Grazie ad un commentatore anonimo ho ricevuto l'indicazione di un sito che permette di far valere i propri diritti in merito ad indebite attivazioni di servizi a pagamento. 
Si chiama  SOS DISSERVIZIO TELEFONICO


Ho deciso di scrivere questa guida visto le continue lamentele da parte di molti utenti che navigano usando il proprio telefono Android con operatore H3G, e si sono ritrovati con delle sorprese nel conto telefonico di spese assolutamente ingiustificate.

Innanzi tutto c’è da sapere che questi addebiti avvengono a causa della navigazione internet tramite il portale dello Store 3 e ne sono soggetti sia gli utenti privati che aziendali; sia con ricaricabile che con abbonamento. Quindi anche chi non ha un telefono brandizzato H3G non è al riparo di tutto ciò.

Lo Store 3 è il sito gestito dall’operatore stesso dal quale è possibile scaricare contenuti a pagamento. Il problema è dovuto al fatto che le pagine di questo sito sono a pagamento, 9 cent/Euro per pagina visualizzata (non contano le pagine di errore). Inoltre chi ha un telefono brandizzato si ritrova delle applicazioni di 3 che rimandano a questo sito di contenuti. Sappiate però che nessuna legge vieta di mettere un sito a pagamento, il problema è quello di avvisare l’utente in maniera lecita in modo che questo ne sia consapevole.

Fa eccezione a tutto ciò l’App ufficiale che trovate nel Play Store e il sito “Area Clienti 133” raggiungibile a questo indirizzo: http://ac.tre.it/133/profilo.jsp

N.B. Questo sito non prevede nessun addebito per la sola apertura delle pagine ed è quindi completamente gratuito come è scritto in calce nello stesso, può capitare però che vi imbattiate in pagine di errore dove compare un link denominato “CHIUDI” che vi riporta all’APP STORE 3, NON cliccatelo MAI, altrimenti scatta l’addebito. FATE ATTENZIONE!!

Le precauzioni da prendere vanno bene per qualsiasi telefono, sia con marchio 3 che non. Sappiate inoltre che l’unico modo per risolvere il “problema” alla radice è quello di avere il proprio telefono con i permessi di ROOT (accesso alle cartelle di sistema), procedura che invalida la garanzia per molti produttori, ma comunque reversibile, ovvero è possibile riportare il proprio device allo stato originario, nel caso in cui vi dobbiate rivolgere all’assistenza.  Per quelli che hanno il telefono “marchiato” un altro modo per ovviare a questo è quello di flashare una rom NO BRAND in modo da eliminare tutte quelle App inutili di 3. Procedura che come la precedente va ad invalidare la vostra garanzia e che consiglio solo ad utenti esperti.

giovedì 25 settembre 2014

I VIAGGI NEL TEMPO: Fantasia o Realtà?

Quando si parla di UFO la maggior parte delle persone pensa ad esseri provenienti da altri mondi. Questa sembra essere l’ipotesi più plausibile della presenza di questi oggetti sulla Terra. Un’altra possibile ipotesi è la seguente: potrebbe esistere la possibilità che i visitatori non vengano da un altro mondo ma più semplicemente dal nostro. No non si parla di una civiltà sconosciuta o di una ricomparsa degli abitanti di Atlantide, ma più semplicemente del futuro.

Questa ipotesi, vista fino a qui risulta alquanto fantascientifica, ma da quello che ultimamente la fisica ci ha svelato, questo non sembra poi tanto impossibile. Quanto la provenienza da altri mondi, essa potrebbe anche spiegare molti strani misteri come l’abduction, il sezionamento di alcuni animali e soprattutto la loro costante presenza attraverso il tempo.

Vediamo ora quello che la fisica ci dice riguardo alla possibilità di viaggiare attraverso il tempo e sulla possibilità teorica di costruire una macchina capace di fare questo viaggio.  Gli studi più profondi in materia di viaggi temporali, prendono corpo dalle ben note teorie della relatività di Einstein, quella speciale, e generale, penso entrambe note al grande pubblico in via divulgativa.
Esistono in natura vari modi per viaggiare attraverso il tempo.

VIAGGIARE A VELOCITA’ RELATIVISTICHE

Viaggiare a velocità relativistiche apre nuove e strane porte per i viaggiatori, questo perché si viaggia a velocità vertiginose che vanno nell’ordine dell’80 – 99,9% della massima velocità possibile, nel vuoto nel nostro universo, di 300.000 Km/s.
La luce percorre in un anno di viaggio la riguardevole distanza (una sciocchezza in scala cosmologica) di 9.463 trilioni di chilometri, il che ci porta a comprendere che un pianeta che disti dal nostro 10 anni luce, abitato da essere intelligenti veda il nostro pianeta con un ritardo di 10 anni rispetto l’attuale; questo significa che vedono la nostra amata Terra nel passato.

lunedì 15 settembre 2014

NIKOLA TESLA: GLI ESPERIMENTI SEGRETI SUI VIAGGI DEL TEMPO


 Nikola Tesla scoprì per caso i segreti del viaggio nel tempo e i relativi pericoli derivanti dalla modifica del quadro cosmico che governa le leggi del tempo e dello spazio.

   Sono da tempo ammiratore del grande Nikola Tesla. Ecco un uomo il cui genio è andato ben oltre le più alte menti del suo tempo.

   La mia scuola elementare era priva di qualsiasi argomento riguardante Tesla o le sue grandi conquiste. Nella vita quotidiana, solo il Tesla-Coil viene ricondotto dal grande pubblico al suddetto genio. I libri di testo sembrano non trovare posto tra le loro pagine per questo grande uomo, e gli insegnanti raramente pronunciano il suo nome. Fortunatamente, alcuni si sono accorti dell’ingiustizia che stava alla base della totale assenza di Tesla nei programmi scolastici, cominciando ad insegnarne finalmente la storia. Penso che Nikola Tesla sia stato l’uomo che ha inventato il 20° Secolo.

Ma rimane un interrogativo.
Un interrogativo che non ha solo danneggiato Nikola Tesla, ma anche l’intera umanità.

Sappiamo che l’ufficio brevetti statunitense ha concesso molti brevetti per le invenzioni di Tesla. Queste sono state le invenzioni che Tesla e i suoi investitori hanno ritenuto come potenzialmente redditizi – il motore a corrente alternata è un ottimo esempio di come le invenzioni di Tesla abbiano cambiato il mondo. Tuttavia, Tesla ha inventato anche un numero imprecisato di altri oggetti che non sono mai stati brevettati per una ragione o per un’altra. Tesla aveva un acuto senso per gli interessi finanziari, ma lavorò anche a tecnologie che semplicemente soddisfavano la sua curiosità. Di queste invenzioni, non sappiamo praticamente nulla.

giovedì 28 agosto 2014

Parte Terza Cap. 5

 Questa per ora è l'inizio della parte terza del libro " L'Uomo della Fondazione", purtroppo fermo da diversi anni fa. E' l'ultima parte che scrissi impaginandola.

                                                    Parte terza

                                           

TRANTOR   Anno 0001 EF.


                                                    5


“ Impossibile! “  Fu la mia risposta -
Disse Jeffrey, ricordando e raccontando, per l’ennesima volta l’inaspettata visita ricevuta mesi addietro.
“E lui inizialmente come la prese? “
Incalzò Dorothy, la sua compagna di sempre.
“ Come la prese? “…
“ Come solo un grand’uomo sa fare, perché devi sapere …., ma questo già lo sai! Chissà quante altre volte ti ho annoiato con questo racconto “.
“ Oh, no, Jeffrey caro, lo sai che non mi stancherei mai di ascoltarti, specie da quando rivedo nei tuoi occhi quella luce di entusiasmo giovanile che mi fece perdutamente innamorare. Eppoi alla nostra età bisogna rinnovare continuamente i tanti ricordi per conservarli sempre vivi nella memoria “.
-Era il gior… una mattina di cinque mesi fa, quando sentii bussare a mani nude alla nostra porta d’ingresso. Mi ci vollero diversi secondi per capire ed individuare la fonte di quei battiti ritmati; e solo dopo averne sentito una seconda mandata, a conferma di quanto avevo interpretato, mi recai alla porta, azionai il dispositivo di visione, almeno quello funzionava ancora, e dall’avvenuta trasparenza interna apparve un vecchio.
-Un vecchio? –ripeté con stupore Dorothy.
-Si, un uomo anziano quanto me – si corresse precisando.
Ben vestito, dall’aspetto stanco ma con occhi intensi, segno di una sapienza e lucidità non ancora perduta.
Azionai nuovamente il Visivision regolando questa volta a figura intera. Così lo vidi seduto su di una sedia a rotelle. Al suo fianco un giovane dall’aspetto rassicurante. Di colpo capii chi era l’inatteso e mattiniero ospite, e …
-Che perspicacia, capire di colpo. L’uomo più famoso di Trantor – disse con sarcasmo la donna.
-Beh, certo! Avrei voluto vederti al posto mio.
Ricevere una visita, e già questo è di per se un evento, alle 7,40 del mattino, orario alquanto insolito per una visita almeno di cortesia e fatta dal nostro beneamato ed indimenticabile Primo Ministro.
Roba da non credere – contraccambiò con tono di finto risentimento.
Allora aprii la porta e ….Ora dormi, cerca di riposare ancora un po’, che è tardi.-
E lei a malincuore si addormentò, non prima però di aver ricevuto la promessa per la ripresa del racconto, al punto esatto d’interruzione, per il giorno dopo.

Era più di un anno, ormai, che Dorothy Wyner, la sua prima ed unica compagna accettava con ineluttanza il lento ma inarrestabile progredire della malattia che la obbligava ad una semi infermità fisica. E, cosa ancora più grave, anche se sicuramente l’aiutava da accettare il suo stato, anzi a considerarlo un fattore temporaneo, era la perdita parziale ma costante della memoria.
Non riusciva, non più, a ripescare autonomamente i particolari, neanche dal più recente passato.
Era come se dopo aver letto un libro, ricordarsi unicamente di averlo fatto, del genere letterario e, forse, se facile, del titolo.
Allo stesso modo, Dorothy, ricordava di aver sposato in giovane età il suo Jeffrey, che era stata felice e lo era tuttora al suo fianco.
Mentre gli avvenimenti, i particolari della loro lunga unione, ricordi mai morti, si risvegliavano al suono dei racconti che il suo compagno con infinita pazienza e amore le dedicava.
Quotidianamente le raccontava di se stesso, del loro incontro e dell’amore che li univa.
Le descriveva i sogni; le ambizioni; il loro progetti; le gioie e le amarezze; i giorni felici; le passate angosce e le attese vane, senza omissioni ne false ricostruzioni.
I perduti ricordi riemergevano vivi, dolci nella memoria.
Mentre nel cuore si rinnovava l’amore.
-Sono nato su Comporellen 71… quasi 72 anni fa – così Jeffrey Availor raccontava – e venni su Trantor, non ancora ventiduenne con in tasca una laurea in Ingegneria Termodinamica e Nucleare unicamente per la preparazione alla specializzazione in Tecnica-Automatismi-Termodinamici.
Nella settimana successiva al conseguimento si verificarono due eventi del tutto imprevedibili: conobbi te e mi innamorai perdutamente e ricevetti la proposta di assunzione da parte della M.I.D.A. (Mecchanical Industries Dinamic Automatic).
Due eventi dissimili ma complementari che mi convinsero a restare su Trantor.

lunedì 18 agosto 2014

ARTURO MALIGNANI e il Vuoto Industriale

Il nome di Arturo Malignani si lega in parte a quello di Alessandro Cruto e all’avventura della lampadina a incandescenza italiana.

Arturo Malignani fu il padre di un ritrovato impiegato per lunghi anni in molte fabbriche sparse in tutto il mondo. Tutto nacque dalla seconda esigenza fondamentale nella fabbricazione della lampadina (la prima era quella del filamento), ovvero quella di poter facilmente ottenere il vuoto nell’ampolla di vetro.


All’inizio dell’industria delle lampadine, la soluzione del
problema era ottenuta dall’impiego della così detta pompa Sprenghel, apparecchio fino allora usato solo nei laboratori. 
Il suo principio era basato sull’impiego di un tubo barometrico, lungo un metro e del diametro approssimativo di tre millimetri, in cui veniva iniettato uno spruzzo di mercurio che, sminuzzandosi in tante minutissime goccioline, discendeva rapidamente ed aspirava l’aria contenuta nel palloncino.

Un sistema decisamente poco pratico che, all’inizio della sua applicazione, necessitava di una pompa per ogni lampadina. L’operazione inoltre richiedeva alcune ore e le esalazioni del mercurio rendevano pericolosissima questa industria per gli operai che vi erano adibiti.

Finché l’illuminazione elettrica fu ai suoi inizi e il consumo delle lampadine limitato, questi inconvenienti, pur gravi, furono sopportabili, ma, in seguito, quando la richiesta delle lampadine crebbe vertiginosamente, con il diffondersi del nuovo sistema in tutto il mondo, la produzione del vuoto, affidata a congegni così delicati e lenti si trasformò in vera calamità. 
Questo stato di cose durò fino al 1895, in cui venne reso noto il sistema Malignani.
Nato ad Udine nel 1865, Arturo Malignani iniziò a lavorare nella sua città facendo il fotografo , ma di pari passo si appassionò a svariati problemi di chimica, fisica e meccanica. Per suo merito, Udine fu una delle prime città d’Europa a conoscere l’illuminazione elettrica. 

A soli 23 anni, nel 1888, aiutato da alcuni investitori locali, installò una prima centrale termoelettrica con la relativa distribuzione per l’illuminazione, aggiungendovi un laboratorio per la produzione delle lampadine elettriche necessarie all’azienda. Da allora dedicò tutti i suoi studi al perfezionamento di quest’ultime, specialmente ad ottenere l’aumento della durata.
Si convinse che la lunghissima durata dello svuotamento delle ampolle non fosse tanto dovuta all’eliminazione dell’aria, quanto alla necessità di espellere i gas prodotti durante l’operazione dall’accensione del filamento. Senza l’eliminazione di questi gas, che producevano attorno al filamento un’aureola azzurrognola, il vuoto non tardava a diventare insufficiente, determinando una rapida diminuzione di luce e, dopo breve durata, la rottura del filamento.
Malignani, dopo infinite prove, trovò che lanciando nelle ampolle dei vapori di fosforo, questi si combinavano con il gas blu dando luogo ad un precipitato il quale lasciava un vuoto perfetto e permanente. 

Trovato il modo di perfezionare il vuoto con l’intervento chimico, il geniale friuliano pensò pure di creare un tipo di pompa che funzionasse più rapidamente di quella a mercurio e permettesse lo svuotamento contemporaneo di un gran numero di lampadine.
Il primo successo lo ottenne con una pompa ad olio, il cui cilindro era lungo ben quattro metri, ed era manovrata da due uomini che camminavano avanti ed indietro. Non era ancora un metodo pratico e, subito dopo, Malignani costruì una pompa azionata meccanicamente composta di diversi grossi cilindri posti in serie di cui il primo faceva il vuoto nel secondo, il secondo nel terzo e così via.

Con questo sistema, completato dal metodo chimico, bastava un tavolino largo quanto un’ordinaria scrivania per ottenere una produzione sufficiente all’impiego in un salone di molte centinaia di metri quadrati. L’abolizione dell’uso del mercurio toglieva ogni pericolo per la salute degli operai. Queste radicali innovazioni funzionarono a Udine per alcuni anni, senza che Malignani pensasse a brevettarle. Avendo creato tutto da sé, senza ricorrere ad insegnamenti altrui, era persuaso che altrove si facesse altrettanto, se non di meglio.

Nel 1892 un tecnico tedesco di passaggio casualmente ad Udine gli dimostrò e lo convinse del contrario, spingendolo a brevettare le sue trovate ed a farle conoscere.


Il successo fu immediato. All’inventore friulano piovvero richieste da tutte le parti del mondo. Lo stesso Edison mandò a Udine alcuni tecnici per verificare i risultati ottenuti e in seguito alle prove lo chiamò a New York, per stabilire un contratto di cessione dei brevetti. Malignani partì per gli Stati Uniti portando un modello di pompa perfezionato, con cui si poteva produrre il vuoto in meno di un minuto per lampadina.

sabato 2 agosto 2014

WILHELM REICH e L'Energia Orgonica

Nel corso della storia sono stati molti gli uomini che con le loro scoperte, le loro idee e la loro saggezza avrebbero potuto trasformare questo mondo in un posto meraviglioso, abbondante di tutto ciò che è necessario a ogni essere per vivere libero, sereno e felice.

Questi uomini sono stati ridicolizzati, diffamati, isolati e talvolta uccisi dall’autorità di turno per mantenere la società nello status quo imperante.

Tra i tanti nomi è doveroso menzionare il Dr. Wilhelm Reich (Dobrzcynica 24 Marzo 1897) che effettuò una delle scoperte più sensazionali del secolo insabbiate a livello politico: l’Energia Orgonica.

Reich dopo aver servito l’esercito austriaco sul fronte italiano, iniziò a frequentare l’Università di Vienna e prese la laurea in medicina nel 1922. Mentre studiava per il suo dottorato, Reich divenne il pupillo del Dr. Sigmund Freud, dove egli stesso divenne un pioniere della psicoanalisi.

In questi anni si concentrò insieme a Freud nel curare i pazienti affitti da diversi tipi di nevrosi. Reich era d’accordo con la teoria di Freud secondo cui la nevrosi e alcune disfunzioni all’interno del corpo erano causate da blocchi che non permettevano agli istinti sessuali di esprimersi liberamente.

In seguito però, dati i numerosi insuccessi che si susseguivano, egli prese le distanze da Freud per quanto riguarda la terapia che quest’ultimo utilizzava per curare quei malori. Tale terapia consisteva nel sublimare la sessualità del paziente, togliendoli dall’inconscio le pulsioni sessuali e portarlo a rinunciare in modo consapevole alle passioni stesse.

venerdì 25 luglio 2014

WALTER RUSSEL “ L’Energia di Punto Zero”



Walter Russell (1871-1963) è stato per la prima metà della sua vita un ritrattista, architetto, autore, compositore, scultore e filosofo di fama mondiale.

Nel 1926, con la pubblicazione di “The Universal One” contenente sue tabelle periodiche, ha predetto l’esistenza di deuterio e trizio, nonché tutti gli elementi transuranici come il plutonio e nettunio.

Nel 1927 è riuscito al Westinghouse Lamp Laboratories a tramutare l’acqua in 17 sostanze diverse. I suoi scritti scientifici e lavoro gli è valso un dottorato di Scienze dalla “American Accademy of Sciences” nel 1941.

Negli ultimi anni della sua vita, il dottor Russell ha pubblicato diversi libri sui principi per la trasmutazione degli elementi per poi focalizzarsi sulla dimostrazione di nuovi principi scientifici di energia sostenibile e anti inquinamento, ponendo quindi le basi per quella che oggi viene chiamata “free energy technology”.

Walter Russel quindi è stato una figura di primo piano nella fisica e cosmogonia. Egli postulò che l’universo è stato fondato sul principio unificante di interscambio ritmico bilanciato. Sebbene un numero consistente dei suoi lavori siano stati pubblicati, solo alcuni, sono stati verificati e accreditati da accademici tradizionali.

L’Accademia di massa considera Walter Russel come uno pseudo scienziato.

In realtà Russel trascorse la sua vita a divulgare le sue concezioni scientifiche cercando di renderle comprensibili anche ai profani.
Russel ha sviluppato e testato bobine “counter-wound coils”, ciascuna a forma di coni sovrapposti.                                        L’apparecchio si basa sul “principio di moltiplicazione di potenza” discusso nei molti libri che aveva scritto.

Secondo una nota datata 1961 sul lavoro svolto per la NORAD
scrive, il dispositivo ha funzionato: a causa del falso concetto di gravità che assume di essere forza di attrazione che tira verso l’interno dall’interno, invece di una forza ciclica che controlla l’espansione del freddo in calore, e l’espansione di calore in freddo… Il primo principio della natura, per la produzione di energia e la costruzione della materia è produrre calore dal freddo dello spazio. Il calore così prodotto irradia di nuovo nel freddo per completare il ciclo di onda che si ripete automaticamente in questo universo senza età e di continuità infinita.

Il 10 Settembre 1961, Walter e la moglie Lao riferirono ai loro contatti presso il NORAD, che le bobine hanno funzionato e che il presidente degli Stati Uniti potrebbe annunciare al mondo che una “maggiore, più potente e sicura energia di quella atomica” potrebbe essere fornita per l’industria e trasporti.

Walter Russel era convinto di aver trovato e dimostrato una nuova fonte di energia e con un processo di conversione per quello che ora è conosciuto come l’energia di punto zero ossia “ zero point energy”.


Nel corso della sua vita, ancora non è stato determinato il momento esatto, Walter Russel e Nikola Tesla si incontrarono per discutere le rispettive cosmologie. 
Tesla riconobbe la saggezza e la potenza dell’insegnamento di Russel e invitò Russel a rinchiudere la sua conoscenza in una cassetta di sicurezza per 1000 anni fino a quando l’uomo non sarà pronto per questo.

fonte qui

venerdì 18 luglio 2014

KINETIC DRIVE SYSTEM di Leonardo Grieco


Il meccanico di Saltrio (Varese) Leonardo Grieco ha messo a punto un dispositivo denominato Kinetic Drive System che permette alle auto di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60% e allungare la vita del motore del 80%.

Dopo essere stato scartato dalle più grandi case automobilistiche, il suo Kds, dopo essere stato brevettato, ha ottenuto dalla motorizzazione svizzera l’autorizzazione ad essere montato sui veicoli e in un officina del Canton Ticino è già possibile farselo installare per poco meno di 2.000 euro.


Per un addetto ai lavori non è semplice intuirne il funzionamento, ma in buona sostanza il Kds è composto da una centralina che interviene sul meccanismo della frizione.

 “Una volta accelerata la massa – spiega l’inventore – la macchina resta su un numero di giri ottimale e ad ogni cambio di marcia, grazie a questo sistema si risparmiano 700 giri motore.
Infatti, mentre normalmente si scende al minimo di giri, qui si utilizza il motore soltanto quando dà la coppia migliore, fra i 1.700 e i 2.300 giri. Praticamente a parte lo spunto iniziale, la macchina viaggia quasi sempre a basso regime, basta dare un colpo di gas ogni tanto e ci si mantiene a velocità di crociera. Il pedale della frizione non c’è e per cambiare si usa solo la mano”.

Il signor Grieco ha montato il sistema su una vecchia Skoda 1900 turbo diesel: Ho già fatto 50 mila chilometri con questa macchina e i risultati sono sorprendenti. Quest’auto, che oggi ha 290 mila chilometri, fa abitualmente attorno ai 500 chilometri con un pieno, da quando ho montato il sistema Kds sono stabilmente sopra i mille”.

Al signor Grieco dobbiamo credere sulla parola. Oltre ad aver visto la centralina montata e ad aver percepito il suo vibrante entusiasmo, non abbiamo infatti a disposizione elementi empirici sufficienti ad avvalorare la sua scoperta, se non un breve viaggio di prova da cui abbiamo potuto constatare che il pedale dell’acceleratore viene usato davvero poco.

Se quanto promesso fosse vero si tratterebbe di una innovazione sensazionale. Con macchine capaci di percorrere normalmente 50 km con un litro. 

Di questa vicenda colpisce anche un’altra cosa: Questa scoperta potrebbe valere metà del combustibile mondiale – dice Grieco – ci ho speso dieci anni di lavoro e tentativi. Soldi, tempo e impegno. Nessuno ha però voluto darci retta. Nessuno ha voluto vederlo e capirne il funzionamento. Abbiamo scritto alle case automobilistiche di tutto il pianeta: a Marchionne, a Montezemolo, negli Stati Uniti, in Corea, dappertutto. Abbiamo speso un capitale in lettere e raccomandate. Le risposte che ci sono arrivate sono tutte uguali. Hanno tutte lo stesso desolante tenore, ne ho un cassetto pieno”.

Insomma, Grieco ha scritto e presentato il suo Kds alle principali case automobilistiche che hanno sempre risposto alla stessa maniera: “Ci dispiace tanto, ma la sua invenzione non ci interessa”. ma l’inventore del Kds non ci sta: Questi signori dovrebbero scendere dalle loro scrivanie e toccare con mano, sedersi sulla macchina e provarla prima di dire che non gli interessa. Prima provi, studi, poi mi dici che non funziona. Una bocciatura motivata la posso anche accettare. Ma una chiusura a priori no. Nelle cose, per capirle, bisogna metterci il naso”.


Dal momento che nessuna casa automobilistica ha creduto nel progetto, Grieco ha stretto un accordo con un’officina elvetica che ha accettato di montare il sistema sulle auto svizzere: Siamo andati alla motorizzazione del Canton Ticino, hanno provato il sistema, hanno verificato le caste e dopo dieci giorni avevamo in tasca l’autorizzazione a montarla. Una cosa simile in Italia, con tutta la burocrazia sarebbe impossibile”.

fonte qui

mercoledì 9 luglio 2014

LA LAMPADINA IMMORTALE DI BENITO MURROS

             

Nell’immagine è evidenziata apparentemente una semplice e comune lampadina. 

Questa ha una particolarità che la rende praticamente “immortale”: è stata sviluppata con una tecnologia che, al contrario delle normali lampadine, non è sottoposta al fenomeno dell’obsolescenza programmata.

Cosa significa questo termine?
Solitamente tutto ciò che troviamo in commercio ha una scadenza propria, una fine programmata che permette alle industrie di immettere sul mercato mondiale prodotti tecnologicamente sempre più avanzati e di livello superiore, a scapito di quelli già presenti.

Questo avviene nell’economia industriale, soprattutto per prodotti di origine elettrica o elettronica. In pratica le industrie produttrici utilizzano appositamente materiali di qualità inferiore o componenti facilmente deteriorabili che accorciano la vita del prodotto rendendolo obsoleto o inutilizzabile dopo un certo periodo di tempo, spesso in prossimità dell’uscita sul mercato di prodotti simili ma tecnologicamente più aggiornati.

Tutto questo, ovviamente, serve esclusivamente ad aumentare i fatturati commerciali. Questo perché il sistema economico-monetario che regola la nostra società sta in piedi solo se si continua a consumare senza sosta e per avere la certezza che ciò avvenga occorre creare il “bisogno”, la “necessità”. Quindi vengono prodotti oggetti pensati e realizzati per durare poco, in modo che vengano costantemente ricomprati.

Ora però questa torbida tattica industriale sta per essere messa a rischio dall’invenzione di un giovane impiegato, Benito Muros, che lavora presso l’OEP Electris come responsabile di un programma appositamente ideato per combattere l’obsolescenza pianificata.

In pratica l’uomo ha ideato un tipo di lampadina che arriva a risparmiare dal 70% al 95% dell’energia normalmente utilizzata da una normale lampadina. Ciò vuol dire che se voi utilizzaste una di queste lampadine per la vostra camera da letto, essa sopravvivrebbe anche alla vostra dipartita, continuando a funzionare nel tempo. In più essa possiede anche la caratteristica di non scottare al tatto e di non bruciarsi se sottoposta a ripetute accensioni.

La notizia, ovviamente positiva per tutti noi, non lo è stato però interamente per il giovane inventore spagnolo che avrebbe subito serie ma prevedibili minacce di morte per se e per i suoi familiari qualora avesse introdotto sul mercato questa nuova tecnologia.
Nonostante le minacce ricevute l’uomo ha però coraggiosamente denunciato il fatto alle autorità locali dichiarando che continuerà a difendere il programma per il quale sta ancora attualmente lavorando.

fonte qui
sito ufficiale del prodotto disponibile www.oepelectrics.es



domenica 29 giugno 2014

VICTOR SCHAUBERGER "L'Energia Vitale dell'Acqua"

  IL VORTICE RIPRISTINA L’ENERGIA VITALE DELL’ACQUA

Victor Schauberger (1885-1958), era un uomo austriaco di grande cultura, guardia forestale, naturalista, inventore e sperimentatore della Biomimetica: lo studio dei processi biologici della Natura al fine di risolvere i problemi umani.
Un genio le cui idee e intuizioni, come Tesla, erano molto più avanti del suo tempo e che gli valsero il nome di “The Wizard Water”, il Mago dell’Acqua.


Già durante la prima metà del 20° Secolo, mise in guardia, con insistenza, contro le conseguenze dello sfruttamento illimitato dell’ambiente proponendo lo sviluppo di metodi completamente nuovi per la produzione di energia in armonia con la Natura.
Schauberger passò per questo motivo gran parte della sua vita ad osservarla.

Notò che spesso la Natura utilizzava il modello a spirale come per esempio, negli avvolgimenti conici delle conchiglie, nelle corolle dei fiori, in diverse piante, nei tornado e nelle galassie stellari.
Diceva che la natura è l’insegnante più importante e il compito della tecnologia non è quello di correggerla ma quello di imitarla.

Formulò il principio “ C & C”: Comprendere e Copiare la Natura.
Studiando i pesci nei torrenti e osservando il ciclo naturale dell’acqua, sviluppò una nuova concezione di energia naturale.

Creò sistemi di depurazione dell’acqua e mostrò come l’aria e l’acqua potevano essere sfruttate come carburanti per molte macchine.

Sviluppò nuove forme di propulsione attraverso il suo motore ad “implosione” e dei metodi per produrre energia elettrica direttamente dall’acqua.

Le conoscenze di Schauberger in Natura, hanno ruotato sulle caratteristiche essenziali dell’acqua come sostanza vivente che pulsa e stimola tutta la vita, sia organica che inorganica.
Fu uno dei primi scienziati ad esplorare le potenzialità del movimento del vortice in acqua chiamato “implosione”.

La Natura produce energia da un lento, freddo, implosivo movimento verso l’interno, mentre le nostre attuali tecnologie si basano su un esplosivo movimento centrifugo, che è uno spreco, inquinante e distruttico”.


Le molecole dell’acqua non sempre si connettono tra loro in modo identico.
Quando l’acqua segue il fresco, sinuoso corso a spirale di una sorgente di montagna, le molecole si collegano nel loro originale “perfetto” modello.     

I turbini e vortici del suo corso si comportano come il sistema immunitario, e guarisce e rienergizza se stesso.
La purezza e la vitalità dell’acqua alla fine della corsa è molto maggiore di quanto non fosse all’inizio del suo corso e viene arricchita con vitali informazioni.

Schauberger lavorò su progetti che avevano lo scopo di vitalizzare l’acqua seguendo gli stessi principi che aveva osservato nei ruscelli di montagna. L’acqua può essere utilizzata con successo per curare molti mali, ma per fare questo è preferibile usare acqua viva.

Le applicazioni delle sue idee e le sue invenzioni, includono dispositivi per la raffinatezza qualitativa dell’acqua, la creazione di “acqua viva”, ancora oggi utilizzati.

      L’acqua è Energia Vitale.                                                L’acqua nei contenitori è priva di vita.
                  Il vortice ripristina l’Energia Vitale

fonte qui



giovedì 19 giugno 2014

L’ EFFETTO KIRLIAN


L’effetto “Kirlian” fu brevettato nel 1948 a Mosca e, sebbene non sia effettivamente utile nella ricerca della “bio-energia”, fu ed è ancora largamente usato nell’industria metallurgica per analizzare la resistenza dei materiali all’usura e per studiare la conducibilità delle vernici.


Semyon Davidovich Kirlian (1898 – 1978) viveva a Krasnodar, in Unione Sovietica, e faceva riparazioni su apparecchi elettrici nel suo piccolo laboratorio. Kirlian non si era laureato, non era uno scienziato, non era un fotografo. Il ruolo più prestigioso che ottenne fu come riparatore ufficiale degli impianti elettrici dell’ospedale del suo paese.


Proprio in ospedale, mentre svolgeva il suo lavoro, fu colpito e percorso da una forte scarica elettrica. Fortunatamente non subì alcun danno fisico, ma durante l’incidente vide sprigionarsi dal proprio corpo dei raggi luminosi di diversi colori.

Impressionato e incuriosito da tale fenomeno, Kirlian decise di fare di tutto per riuscire a trovare il modo di documentarlo. Scelse la fotografia come strumento di registrazione e iniziò così i suoi esperimenti.

All’epoca venivano usate ancora le lastre di vetro; la mano doveva essere a contatto con il vetro e appoggiata su un tavolo di legno che isolava così dal terreno. La lastra fotografica veniva appoggiata a un elettrodo collegato a un generatore e rimaneva avvolta in carta scura a trama fittissima per evitare che la luce potesse filtrare e impressionarla prima del tempo.

Così Kirlian, tramite un interruttore che gli diede una breve scossa, riuscì a scattare la sua prima fotografia elettrica, ma fu durante lo sviluppo in camera oscura che vide comparire sulla lastra la sua mano, con l’evidenza dello scheletro e con un misterioso alone intorno.

Questi esperimenti continuarono su ogni parte del corpo e sempre si presentò quell’alone colorato che fu da lui definito “aura”, l’impronta dell’energia vitale del corpo fotografato che si sprigionava ad ogni scatto.

Con il tempo poté sperimentare su moderne pellicole a colori e fu a quel punto che la sua “aura” prese colore, manifestandosi in sfumature di blu, rosso, giallo e arancione.

Kirlian era convinto di poter fotografare l’energia vitale delle persone, degli animali, dei vegetali; ma quando iniziò a fotografare oggetti inorganici, pensò che il fenomeno doveva essere probabilmente di altro genere e svanì così, per lui, la speranza di aver trovato l’essenza energetica.

E’ interessante la storia di Kirlian, ma è bene saper che lui non fu il primo a sperimentare l’elettrofotografia, di cui i primi esperimenti risalgono al 1700.

Nel 1880 Nikola Tesla fotografò alcune corone (così si chiamano gli aloni luminosi che vengono creati dal passaggio dell’elettricità) tramite la sua famosa bobina.

Nel 1900 altri scienziati usarono la bobina Tesla per fotografare fenomeni elettrici, come fece successivamente l’elettricista russo.


fonte qui

giovedì 12 giugno 2014

HYPERLOOP "Il Treno delle Meraviglie"

Elon Mask, “l’uomo delle meraviglie”, il miliardario fondatore di PayPal, il metodo di pagamento online più usato al mondo; fondatore di Space X, la più grande compagnia spaziale privata: ha mandato le sue navicelle automatiche sulla Stazione Spaziale Internazionale e promette di costruire una colonia su Marte nel corso della sua vita; fondatore della Tesla Motors: ha iniziato la produzione di massa di auto elettriche.

Ora l’imprenditore americano di origini sudafricane è pronto alla sua nuova impresa “l’Hyperloop”: un treno superveloce in grado di raggiungere una velocità di oltre 1.000 Km/h e di coprire la distanza Los Angeles-San Francisco (circa 600 Km) in appena 30 minuti.
Hyperloop è stato definito un quinto sistema di trasporto dopo l’auto, l’aereo, il treno e la nave. Tra i quattro, si avvicina di più a un treno, anche se non avrà rotaie.

L’imprenditore americano lo definisce più simile a un Concorde da superficie: non supererà il muro del suono ma dovrebbe superare significativamente la velocità di crociera degli aerei di linea e viaggiare a circa 1.100 chilometri orari. Per riuscirci l’Hyperloop dovrà minimizzare l’attrito con l’aria. Ciò fa pensare a un’evoluzione delle attuali ferrovie a lievitazione magnetica in funzione in Giappone e su alcune tratte in Germania. 

venerdì 6 giugno 2014

Dr. NAKAMATSU: Un Pazzo Geniale Inventore Giapponese

   

Se al mondo esistesse un inventore che incarna perfettamente lo stereotipo dello scienziato pazzo, genialoide e un po’ megalomane, questi non può essere che il Dott. Yoshiro Nakamatsu o, come vuole farsi chiamare, Dott. Nakamats.

Questo straordinario personaggio poco conosciuto all’estero è considerato, in ambienti scientifici, uno dei più grandi scienziati del XX secolo e dell’umanità. Possiede oltre 3.200 brevetti di cui 16 dati in licenza all’IBM, noto colosso americano dell’informatica.


Tra le sue invenzioni possiamo citare:

il CD, il DVD, l’OROLOGIO DIGITALE, il CINEMASCOPE, il SINTETIZZATORE MUSICALE, il FAX e innumerevoli altre macchine nei più svariati campi. 
Altre invenzioni, come il MOTORE DA ACQUA, sono in mostra nella sua villa in attesa di uno sfruttamento commerciale. 
Si autodefinisce l’inventore anche del FLOPPY DISK, anche se in verità ha solo partecipato alla sua creazione. 
Oltre a tutto questo, ha scritto ben 80 libri.



La sua ultima trovata è il LOVE JET, uno spray apparso sul mercato nipponico un paio di decadi fa, con la sua nuova versione più piccolo e funzionale. E’ un liquido, ad uso femminile, che quando spruzzato sulle proprie parti intime causa un aumento di un particolare ormone, il dehydroepiandrosterone, e per il maschio che ha la ventura di passare a portata di narice, non c’è scampo: subito cadrà ai piedi della donna.
Il liquido le cui proprietà non hanno avuto l’avvallo della scienza ufficiale, ha anche avuto un certo successo sul mercato. Nella confezione, dal costo di 4.000 yen (circa 24 euro), sarà incluso anche un triangolo adesivo per modellare in modo perfetti i peli pudici.

Quattro volte laureato, attualmente insegna filosofia all’Università di Tokyo. Già all’età di 3 anni sua madre ha cominciato ad istruirlo in chimica, fisica, inglese, giapponese e storia. All’età di 5 anni cominciò la sua carriera d’inventore con un dispositivo per la stabilizzazione della gravità.


Per trovare l’idea, il luminare dice di immergersi in acqua, senza respiratore e di rimanervi fino a che non ha il flash per una nuove invenzione che arriva, di solito, 5 secondi prima della morte per asfissia. 


Questo è il metodo con cui ha inventato 
il FLOPPY DISK, il KARAOKE e il DISPLAY DIGITALE.

Oppure è solito pensare nella sua costosissima toilette interamente rivestita d’oro. L’oro è un ottimo isolante acustico e lo aiuta a pensare in tutta tranquillità, nel silenzio più assoluto.

Nella Dr.NakaMats House non vive da solo, ma con altri 29 geni (ce ne sarebbero centinaia nella lista d’attesa) della scienza e delle arti, che sono venuti per cercare ispirazione da lui e dalle sue invenzioni. La sua abitazione è un fortino con passaggi segreti, finte porte e pertugi invisibili, a prova di ladro.
Il personaggio è capace anche di vincere un IG Nobel per il suo lavoro, che porta avanti da ben 35 anni, di fotografare ed analizzare il cibo che mangia. E’ convinto che per vivere in salute e a lungo basti un pranzo al giorno, di 700 calorie e 6 ore di sonno. 
I suoi obiettivi  sono di arrivare a 17.000 invenzioni e vivere fino a 144 anni.

Nel suo sito personale si possono vedere e comprare le sue creazioni, alcune davvero bizzarre.
Insomma un personaggio che definire originale è riduttivo. Se pensiamo che molte cose che usiamo tutti i giorni sono scaturite dalla sua mente, possiamo comprendere il motivo per il quale è considerato uno dei geni del nostro tempo.
Davvero geniale.


Fonte : qui qui